Dalla Terra Santa un messaggio del Vescovo Coletti

Pensavano di  trovare temperature da solleone e invece fa meno caldo che a Como o a Sondrio, anzi alla sera fa anche freschino. Per il resto emozione, emozione e ancora emozione.
E' il Vescovo Diego Coletti a guidare il pellegrinaggio diocesano di un gruppo di circa cento fedeli che sino al 12 agosto sarà in Terra Santa. Accanto agli itinerari tradizionali nei Luoghi là dove tutto ha avuto inizio, in Galilea e Palestina, da Nazareth a Gerusalemme, ci saranno importanti momenti di reciproca conoscenza con le comunità cristiane e cattoliche locali, in particolare a Ramallah e Nablus, e la condivisione di occasioni di preghiera come la celebrazione della Santa Messa domenicale.
Il Vescovo
"Sono proprio questi due aspetti, da non separare mai, ciò che maggiormente qualifica questo nostro pellegrinaggio", riflette il vescovo Coletti. Da una parte l'essere in Terra Santa ci fa cogliere il senso dell'incarnazione, la Parola di Dio che si è fatta Uomo, ed è sempre suggestivo pensare di calpestare la stessa Terra calpestata da Gesù. È una risposta al bisogno di vedere e toccare che caratterizza la finitezza di noi creature. Ma non è tutto, prosegue il presule. Non dobbiamo mai dimenticare le pietre vive di questi Luoghi: i cristiani, la cui presenza è in continua diminuzione. Essere in Terra Santa significa far sentire vicinanza e contribuire alla sopravvivenza di questa Chiesa che soffre, conclude Coletti.

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