Pronti per il fronte 44 Legionari di Cristo

E’ una vigilia
di Natale fredda e ventosa quella di quest’anno, ma in una parte
della città di Roma sono in pochi a rendersene conto.

Nel Centro di Studi Superiori della Legione di Cristo, presso
via degli Aldobrandeschi, i cuori sono riscaldati da una gioia
incontenibile: quarantaquattro Legionari vengono ordinati
sacerdoti; quarantaquattro uomini che hanno dato la loro vita
per seguire Cristo; quarantaquattro persone provenienti da Paesi
di quattro continenti (Austria, Canada, Cile, Cina, Corea,
Francia, Germania, Italia, Messico, Spagna, Stati Uniti e
Vietnam), uniti nell’unica Chiesa Universale, al servizio dei
fratelli.


La cappella del Centro è illuminata a festa, gremita di
Legionari, familiari ed amici, che seguono emozionati e con
intensa trepidazione la densa celebrazione liturgica, ricca di
antichi simboli, gesti e canti che hanno accompagnato
l’ordinazione sacerdotale di milioni di sacerdoti nei duemila
anni di storia della Chiesa.


A presiedere questo sacro rito è stato S. E. Mons. Brian Farrell,
LC, Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione
dell’Unità dei Cristiani. Il prelato, ordinato Vescovo da Sua
Santità Giovanni Paolo II lo scorso 6 gennaio, ha accettato con
gioia l’invito ad impartire l’ordinazione sacerdotale a questi
suoi confratelli Legionari.


Nella sua omelia, Mons. Farrell ha ringraziato dell’invito P.
Marcial Maciel, LC, fondatore della Legione di Cristo, ed ha
ricordato diverse esperienze personali dei suoi 34 anni di vita
sacerdotale. Ha definito quella del sacerdozio "l’esperienza di
vita più esaltante che l’uomo possa fare", pur ricordando le
difficoltà alle quali il sacerdote va incontro per vivere con
fedeltà la missione affidatagli. "Ricordatevi sempre che è
Cristo che vi ha chiamati a partecipare al suo sacerdozio: Egli
vi ha scelti e vi guiderà con amore". Infine ha esortato i
neosacerdoti a costruire la loro fedeltà eterna sull’amore per
Cristo, per la Madonna, la Santa Chiesa i fratelli e la propria
Congregazione.


All’interno del rito di ordinazione, P. Maciel, LC ed altri
superiori hanno imposto le mani ai nuovi sacerdoti, come segno
di comunione nell’ordine sacerdotale, e li hanno aiutati a
rivestirsi dei paramenti sacri.


Alla fine della celebrazione eucaristica, i nuovi sacerdoti
hanno posato per una foto ricordo con il Vescovo che li ha
consacrati ministri della Chiesa, sacerdoti per sempre; passati
nell’atrio del Centro, si sono abbandonati all’affettuoso
abbraccio dei loro cari, che li hanno accompagnati fin dalle
prime ore del mattino nel giorno più importante della loro vita.



Ma cosa significa oggi essere sacerdote? "Oggi, come sempre,
essere sacerdote significa accettare l’impegno di vivere
completamente al servizio di Dio, estendendo il suo Regno nel
mondo. Possono cambiare le circostanze; ciò che non cambia è la
scelta che Cristo ha fatto su ciascuno di noi, fin
dall’eternità." – risponde P. Marco Simino, LC (Italia, 33
anni).


P. John Bartunek, LC (Stati Uniti, 34 anni) dà una risposta
simile alla domanda: "Perché si è fatto sacerdote?" "Forse, più
che domandare perché mi sono fatto sacerdote, sarebbe opportuno
chiedersi perché Dio mi ha voluto sacerdote. E a questa domanda
rispondo che è un mistero, ma che vale la pena lanciarsi. Anche
se all’inizio non si vedono le cose con perfetta chiarezza, nel
proprio cuore si ha sempre la certezza che Dio non ci abbandona
mai."


Giungere al momento dell’ordinazione non è questione di pochi
giorni: dietro ciascuno di questi neosacerdoti c’è un lungo
cammino. Alcuni di loro sono entrati nella Legione di Cristo
negli anni del seminario minore; altri, più grandi, alla fine
del liceo, o addirittura dopo aver terminato gli studi
universitari. "Ciò che conta non è quando si entra: l’importante
è rispondere alla chiamata di Dio quando la si riceve" – dice P.
David Jiménez (Messico, 31 anni), il quale è giunto al
sacerdozio dopo diciotto anni di formazione.


Anche se la vita di ciascuno è unica, i quarantaquattro
neosacerdoti hanno in comune il fatto di appartenere alla
Legione di Cristo. Che cosa ha rappresentato per loro questa
Congregazione? "A me la Legione ha insegnato, tramite l’esempio
dei suoi membri, qual è il cuore dell’insegnamento di Cristo:
vivere l’autentica carità. Su questa base, posso edificare la
mia vocazione sacerdotale nel mondo, realizzandola pienamente."
– dice P. Marco Cho, LC (Corea, 30 anni). "Oltre a ringraziare
la Legione per avermi fatto conoscere personalmente il Cristo
vivo del Vangelo e dell’Eucaristia, le sono riconoscente, perché
ha promosso e potenziato le qualità che il Signore mi ha dato.
La Legione con me è stata esigente, ma mi ha offerto i mezzi e
dato l’opportunità di realizzare tutti i miei desideri di fare
qualcosa di grande" – aggiunge P. Marcelo Bravo, LC (Cile, 31
anni).


I neosacerdoti hanno vissuto il loro primo giorno di sacerdozio
insieme alle loro famiglie e ai loro fratelli Legionari. Nella
notte, hanno concelebrato la loro prima Messa, la Veglia di
Natale, insieme al loro fondatore, P. Marcial Maciel, LC.


Di fronte ad un evento come questo, vengono alla mente i molti
discorsi sulla presunta carenza di vocazioni sacerdotali e
religiose all’interno della Chiesa. Il caso della Legione di
Cristo, che attualmente è costituita da 600 sacerdoti circa, e
da 2500 seminaristi in diverse tappe di formazione, è uno degli
esempi della vitalità con cui la Chiesa inizia questo terzo
millennio dell’Era Cristiana.


Tra le opere dei Legionari di Cristo in Italia ricordiamo
l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, a Roma, che quest'anno
ha festeggiato il suo decimo anniversario, e il Villaggio dei
Ragazzi di Maddaloni (Caserta), che offre aiuto, formazione
culturale e spirituale a tantissimi giovani.

Carlo
Climati



GdS - 28 XII 2003 -
www.gazzettadisondrio.it

Carlo Climati
Fatti dello Spirito