LA CIVILTÀ CATTOLICA - Sommario del quaderno 3909

EDITORIALE

209 LA TENTAZIONE DEL POTERE

«La Civiltà Cattolica»

L'Editoriale descrive le caratteristiche che la tentazione del potere assume quando l'esercizio delle attività pubbliche non obbedisce più al criterio del servizio per il bene comune. Sono le caratteristiche dell'io autonomo centrato sulla propria autoidolatria. Il cristiano deve essere portatore di valori che spesso non coincidono con la moda e l'opinione del momento: egli non deve avere timore di andare controcorrente, resistendo alla tentazione di uniformarsi. La tentazione del potere germina da un errore di fondo: la riduzione degli uomini agli altri esseri, unita alla falsa convinzione che il bisogno di affermazione e realizzazione di sé possa essere soddisfatto soltanto dal possesso e dal dominio e non attraverso la comunicazione interpersonale e la dimensione di sé. È un tragico equivoco.

ARTICOLI

213 NASCITA E SVILUPPO DELLA SIMBOLOGIA PAPALE

Giovanni Sale S.I.

Il tema della simbologia papale, dopo le recenti vicende della rinuncia di Benedetto XVI e l'elezione al soglio petrino di Papa Francesco, sembra interessare un numero sempre maggiore di persone, tanto da essere trattato spesso in saggi divulgativi, articoli, romanzi (che hanno avuto grande fortuna) e anche in fictions televisive. Tale simbologia, purtroppo, spesso è presentata in modo parziale, e in alcuni casi anche con un intento apertamente denigratorio del Papato. Questo articolo considera la nascita e lo sviluppo della simbologia papale e la trasformazione che essa ha subìto nell'epoca moderna, cercando, in modo sintetico, di coglierne il significato non soltanto sul piano storico, ma anche su quello spirituale. In ogni caso rosso e bianco diventarono i colori dell'immagine papale.

223 TEOLOGIA E COMUNICAZIONE IL PENSIERO DI W. J. ONG

Paul A. Soukup S.I.

Anche se incentrati sulla letteratura e sull'espressione, la ricerca e gli scritti di Walter Jackson Ong (1912-2003), gesuita statunitense, antropologo, insegnante di letteratura inglese e storico delle culture e delle religioni, hanno continuato a esercitare un considerevole influsso su settori accademici molto diversi tra loro, come la psichiatria, la teologia, gli studi culturali e la comunicazione. Ong si è interessato dei mezzi della trasmissione della conoscenza e del loro impatto sulla percezione dell'uomo. I suoi studi ci permettono di vedere quelle che egli chiamava le «correlazioni» tra le pratiche culturali: gestione dell'informazione, forme di espressione, media, modelli di interpretazione, pratica religiosa. Essi favoriscono una maggiore comprensione di ciò che avviene in ogni cultura e contribuiscono anche al rinnovamento della teologia.

238 I TRATTI DELL'UMANESIMO GESUITICO

Patrick Goujon S.I.

Il rapporto fra i gesuiti e l'umanesimo, presente fin dalle origini, è tuttora valido. Ignazio, dopo l'«illuminazione» di Manresa, si converte alle «lettere», ottiene i titoli accademici «per aiutare le anime», e vuole che nei collegi, insieme alla pietà, si comunichino le arti liberali, come elemento unificante. Oggi, pur nelle mutate circostanze, la cultura umanistica, sia nella formazione del gesuita sia nella sua azione apostolica, conserva un valore unificante. Anche Benedetto XVI, nell'ultima Congregazione Generale dei gesuiti, ha ricordato loro che «esiste una profonda armonia tra fede e ragione». Il Papa Benedetto ha ricordato «l'urgente bisogno di persone di fede solida e profonda, di cultura seria e di genuina sensibilità umana e sociale [...], di religiosi e sacerdoti che dedichino la loro vita a testimoniare e comprendere che c'è un'armonia profonda tra fede e ragione.

FOCUS

250 L'INFORMAZIONE POLITICA

Francesco Occhetta S.I.

La spettacolarizzazione della politica, le ipotesi interpretative che si trasformano in notizie, il rifiuto della mediazione giornalistica generano tensioni tra politica e giornalismo. A soffrire sono la democrazia e il diritto dei cittadini di informarsi e di scegliere come e con chi farlo. Un nuovo rapporto tra politica e informazione nasce dal coraggio di narrare una politica diversa e di saper interpretare e contestualizzare le notizie per continuare a essere «la vedetta sul ponte di comando della nave dello Stato». Anche l'Ucsi ha trattato il tema nell'aprile scorso, inaugurando l'Osservatorio di Mediaetica nazionale. Non va dimenticato poi che è buona pratica giornalistica fare obiezione di coscienza davanti a logiche che offendono i cittadini. Soltanto il giornalismo può ristabilire un equilibrio per rilanciare la propria autorevolezza. La sua forza sta nella «luce» che getta sui pilastri del sistema, con cui illumina le proprie fondamenta.

259 UN RAPPORTO SUGLI SCENARI DELL'ERITREA

Luciano Larivera S.I.

Il 24 maggio è la festa nazionale eritrea. Si commemorano i 20 anni dall'indipendenza de iure dell'Etiopia. Con l'occasione presentiamo il Rapporto Eritrea: Scenarios for Future Transition, redatto dall'International Crisis Group, una rinomata ong che si occupa di prevenire i conflitti. Ci si domanda che cosa potrebbe avvenire se il leader della lotta di liberazione Isaias Afwerki, presidente e capo del Governo dal 1993, lasciasse il potere per qualsiasi motivo. Potrebbe scoppiare il caos, interno e nella regione. Per questo l'International Crisis Group incoraggia la riammissione di Asmara nell'Igad, l'Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo del Corno d'Africa, istituita proprio per gestire e risolvere le tensioni regionali e non per radicalizzarle. E raccomanda la normalizzazione dei rapporti della comunità occidentale con l'Eritrea per favorire un'eventuale pacifica transizione politica interna.

VITA DELLA CHIESA

266 «PACE E GUERRA TRA LE NAZIONI A 50 ANNI DALLA "PACEM IN TERRIS"»

GianPaolo Salvini S.I.

Quest'anno ricorre il 50° anniversario dell'enciclica giovannea Pacem in terris. In vista di quella scadenza l'Istituto internazionale «Jacques Maritain» ha organizzato un Convegno, tenutosi ad Arezzo il 16 e 17 novembre 2012. Il titolo del Convegno era «Pace e guerra tra le nazioni a 50 anni dalla Pacem in terris. Visto l'ente organizzatore, alcuni relatori hanno tenuto presente in particolare il pensiero del filosofo J. Maritain. Sulla base di alcune relazioni, si sottolinea l'attualità della tematica pace - guerra, anche se in un mondo che oggi non vede più l'olocausto nucleare come minaccia concreta. Il problema, come sottolineava Maritain, non è quello di vincere una guerra, ma di costruire la pace, creandone la cultura e mettendo al centro la persona umana e i suoi diritti.

PROFILO

273 OSCAR NIEMEYER. Il libero fluire della poesia di un grande architetto

Bert Daelemans S.I.

Il 5 dicembre 2012 è morto, all'età di 105 anni, l'architetto brasiliano di origine tedesca Oscar Niemeyer, forse il più estroso di tutti i tempi. Non credente e comunista (perciò costretto all'esilio durante la dittatura militare in Brasile), ha svolto la sua attività, oltre che in Brasile, in diversi Paesi americani ed europei. La sua fama è legata soprattutto alle grandiose e originali costruzioni della capitale Brasilia, che tuttavia oggi sono considerate una visione utopistica fallimentare di un mondo migliore. Un successo ancora maggiore hanno ottenuto gli innumerevoli edifici religiosi, ideati anche questi con grande libertà di immaginazione.

NOTE E COMMENTI

285 IL LIBERALISMO NEL MAGISTERO DEGLI ULTIMI PAPI

Giandomenico Mucci S.I.

La Nota affronta la mentalità generalmente invalsa secondo la quale non si dà vera tolleranza senza indifferenza etica. Invita a non confondere una tale indifferenza con il liberalismo, molti princìpi del quale, che esprimono il primato della persona umana, sono in sintonia con il cristianesimo. A sostegno della tesi cita sei documenti di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Emergono anche nuove possibilità di dialogo; e nello stesso tempo, oggi, a differenza dei tempi passati, negare Dio o la religione e farne praticamente a meno non è più un fatto insolito e individuale. Di questo tipo di umanesimo è parte integrante l'asse indifferenza etica - tolleranza di ascendenza liberale.

RUBRICA DELLO SPETTACOLO

291 «PINOCCHIO»

Virgilio Fantuzzi S.I.

Nel portare sullo schermo con un coloratissimo cartone animato Le avventure di Pinocchio, di Collodi, uno dei libri più letti nel mondo, Enzo D'Alò sceglie la fedeltà narrativa. I momenti magici del racconto sono esposti uno dopo l'altro. Scorrono sullo schermo personaggi già noti: Geppetto e il Grillo-parlante, Mangiafuoco e il suo teatro dei burattini, la coppia malfidata del Gatto con la Volpe, Lucignolo e il Paese dei Balocchi, il pescecane con la sua pancia enorme... Ma D'Alò non rinuncia ad aggiungere al racconto qualcosa che gli appartiene intimamente e si manifesta nel modo in cui viene trattato nel film il rapporto di Geppetto con la creatura lignea che si appresta a diventare un bambino in carne e ossa.

RECENSIONI

294 RASSEGNA BIBLIOGRAFICA

Agostino, s. 309 - Cabello Morales P. 301 - Casazza F. 302 - Casella M. 299 - Catapano G. 309 - Ceri-OCSE 308 - Comin G. 306 - Gemmiti D. 307 - «Ippolito», Confutazione di tutte le eresie 294 - Magris A. 298 - Mascilongo P. 304 - Po-Chia Hsia R. 298 - Rossetti C. L. 296 - Speroni D. 306 - Valli A. M. 311

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