Ricordo di Frate Indovino

di Padre Ennio Tiacci, Ministro Provinciale e Fr. Emanuele Sambuco

PADRE
ENNIO TIACCI


Il messaggio ricevuto da Padre Ennio Tiacci:

A seguito della scomparsa del nostro Confratello, il Rev.do
Padre Mariangelo da Cerqueto, sono state molte e commoventi le
testimonianze di cordoglio pervenuteci da ogni continente
tramite la nostra casella di posta elettronica.

Avremmo voluto rispondere personalmente a ciascuno di voi, ma
con l'imminenza del Santo Natale i nostri impegni aumentano a
dismisura. Così, per il trigesimo dalla morte di Padre
Mariangelo, abbiamo inteso rispondere a tutte le persone che ci
hanno inviato a mezzo E-mail il loro messaggio, con un testo che
è stato redatto dal Padre Superiore del "Rifugio Francescano",
Convento nel quale opera la nostra Casa Editrice "Frate
Indovino".

È questo un ricordo molto familiare, redatto da chi ha vissuto e
collaborato per decenni, ed in diverse occasioni, con il nostro
Confratello Mariangelo.

A voi tutti -così vicini alla nostra Fraternità- giunga il
nostro ringraziamento, il saluto, la nostra certezza che Padre
Mariangelo ora "da lassù" ci sorride benevolo ed aiuta ciascuno
dei suoi cari con l'amore e la cura di un vero papà.

Auguri per un lieto e santo Natale, e che la Luce di Gesù (quel
Gesù che ha sconfitto la morte) illumini i nostri cuori.
Padre Ennio Tiacci - Ministro Provinciale

Fr. Emanuele Sambuco

Cari fratelli e care sorelle,

Più che passarvi la triste notizia, già in vostro possesso, mi
rivolgo a voi per un fraterno e caldo invito a confermare e
consolidare il ricordo e la gratitudine dovuti al carissimo p.
Mariangelo Budelli, nostro fratello, ritornato al Padre celeste
il 15 novembre scorso. Ricordarlo soprattutto nella preghiera.

“Beati i morti che muoiono nel Signore, perché riposeranno in
pace”: così l’Apocalisse conforta la nostra mestizia. Ci dice
che nessuna beatitudine è maggiore per chi supera le frontiere
terrene così come ha fatto il Padre Mariangelo. E non c’è stato
d’animo più sereno di quelli che possono salutare chi parte
così. Noi pure saremo quello che abbiamo saputo divenire; e
l’ora della morte è quella della grazia superna, perché
consolata dalla estrema misericordia. In fondo, noi si vive
soltanto l’attesa che apre la porta dell’eternità…

Già da tempo egli coscientemente avvertiva il venir meno del suo
operoso vigore. Lo fece sapere anche scrivendolo nel 2000 a
tutti i simpatizzanti dell’almanacco “Frate Indovino”. Era
giunto il momento di “chiudere”, diceva.

Il male lo ha aggredito violentemente sui primi di agosto. Fu
l’inizio del suo calvario. Subìto un primo intervento renale il
9 agosto, Mariangelo si preparava a mettersi sotto i ferri per
il secondo, che lo avrebbe liberato da una neoplasia alla
vescica. Senonché il gravissimo stato di debilitazione fisica
dell’infermo sconsigliava la scienza medica dal dare avvio
all’operazione.

Così il tessuto della sua vita ha continuato a struggersi d’ora
in ora come una torcia ad un altare, fino alle ore 8,10 di quel
venerdì mattina, quando il prof. Salvatore Daniele, che ne
controllava i battiti, ci fece cenno che il cuore si era fermato
per sempre.

Ci lasciava consolato dai sacramenti della Fede.

Aveva 87 anni. Era diventato un personaggio di grandissimo
prestigio per avere inventato “Frate Indovino”, l’almanacco che,
dalle duemila copie distribuite nell’anno di nascita 1946, è
passato a sei milioni ogni anno, popolarissimo in Italia e
familiare a un grandissimo numero di italiani sparsi per il
mondo.

Gli inventori possono essere di volta in volta dei rompiscatole,
dei malfattori, una gran piaga sociale; oppure dei consolatori,
dei benefattori, dei buoni samaritani. A questa categoria
apparteneva il nostro confratello. Il suo è il “Gotha” degli
almanacchi, quello che ha messo in ombra e mandato in panchina
tutti gli altri. Ha invaso le pareti di cucine e garagi,
guardiole e sacrestie, scuole, oratori e fattorie. Migliaia e
migliaia i consigli dispensati ogni giorno dell’anno per
cinquantasei anni.

I suoi “inossidabili consigli” costituivano il sugo DOC,
spremuto da un’esperienza e sapienza antiche e giovani come la
vita, veicolando una dovizia di informazioni nuove di zecca e
saporose da soddisfare anche i palati più sofisticati.
Conseguentemente la sua casella postale era ogni giorno piena
zeppa come l’uovo di Pasqua. Centinaia di lettere. Dentro vi si
trova di tutto, dalla richiesta di conoscere il futuro a quella
di una vincita che sbanchi il lotto o il totocalcio. Altre
persone confidano i loro problemi sentimentali o raccontano il
dolore che gli morde il petto come un avvoltoio, le ore
tristissime e infinite che passano sulle loro teste come la
zampa di un elefante sopra un fiore.

Il p. Mariangelo rispondeva fin dove era possibile. Ma gli
premeva di far sapere senza equivoci che non era l’uomo dei
miracoli, né un profeta, né uno che avesse qualcosa da spartire
con la magia o la divinazione. Rispondeva semplicemente che, se
il presente è degli uomini, l’avvenire è sempre ed
esclusivamente di Dio; che se ciascuno ha un destino, l’umanità
ha una sola destinazione voluta dall’Onnipotente; che se tutti
vanno a pesca, è altrettanto vero che risulta molto più facile
trovare spugne che perle; che si cerca l’amore, la ricchezza, la
felicità, ma spesso non si fa che imbattersi nella miseria e
nell’infelicità. Al nostro Mariangelo si attaglia, semmai,
un’acutissima intuizione del Guicciardini, e cioè che “le cose
passate fanno luce alle future, perché el mondo fu sempre di una
medesima sorte, e tutto quello che è, e sarà, è stato in altro
tempo; e le cose medesime ritornano ma sotto diversi nomi e
colori; però ognuno non le riconosce, ma solo chi è savio e le
osserva e considera diligentemente”.

All’almanacco volle anche affiancare le “cure erboristiche”
richiestissime da ogni parte della Penisola. Nel 1964 dette vita
al “Villaggio S. Francesco” finalizzato all’assistenza dei
bambini meno fortunati e che oggi accoglie giovani della
“Comunità Incontro” prossimi a liberarsi dalla
tossicodipendenza. Anche i giovani della “Comunità CUFRAD” di
Sommariva del Bosco (CN) conoscono il supporto spirituale ed
economico di p. Mariangelo. E non si contano i beneficati della
“Carità silenziosa”, come egli la chiamava, autentico
ripescaggio di vite umane travolte dal gorgo della disperazione.
Nelle pagine dell’almanacco ognuno può documentarsi circa le
forme di assistenza offerta ad opere di ordine sociale o
missionario.

Nei primi anni della sua vita pastorale i Superiori gli
affidarono la direzione dei Terz’Ordine Francescano e della
rivista “Voce Serafica”. Cosa che gli permise di acquisire
notevole familiarità con la carta stampata. Fu anche Superiore
locale, Definitore e Ministro provinciale (1967), incarico al
quale dovette rinunciare pochi giorni dopo l’elezione, per gravi
motivi di salute.

L’autore dell’almanacco divenne presto anche autore di libri.
Rispettabilissima si presenta la sua attività editoriale e
masmediatica. Aveva proprio la stoffa, voglio dire la vocazione,
dell’apostolo, del messaggero di Dio. La salute non
permettendogli di esercitare la predicazione, Mariangelo si
costruì un “pulpito di carta” dal quale portava Cristo a sei
milioni di famiglie.

Mi limito qui a citare soltanto alcuni dei titoli onorifici al
merito civile o religioso a lui conferiti. Nel 1994 Giovanni
Paolo II lo onora della “Croce dell’Ordine “Pro Ecclesia et
Pontifice” per i 50 anni di “Frate Indovino”. Il Capo dello
Stato Oscar Luigi Scalfaro, nel 1995 gli conferì l’onorificenza
dell’Ordine “AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA”. Nel settembre
1995 nella Basilica di S. Pietro in Perugia, egli diventa
Commendatore dell’“Ordo Equestris Sancti Sepulcri
Hierosolymitani”.

Gli dobbiamo davvero un plauso eccezionale (“Multum verae
gloriae ille meruit” Quint.).

La sua scomparsa è stata ampiamente commentata ed illustrata
dagli organi nazionali di stampa e dei mezzi audio-visivi.

Al funerale, celebrato il 17 novembre all’Oasi S. Antonio,
presiedeva l’Eucarestia l’Arcivescovo di Perugia mons. Giuseppe
Chiaretti, concelebranti il Vescovo di Assisi mons. Sergio
Goretti, l’arcivescovo cappuccino mons. Francesco Gioia
Presidente della “Alte Peregrinatio ad Petri sedem”, il Ministro
generale dell’Ordine fr. John Corriveau, il nostro Ministro
provinciale fr. Ennio Tiacci e moltissimi confratelli sacerdoti.

Superfluo rilevare la presenza plebiscitaria del popolo.

Nel pomeriggio del giorno seguente i concittadini di Cerqueto
hanno voluto onorare il loro p. Mariangelo nella Chiesa
parrocchiale. Presiedeva la concelebrazione eucaristica mons.
Flavio Roberto Carraro Arcivescovo di Verona ed ex-Ministro
generale dell’Ordine.

Egli attende la risurrezione nel cimitero del suo paese.

Pace e bene nel segno della fratenità.
Fr. Emanuele Sambuco, Superiore


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DATI BIOGRAFICI:

Fra Mariangelo da Cerqueto, al secolo MARIO BUDELLI, figlio di
Omero Budelli e di Giulia Cicioni, nato a Cerqueto, Diocesi di
Perugia, il 17 Febbraio 1915. Vestì l’abito religioso nel
noviziato di Montemalbe il 3 Agosto 1930. Fece i voti temporanei
in Montemalbe il 4 Agosto 1931; i voti solenni nel convento di
Spoleto il 29 Aprile 1936. Ricevette la tonsura ed i quattro
Ordini Minori in Foligno da S. E. Rev.ma Mons. Stefano Corbini
il 19 Settembre 1936; il Subdiaconato in Foligno da S. E. Rev.ma
Mons. Stefano Corbini il 25 Marzo 1939; il Diaconato in Spello
da S. E. Rev.ma Mons. Stefano Corbini il 3 Giugno 1939; il
Presbiterato in Foligno da S. E. Rev.ma Mons. Stefano Corbini il
23 Luglio 1939.

È morto nel convento “Rifugio Francescano” di Perugia il 15
Novembre 2002.

INCARICHI:

• nel Luglio 1940 di famiglia in Assisi: Direttore di “Voce
Serafica” e nel 1942 Vicario del Convento;

• nel Settembre 1943 nominato Delegato Provinciale per il TOF e
Direttore di “Voce Serafica” fino al 1949. Nel 1945 nasce il
calendario di “Frate Indovino”. Nel 1946 è stato eletto
Definitore;

• nel Capitolo del 1949 è stato nominato Superiore del Convento
di Fontivegge (Perugia) fino al 1955;

• nel Capitolo del 1955 è stato eletto IV Definitore e Vicario a
Fontivegge;

• nel Capitolo del 1958 è stato eletto II Definitore e
riconfermato di Famiglia a Fontivegge;

• il 5 Settembre 1959 si trasferisce in Via Tuderte 34, località
Montebello, in attesa dell’ultimazione del nuovo Convento
“Rifugio Francescano” di Perugia sito in Via Severina, 2;

• il 26 Settembre 1960 ingresso ufficiale nel “Rifugio
Francescano”;

• nel Capitolo del 1961 è eletto I Definitore provinciale fino
al 1966;

• nel Capitolo 1967 è stato eletto Ministro provinciale, ma dopo
40 giorni rinunzia per motivi di salute. Con la seconda sessione
del Capitolo provinciale viene nominato Presidente del “Rifugio
Francescano” e restano invariate le mansioni in merito alle
Edizioni “Frate Indovino”;

• il 7 Ottobre 1969 viene eletto Membro del Consiglio
Presbiterale dell’Archidiocesi di Perugia fino al 1970;

• nel 1975 è stato eletto II Definitore provinciale e Vicario
del “Rifugio Francescano”, sempre Direttore di “Frate Indovino”e
Presidente della Commissione Economica fino al 1982;

• dal 1982 fino ad oggi è sempre restato Direttore delle
Edizioni “Frate Indovino” e Superiore o Vicario della
Fraternità;

• nel susseguirsi degli anni, alla redazione del famoso
calendario ha associato anche la stesura di numerosi libri,
divenuti poi degli importanti successi editoriali come:

• Il nuovo segreto della salute – Erbe e cure di Frate Indovino;

• L’orticello di casa;

• La buona cucina casalinga;

• Giardino in casa;

• Cara Mamma… e Caro Papà…;

• Maria – la donna sempre viva;

• Proverbi, proverbi, proverbi;

• Un nome da scegliere;

• Il grande libro di Frate Indovino;

• E l’ultimo, la cui stampa sarà ultimata in questo mese di
Novembre: Dichiarazioni d’amore a Maria.

ONORIFICENZE E RICONOSCIMENTI

1991 Cavaliere dell’“Ordo Equestris Sancti Sepulcri
Hierosolymitani”;

1994 Croce dell’Ordine “Pro Ecclesia et Pontifice”;

1995 Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica
Italiana;

1995 Premio “Città di Marsciano”;

1995 Commendatore dell’“Ordo Equestris Sancti Sepulcri
Hierosolymitani”;

1998 Premio “Servitore della Pace” della “Path to Peace
Foundation” (Fondazione Sentiero verso la Pace);

2001 Premio “Mens sana in corpore sano” dell’Università degli
Studi di Milano.


GdS - 8 XII 2002 -
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Padre Ennio Tiacci, Ministro Provinciale e Fr. Emanuele Sambuco
Fatti dello Spirito