Se il depuratore non c’è non si paga!

di Quindici - Federutility

Se un comune è sprovvisto di impianto di depurazione delle
acque reflue, non può richiedere agli utenti alcun
corrispettivo per la prestazione del servizio di trattamento
fognario.

A stabilirlo è stata la Cassazione con una sentenza del
luglio scorso che ha confermato la decisione, in via
equitativa, del Gdp di Sorrento che, condannando un comune
campano alla restituzione dei canoni percepiti per la
prestazione di un servizio di fatto mai svolto, aveva
ritenuto assurdo che un cittadino fosse chiamato a
sostenere, per un periodo indeterminato, oneri economici per
un depuratore inesistente, senza che la pubblica
amministrazione fornisse al riguardo doverosa e puntuale
motivazione.

La Corte, investita della questione, ha rilevato come la
pronuncia del giudice sorrentino non contravvenisse a quei
principi informatori della materia che, dopo la sentenza
della Corte costituzionale (la n. 204 del 2004), devono
obbligatoriamente essere osservati da parte di chi decide
secondo equità, e che pertanto era da ritenersi equo il
verdetto emesso a carico di un comune che, pur scaricando le
proprie acque reflue direttamente in mare, pretendeva lo
stesso il pagamento del canone di depurazione dagli utenti.
Quindici - Federutility



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