Chiesa stracolma per l'ultimo saluto a Nicola Martelli

Con il mondo del CAI tanta gente. Il ricordo del Presidente ing. Benetti

Collegiata strapiena per l'ultimo saluto a Nicola Martelli, di alta tensione emotiva. Le giacche rosse del Soccorso Alpino, gli amici del CAI, gli allievi di Nicola, tanta, tanta gente in un vento di commozione, alla valtellinese, sobria, sussurrata, in un silenzio che dalla Collegiata si è spostato fuori con la gente che non se ne andava anche quando il furgone con le sue spoglie se ne era andato. Pensando e ripensando poi al ricordo del soccorritore: "usciva dalla neve uno scarpone..."
Ha celebrato l'arciprete di Sondrio, Mons. Zubiani che nell'omelia ha trovato i toni giusti, partendo da “Carla”. Carla, la consorte di Nicola scomparsa il 29 giugno dello scorso anno. Un anniversario che Nicola Martelli voleva suggellare riportando lassù sulla Punta Marinelli un'altra immagine religiosa dopo che il maltempo si era portato via la precedente. Una nota di grande umanità da lui che per una vita aveva insegnato ai giovani come e cosa fare per andare verso l'alto in sicurezza.
La dedica finale, da parte dei coristi del CAI, in quel contesto, in quel momento, nella solennità della chiesa, da brividi: “Signori delle Cime” (Dio del cielo,   Signore delle cime,  un nostro amico  hai chiesto alla montagna.  Ma ti preghiamo:  su nel Paradiso  lascialo andare  per le tue montagne. …).
Il ricordo da parte del Presidente del CAI ing. Flaminio Benetti:

da parte di tutti gli Amici del CAI

Nicola,
                la Tua amata Carla, compagna di una vita, se ne è andata un anno fa e tu hai voluto salire la Punta Marinelli, una cima su cui spesso tornavi perché amavi moltissimo la bellezza del paesaggoi e delle vette che, da lì, si possono ammirare. Proprio lì avevi voluto lasciare un ricordo in memoria di Lei.

Questa volta, purtroppo, la Montagna, che Tu hai sempre amato e rispettato, coi suoi pericoli e con le sue insidie, ha avuto la meglio e Ti ha chiamato a sé. 
Ma, conoscendoti, siamo sicuri che non nutrirai rancore, che continuerai ad amarla ed a rispettarla come sempre hai fatto durante la tua avventura terrena.
La Montagna è stata il filo rosso della Tua vita così come il Club Alpino Italiano è stato la Tua seconda Famiglia, una Famiglia cui hai dedicato attenzioni, energie e con cui hai costruito progetti, sogni e cavalcato avventure.
Tanti gli anni trascorsi a lavorare, da volontario, in tante associazioni, ma la passione dell’andar per monti ha fatto sì che molte delle Tue potenzialità e risorse confluissero, con forza, proprio nel CAI.
Qui hai trovato amici ed estimatori ed in Te, il CAI ha trovato un Amico sempre prodigo di consigli, leale, e disponibile.

Nell’ancora giovane Scuola Luigi Bombardieri, hai mosso i primi  passi come allievo dei corsi di Alpinismo e, poi, come aiuto istruttore.
Hai svolto, per  anni incarichi di segreteria, quando ancora si scriveva con la stilografica ed era famosa l'eleganza della Tua grafia, così perfetta da essere usata negli attestati ufficiali.

Tra le Tue esperienze, anche il Soccorso Alpino, lo stesso i cui volontari e tecnici,  nella terribile giornata di domenica, ti hanno cercato, invano, con condizioni meteo impossibili, nell'estremo tentativo di riportarti ai Tuoi Familiari ed a noi tutti.
Tra gli stessi volontari, ricca di significato la presenza di due Tuoi ex allievi, anche loro prontamente accorsi per la ricerca.

Poi, l’impegno nella Fondazione Luigi Bombardieri, anch'egli scomparso in Montagna, proprio sotto lo sperone su cui è il rifugio che porta anche il Suo nome. Hai perseguito e tradotto nella pratica i Suoi ideali di educazione rivolti ai giovani, conducendoli, in oltre trent’anni d’attività, alla scoperta dei “segreti” e delle bellezze delle terre alpine, facendoti conoscere ed apprezzare anche fuori dagli ambiti provinciali.

Sei stato il compagno di tante escursioni, colui che forse più di ogni altro ha saputo incarnare lo spirito dell'Accompagnatore di Alpinismo Giovanile, animando  generazioni di piccoli allievi con i tuoi "giochi" ed i preziosi insegnamenti.
Affascinare i più piccoli con gli igloo, gli zufoli, la “sciguéta”, i braccialetti di rami intrecciati: tutte cose che ti contraddistinguevano e costituivano, per te,  una grande passione, proprio perché si trattava di cose semplici e tradizionali, lontane dalle sofisticate tecnologie degli svaghi attuali.
Del Progetto Educativo del CAI hai fatto Tuo il motto “Imparare facendo” che spesso amavi citare ma che, soprattutto, mettevi in pratica.

Ricorderemo sempre la tua esultanza, immortalata nelle immagini, quando, in una spedizione dell’Alpinismo Giovanile nazionale, con due giovani Valtellinesi, hai raggiunto l’Elbrus, la più alta vetta d’Europa.
Sei infine riuscito a vedere realizzato uno dei Tuoi sogni nel cassetto, la Scuola provinciale di Alpinismo Giovanile, anche se ti è mancato di soddisfare l'altro desiderio: l’unificazione con la Scuola Bombardieri dei “grandi”. Chissà…

Tu che amavi la Montagna ci hai insegnato a trasmettere alle nuove generazioni i  Valori che essa racchiude e che la rendono una vera e propria Scuola di vita.
Non hai mai desiderato essere al centro dell’attenzione, da persona schiva e rispettosa quale eri, ma ora, in questo particolare momento lo sei Tuo malgrado, caro Nicola, circondato da tutti quelli che ti hanno conosciuto e stimato - e sono davvero tanti! - per la tua umanità e  semplicità.
Con Te, Nicola, se ne è andato un Amico che ha insegnato e dato qualcosa di sé a tante schiere di "giovani", ma anche a tutti noi.
Non sei più qui fisicamente, ma il Tuo ricordo sì, è vivo, e sarà sempre con noi, in quel grande zaino che è il cuore e sarà nostro compito raccoglierne l’eredità e custodirne i Valori, quelli che, in Vita, hai perseguito con tanta convinzione.

A Te, caro Amico e compagno di tante avventure e scoperte, dedichiamo questo nostro ricordo, colmo di affetto e di riconoscenza. E con te salutiamo la Tua adorata Carla alla quale ti sei ricongiunto. Per sempre compagni di cordata e di avventure.
 
Un pensiero affettuoso anche ai Tuoi Familiari, a Tua figlia Beatrice, al Nipotino Michele che amavi tanto, al fratello e alle sorelle ed al genero Fabiano.

Grazie, Nicola.
 

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