GENERALE D'ORIENTE

A gennaio Adolfo Nicolás, spagnolo da quarant'anni in Asia, è stato eletto Superiore generale dei gesuiti. Sul sito di Popoli la sua prima intervista

Dal 19 gennaio scorso i gesuiti hanno un nuovo Padre generale: Adolfo Nicolás ha sostituito Peter-Hans Kolvenbach alla guida della Compagnia di Gesù. Padre Nicolás, nato in Spagna 72 anni fa, ha vissuto per oltre quarant'anni in Asia, in Giappone prima e nelle Filippine poi. Una «figura di sintesi tra Occidente e Oriente», come è stato definito all'indomani della sua elezione.

Popoli, mensile internazionale dei gesuiti italiani, pubblica sul suo sito la prima intervista rilasciata da Adolfo Nicolás dopo l'elezione. Si tratta di una lunga conversazione con tre gesuiti dell'Équipe di comunicazione della 35ª Congregazione generale, registrata il 10 febbraio scorso e messa a disposizione delle comunità e delle principali riviste legate alla Compagnia.

Per la prima volta padre Nicolás si racconta al grande pubblico, partendo dall'infanzia nella Spagna della guerra civile, caratterizzata da continui trasferimenti da un villaggio a un altro: «Un'esperienza dolorosa», ammette, che poi però si è rivelata fondamentale: «Quando ti muovi in altre culture e comprendi che la gente vive esperienze che sono totalmente diverse da quelle che tu hai vissuto, allora ti trovi più pronto ad ascoltare e a cogliere non solo le parole ma anche la musica dell'esperienza degli altri».

Nicolás parla anche della sua predilezione per l'aspetto pastorale della missione in Asia, specialmente nei quartieri più periferici delle metropoli, luogo di concentrazione di immigrati: «È lì che noi possiamo imparare molto e diventare religiosi migliori, perché la gente con cui entriamo in contatto ci dona un assaggio di realtà». Un insegnamento che Adolfo Nicolás ha recepito da Pedro Arrupe, Generale negli anni '60 e '70 e anch'egli missionario in Giappone: «Padre Arrupe insisteva molto sul contatto con la gente. Anche presso la Curia generalizia i membri dell'équipe del Generale avevano le cosiddette "ore Arrupe", un certo numero di ore da passare fuori a conoscere la gente, anziché restare dentro le mura della Curia. Credo sia essenziale».

La versione integrale dell'intervista (in italiano e in inglese) è disponibile sul sito di Popoli: www.popoli.info. Una versione ridotta uscirà sul numero di aprile della rivista.

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