L’ultimo Eden sotto il manto della Vergine Maria

di Nello Colombo

Quando Adamo fu scacciato dal Giardino delle Delizie, un lembo di questa terra paradisiaca restò intatta, baciata ancora dalla beatitudine eterna del sorriso del sole, carezzata dalle serene acque di un lago incantato, riflesso dell’immensità divina, cullata dallo zefiro accorto che tesseva le sue melodie senza tempo. E proprio qui, a Piona, Eden incontaminato di acqua e di cielo, tra morbidi declivi digradanti al piano vestito di rose ed ulivi, l’umile fraticello sulla via del pio Benedetto pose il suo regno mansueto e sereno, facendone un’oasi di preghiera e lavoro. Sul poggio più alto eresse il suo sacro tempio alla Vergine Madre, Signora di Pace e Misericordia, la casa della Rosa Mistica del cielo, l’Umile ancella corredentrice del genere umano che dispensa grazie e tesori di fede a chiunque si affidi alla sua protezione. Al suo cuore. La regola cistercense ne fece una santa abbazia protetta dal peristilio gaudioso che invita all’aurea solitudine del chiostro in cui quieto si aggira serafico il pio, mentre l’alacre cultore della terra beve un sorso di cielo vangando felice nei campi, e in secretum il fedele fratello stilla l’umore del nettare divino dai suoi tortuosi alambicchi. Qui “Ora et labora” sono una cosa sola. Non è forse questo il segreto della vita? Compiere bene il proprio dovere è pregare. E’ cantare il proprio inno di ringraziamento a Dio.  Nell’antica chiesa di Santa Maria della Pace ci si è ritrovati a vivere la “Messa degli Artisti” come commosso ricordo dell’amico degli artisti Don Bernardo Cornaggia, dell’insigne musicista Antonio Lamotta e dei suoi compianti genitori Maria ed Angelo, capostipite della gloriosa Accademia Musicale Sondriese, tante volte giunto qui su quest’ermo colle a portare la sua musica insieme al M° Giancarlo Della Maddalena che ne perpetua il ricordo nel tempo.  Un momento di raccoglimento e preghiera per quanti operano nel vasto mondo dell’arte, giunto ormai al suo 25esimo anno. In silenzio, quello che regna in quest’ antica abbazia, un silenzio ieratico in cui è Dio a cantare, a parlare nel profondo del cuore di ognuno, ci si è preparati alla celebrazione della Santa Messa officiata dal Reverendo Padre Massimo Marianella, l’abate dalla parola alata, e allietata da una schiera di artisti che con la musica e il canto hanno infervorato la preghiera della comunità. C’è qualcuno che ha detto che musica non si apprende sui banchi di scuola, ma solo quando si è imparato a scrutare nel profondo del proprio cuore per scoprire che ne è la linfa vitale, il nutrimento dell’anima che si fa preghiera che conduce a Dio. Un Dio è stato generoso con l’uomo, soprattutto con l’artista a cui ha donato il talento da custodire con cura e umile saggezza per elevarsi al cielo. Non si può amare la musica senza amare Dio perché Dio è la Bellezza e la Bellezza è la Musica, incenso mistico elevato al Creatore. E gli artisti (la Corale Parrocchiale “San Giovanni Battista” diretta dal M° Pietro Ciapponi, Clarissa Filippini e Claudia Oreggioni, i Maestri Renzo Frate e Martino Angeloni e il soprano Stella Zadorina) hanno messo il loro talento nelle mani di Maria a cui si sono rivolti con fervente preghiera. La stessa che il M° Giancarlo Della Maddalena ha soavemente dedicato alla Regina Pacis che tutto può come interceditrice presso il cuore del Sacratissimo Figlio:
PREGHIERA DEGLI ARTISTI A MARIA
“O Maria,
Madre della Bellezza,
e della Bellezza
il più alto capolavoro,
fa’ che i suoni,
le forme,
le parole e i colori
prendano le ali
e mirino al cielo…
O Regina degli Artisti,
proteggi i tuoi figli,
che vogliono cantare
le tue gioie,
la tua gloria,
il tuo dolore…
Tutte le sinfonie,
i poemi,
gli affreschi e le vetrate,
le sculture più radiose
fondano le loro voci,
e si facciano corona.
Concedi, o Madre,
che gli artisti
te la porgano in dono.
E tu, Vergine,
ispira i nostri cuori:
rendili artefici
della Civiltà dell’Amore!”

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