11 10 11 OH, GERUSALEMME!

Dopo Sinodo del Medio Oriente in Vaticano

Alla fine qual'é stato il messaggio del Sinodo del Medio Oriente svoltosi in Vaticano dal 10 al 24 ottobre 2010?. Un appello all'ONU affinché Israele liberi per sempre dai "lacci dell'oppressione" i poveri palestinesi !

Ma è possibile che Benedetto XVI, stimato teologo, si lasci travolgere in queste inutili organizzazioni, sapendo (almeno si spera) qual'è realmente la situazione reale delle chiese cristiane in medio- oriente e dei loro difficili e mai sanabili rapporti di pace con gli islamici e- anche- con gli ebrei? Queste enormi riunioni sono uno spreco di soldi e di tempo. Solo uno dei vescovi presenti, quello libanese ha osato dire che: «Il Corano dà al musulmano il diritto di giudicare i cristiani e di ucciderli e ordina di imporre la religione con la forza, con la spada» (Cfr. La Stampa, metà ottobre 2010). La verità è che la Bibbia- usata malamente da tutte e tre i discendenti di Abramo (ebrei- cristiani- musulmani), non deve diventare ora una "pezza di appoggio" per favorirne uno, cioè i musulmani.

Il nodo cruciale rimane Gerusalemme che ciascuno vorrebbe come sua città santa. Invece Gerusalemme è il cuore spirituale delle religioni abramitiche e tale dovrebbe rimanere se valgono ancora anche le parole del Profeta Isaia che scrive:

Isaia, Profeta

Alla fine dei giorni,

il monte del tempio del Signore

sarà eretto sulla cima dei monti

e sarà più alto dei colli;

ad esso affluiranno tutte le genti.]Verranno molti popoli e diranno:

«Venite, saliamo sul monte del Signore,

al tempio del Dio di Giacobbe,

perché ci indichi le sue vie

e possiamo camminare per i suoi sentieri».

Poiché da Sion uscirà la legge

e da Gerusalemme la parola del Signore.

Egli sarà giudice fra le genti

e sarà arbitro fra molti popoli.

Forgeranno le loro spade in vomeri,

le loro lance in falci;

un popolo non alzerà più la spada

contro un altro popolo,

non si eserciteranno più nell'arte della guerra.

Casa di Giacobbe, vieni,

camminiamo nella luce del Signore (Isaia 2,2-5) .

La terminologia

Per ora- purtroppo- queste rimangono stupende parole di pace che é ancora lontana se già sui quotidiani vi sono articoli di questo o quel politico delle tre religioni che si " beccano" come uccelli affamati sul mangime.

Ovviamente, L'avvenuto Sinodo del Medio Oriente, mi offre l'occasione di spiegare alcuni termini:

- Il Sinodo dei Vescovi è un'istituzione permanente del Collegio episcopale della Chiesa cattolica. Fu il Papa Paolo VI che lo istituì il 15 settembre 1965 in risposta al desiderio dei Padri del Concilio Vaticano II per mantenere vivo l'autentico spirito formatosi dall'esperienza dello stesso Concilio.Il documento con cui fu istituito il Sinodo è la lettera apostolica- Motu proprio Apostolica sollicitudo.

È un'assemblea dei rappresentanti dell'episcopato cattolico che ha il compito di aiutare con i suoi consigli il Papa nel governo della Chiesa universale (Cfr. Wikipedia). . Il background del Sinodo mediorientale è stato l'imitazione delle prime comunità cristiane, che in medio oriente furono fondate, e dove hanno vissuto una profonda comunione che ha permesso loro di dare testimonianza del Cristo risorto nel mondo intero. A partire da ciò, il Sinodo si è appellato a vivere i valori della fraternità, della pace e del perdono, insieme con le altre Chiese e religioni (Cfr. Jesus). Però Esso avrebbe dovuto non solo fare appello alla Bibbia affinché Israele lasci le terre a come erano prima del 1967, ma pure incitare la comunità internazionale ad assicurare i diritti di tutti i cittadini, perché non ci siano discriminazioni sociali, basate sull'appartenenza confessionale e premere affinché il principio della libertà religiosa e di coscienza venga rispettato nei molti Paesi dove tuttora è ignorato ( come ha spiegato il vescovo libanese).

- Le Chiese orientali, un insieme difficile da capire.

La Chiesa greco-ortodossa, assira, siro-ortodossa di Antiochia, apostolica armena, ortodossa d'Etiopia, maronita: sono tante le comunità cristiane in Medio Oriente. Da secoli celebrano le loro liturgie, ciascuna con il proprio rito particolare. E talvolta si contendono anime e parrocchie a suon di dibattiti teologici o - come al Santo Sepolcro - di pugni. Anticamente la cristianità era divisa in tre grandi gruppi: le Chiese di lingua siriaca, con riferimento ad Antiochia ed Edessa; le Chiese di lingua greca, con capitale ad Alessandria e poi a Costantinopoli; le Chiese di lingua latina, con il loro centro a Roma, che oggi formano la Chiesa cattolica e delle quali un certo numero sopravvive in Medio Oriente e in Asia: la chiesa maronita, quella greco- melchita, la copta, l'etiopica, l'armena, la caldea, la siro- cattolica, la siro- malankarese, la siro- malabarese.

Le Chiese siriache si separarono dalle altre comunità cristiane a seguito del Concilio di Efeso (431 d.C.) e di quello di Calcedonia (451). Nel primo caso ne sorse la Chiesa detta «assira» o «nestoriana», dal nome del monaco di Antiochia Nestorio, che riconosceva solo un'unione puramente morale tra la divinità di Gesù e la sua umanità, negando di conseguenza l'appellativo di Theotókos a Maria; nel secondo sorsero le Chiese «monofisite» (la giacobita, la siro- ortodossa dell'India, la copta, l'armena e l'etiope), che aderirono all'eresia monofisita, che vedeva l'umanità di Gesù assorbita in quella divina, con il risultato di negare o quasi la consistenza della prima.

La separazione tra Chiesa latina e greca avvenne invece nel 1054 essenzialmente per motivi ecclesiologici concernenti il primato universale del Papa. Da tale doloroso evento nacque la Chiesa greco-ortodossa, che si sviluppò nell'Impero bizantino e che oggi è costituita da 15 Chiese autocefale, che riconoscono però il primato d'onore al patriarca di Costantinopoli. La strategia di Roma per riunire le Chiese seguì strade diverse nel tempo: dapprima con lo strumento del Concilio per risolvere "a tavolino" le dispute teologiche; poi, grosso modo dopo la caduta di Bisanzio (1453), attraverso tentativi di aggregazione di singole comunità territoriali, che nel tempo hanno dato luogo a quel fenomeno, che non ha mancato di creare grandi tensioni tra Roma e gli ortodossi, delle «Chiese uniate» ( Cfr.:Alberto Elli, Breve storia delle Chiese cattoliche orientali, Edizioni Terrasanta).

Un vescovo mediorientale, a margine del Sinodo, ha osservato che «le difficoltà del dialogo le conosciamo tutti in prima persona, ma proprio per questo i cristiani devono restare lì, e lavorare per la pace, la giustizia e la convivenza» (Cfr .La Stampa, ottobre 2010).

L'auspicio

E' quello che ci auguriamo tutti, ma sono troppi anni che le sentiamo ripetere senza mai vedere un risultato positivo. E- cupamente pensiamo- sarà difficilissimo che si raggiungerà, data la situazione politica attuale, specie con i musulmani fondamentalisti che credono che il Corano sia la sola ed increata parola di Dio.

Maria de Falco Marotta (x)

(x) Scrittrice. Fra i suoi molteplici libri citiamo:

(1990) Dossier cristianesimo. Schede d'informazione sulla più sorprendente vicenda religiosa vissuta. Editore: Elledici

(2002) Verso una globalizzazione etica?. Conoscere, capire e valutare il più importante fenomeno del nostro tempo. Editore: Elledici. LDC

(2003) Religioni culture dialogo. Editore: Edusc

(2007) Incontri. Cinema, scienza, cultura e fede per costruire il futuro. Editore: Paoline Editoriale Libri

Ricordiamo inoltre l'importante riconoscimento avuto al Premio giornalistico Benedetta d'Intino (giuria formata da giornalisti e personaggi di primissimo piano per l'articolo "Chissà se sarò ancora vivo domani" pubblicato su La Gazzetta di Sondrio. Questa la motivazione:

"Per l'immediatezza e l'esaustività con cui ha affrontato un tema così delicato veicolandolo attraverso la rete"

L'articolo premiato, pubblicato su "La Gazzetta di Sondrio" in data 30.novembre.2005 è leggibile all'indirizzo

http://www.gazzettadisondrio.it/4505-_chiss__se_sar__ancora_vivo_domani_...

L'esito del Premio era stato pubblicato su importanti giornali come "Il Sole 24 Ore", "Vita" ecc.

Maria de Falco Marotta
Fatti dello Spirito