Il confine che misura l’impegno dei cattolici in politica

La recente  manifestazione  per la difesa della famiglia,  che ha mobilitato centinaia di migliaia di persone , la maggior parte appartenenti a movimenti cattolici di base, ha posto con forza  la questione dell’impegno dei cristiani in politica.
Tramontata la possibilita’ di ricostruire un partito dei cattolici, modello democrazia cristiana che pure ha avuto grandi meriti per lo sviluppo del nostro Paese nel dopoguerra con personaggi di grande levatura,  si pone comunque la questione del ruolo dei cattolici in politica.
A maggior ragione oggi, che in tutte le formazioni politiche rappresentate in parlamento da Sel a Fratelli d’italia , vi sono esponenti che si dichiarano pubblicamente praticanti.
E il dibattito sulla legge di regolamentazione delle unioni civili ha evidenziato  la difficolta’ per i cattolici in politica di coniugare la propria fede,  i  principi , l’insegnamento morale e sociale della Chiesa  con le leggi di uno stato laico, come è l’Italia,  e i diritti ed il rispetto della persona.  E bene ha fatto il Movimento 5 Stelle a lasciare liberta’ di coscienza  su questo tema.
I  diritti sono di tutti ma in modo particolare vanno garantiti  ai piu’ deboli, indifesi e fragili che non hanno voce e che non possono votare.
Certamente lo sono i bambini che hanno diritto a non essere discriminati.
Cosi’ come lo sono gli anziani non autosufficienti, i disabili gli ammalati, i piu’ poveri, gli esuli,coloro che fuggono dalla guerra.
Il grado di civilta’ di una comunita’ nazionale si misura sul grado di promozione dei diritti in queste categorie di persone. Gli slogan, le direttive dall’alto, la politica muscolare di chi grida piu’ forte non servono e non sono utili alla causa.
Il confine che misura l’impegno dei cattolici in politica e’ questo: la difesa e la promozione dei  piu’ deboli.
E Papa Francesco, che ha rinnovata l’antropologia cristiana, lo testimonia tutti i giorni: prima la persona in carne ed ossa poi l’ideologia e le leggi.
I pericoli del  laicismo e del fondamentalismo possono attanagliare anche  coloro che si dichiarano praticanti in politica quando pongono al di sopra della persona l’astrattismo ideologico. “Per laicismo, ha scritto Bobbio, si intende un atteggiamento di intransigente difesa dei pretesi valori laici contrapposti a quelli religiosi e di intolleranza verso le fedi .”..

E su altri temi etici quali l’,eutanasia, la clonazione, la fecondazione assistita , il rapporto fra scienza e
tecnica,  l’impegno dei cattolici non puo’ essere indifferente.
E si pone il problema della formazione di una  leadership qualificata che ci  richiama le parole di San Giovanni Paolo II “I capi non s’improvvisano, soprattutto in un’epoca di crisi. Trascurare il compito di preparare nei tempi lunghi e severità d’impegno gli uomini che dovranno risolverla significa abbandonare alla deriva il corso delle vicende storiche”
 

Gianfranco Cucchi
Fatti dello Spirito