Giornata Mondiale del Malato, la meditazione del Vescovo

Ieri, giovedì 11 febbraio, il vescovo monsignor Oscar Cantoni, nella Giornata Mondiale del Malato, ha presieduto
la preghiera del Rosario dalla “Grotta di Lourdes” riprodotta nel giardino dell’Ospedale Valduce di Como
e che ricorda la Grotta di Massabielle, dove proprio l’11 febbraio 1858, per la prima volta, l’Immacolata
apparve alla piccola Bernardette. Si sono alternati nella recita delle decine del Rosario, un medico, un
barelliere Unitalsi, un’infermiera, una suora e un sacerdote. Sull’altare, chiuse in una busta, sono
conservate le intenzioni che in molti hanno spedito nei giorni scorsi al Vicario episcopale per la pastorale
e che poi saranno affidate ai monasteri di clausura della città: le preghiere sono presentate, insieme a
quelle di coloro che seguiranno il Rosario in diretta, per la preghiera di intercessione a Maria.

La meditazione del Vescovo Oscar  (a chiusura del Rosario e prima della benedizione agli ammalati)
Nella festa della Madonna di Lourdes siamo idealmente collegati con la grotta di
Massabielle, dove la Vergine santa si è rivelata alla piccola Bernadette come
l’Immacolata concezione.
Il tempo di pandemia ha bloccato il succedersi dei pellegrinaggi a Lourdes, un
tempo sempre numerosi in quel luogo santo, ma non è venuta meno la preghiera e
l’affidamento a Maria, in comunione e a vantaggio di quanti patiscono gli effetti del
corona virus.
È desolante assistere, attraverso la televisione, al rosario quotidiano di Lourdes
delle ore 18, alla presenza di pochissimi fedeli, ma la nostra preghiera supera i confini e
continua ad avvicinare tutti, come figli e figlie che ricorrono alla Madre comune, da
ogni parte della terra.
Siamo una sola famiglia riunita in preghiera, che condivide le fatiche di tante
persone sofferenti, di famiglie intere, private dei loro cari, di quanti si adoperano con
grande impegno, professionalità e abnegazione a servizio dei tanti malati, negli
ospedali e nelle case di cura.
La comunità cristiana vuole esprimere attraverso la preghiera del rosario la
vicinanza e la compassione verso ogni persona che soffre, un balsamo prezioso che dà
sostegno e riempie di consolazione.
Con questa celebrazione del rosario da questa casa di cura, la clinica Valduce in
Como, abbiamo offerto la possibilità di unirci spiritualmente e di pregare non solo per i
malati e gli anziani, ma soprattutto con i malati, con le persone anziane e anche per
quanti se ne prendono cura.
Così abbiamo raggiunto tanti luoghi di sofferenza, distribuiti in diocesi, come
anche al di fuori di essa, veri santuari, per quanti utilizzano la vecchiaia quale tempo
privilegiato per la preghiera e intendono offrire le proprie sofferenze e fatiche per la
redenzione del mondo.
Abbiamo pregato anche per i medici, gli infermieri, i professionisti e i tanti
volontari che si fanno carico di coloro che sono bisognosi di cura e li accompagnano in
un cammino di guarigione, attingendo dalla carità di Cristo la forza del proprio impegno
di servizio.
Come diceva madre Teresa di Calcutta: “una società è tanto più umana quanto
più sa prendersi cura dei suoi membri fragili e sofferenti e sa farlo con efficienza,
animata da amore fraterno”.
Affidiamo quindi tutte le persone ammalate, gli operatori sanitari e coloro che si
prodigano accanto ai sofferenti, a Maria, Madre di Misericordia e Salute degli infermi.
Dalla grotta di Lourdes, Maria sostenga la nostra fede e la nostra speranza e ci aiuti a
prenderci cura gli uni degli altri con amore fraterno.
Su tutti e su ciascuno giunga la benedizione del Signore.
+ OSCAR, Vescovo

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