Dal rubinetto acqua purissima e supercontrollata

di Quindici - Federutility

Tre italiani su cento nell'ultimo anno sono tornati a
rivalutare “l'acqua del sindacò. Una rivalutazione che, a
quanto pare, sarebbe più che meritata. ''Bisogna dire che
in Italia - ha spiegato Massimo Ottaviani, direttore del
reparto di igiene delle acque interne dell'Istituto
Superiore di Sanità ad Italy Global Nation, il portale on
line dell'Adnkronos - siamo proprio fortunati: il 75-80%
delle acque che arrivano nelle nostre case é di origine
profonda e quindi purissima. Il restante 20-25% - precisa
comunque l'esperto - é sempre un'acqua potabilizzata che
rispetta i parametri stabiliti dalla normativa europea.
Certo - prosegue Ottaviani - diverso é il discorso
organolettico, ovvero del sapore dell'acqua che é
soggettivo: se piace, bene, se no si decide di acquistarne
un tipo più gradito. Ma anche in questo caso c'é da tenere
presente che non tutte le minerali sono adatte a un'utenza
generale'.

La scelta di comprare acqua minerale é spesso
subordinata al fatto che quella che sgorga dalle tubature di
casa a volte sa di cloro. ''Certo - spiega il responsabile
del settore dell'Istituto superiore di Sanità - e questo é
innanzitutto un indice di sicurezza. Il cloro infatti, viene
immesso nelle tubature (in un massimo di 0,2 microgrammi per
litro) per disinfettare e riportare l'acqua, continuamente
monitorata, nei livelli di potabilità. Il sapore non ha
niente a che vedere con la salubrità. Il quantitativo
minimo di cloro immesso infatti non crea disturbi alla
salute'. “C'é poi da sottolineare che, contrariamente al
passato, dopo l'entrata in vigore del decreto legislativo
31/2001 che recepisce la normativa europea del 1998, é
stato stabilito che il luogo in cui valutarne i parametri di
qualità é il punto di utilizzo finale, e cioè proprio il
rubinetto dell'abitazione. Dunque, si può stare tranquilli”.
''In Italia tutta l'acqua che esce dai rubinetti é potabile' e numerosissimi sono i controlli
effettuati sulla rete idrica. ''Si può dire - afferma ancora
Ottaviani - che sia il 'prodotto più controllato che
esista". Al livello nazionale, infatti - secondo l'ultimo
rapporto presentato dall'Italia all'Ue - sono stati
effettuati più di 3 milioni e mezzo di controlli. ''La
responsabilità del giudizio di sanità - spiega l'Iss -
spetta alle Asl che per lo svolgimento dei controlli si
affidano alle Agenzie regionali per la protezione
dell'Ambiente (Arpa) e nel caso di irregolarità, sono
previste forti sanzioni''.

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