Il Prefetto sottolinea il 40° della Polizia

Il prefetto di Sondrio Salvatore Pasquariello, prima di dare inizio ai lavori del Comitato Provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito questa mattina, ha evidenziato che oggi la polizia compie 40 anni. Con l'approvazione della Legge 1 aprile 1981, n. 121 si realizzò la trasformazione del Corpo delle guardie di Pubblica sicurezza nell'attuale Polizia di Stato, prima forza di polizia civile a competenza generale, e venne ridisegnato il sistema della Pubblica sicurezza del Paese.

Una legge divenuta nel tempo un caposaldo fondamentale della nostra società e ancora oggi straordinariamente attuale perché «proiettata verso la cura dell'ordine democratico e che concorre a rendere vera la libertà di esercizio dei diritti garantiti dalla Costituzione», come ha commentato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il dipartimento della Pubblica sicurezza ne celebra la ricorrenza con il libro “La riforma dell'Amministrazione della pubblica sicurezza”, a cura di Carlo Mosca, consigliere di stato e prefetto, tristemente scomparso proprio alla vigilia della ricorrenza, che di quella riforma è stato uno degli ispiratori.

«Un traguardo importante per una riforma di portata straordinaria cui si ascrive il merito – ha commentato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nella prefazione del libro - in uno scenario particolarmente delicato per il nostro Paese, di aver ridisegnato l’ordinamento dell’Amministrazione della Pubblica sicurezza secondo un modello più moderno e dinamico, proiettato verso il futuro e per questo capace di affrontarne le sfide alla sicurezza a più alto impatto strategico sul piano non solo interno ma anche internazionale».

La riforma della Polizia ha ridisegnato l'intero assetto dell'Amministrazione, rendendola più moderna e dinamica anche a livello internazionale, creando quella che Mosca definiva «un'alleanza democratica non subito compresa nel suo significato, che nel tempo si è sviluppata con i protocolli, le intese, i contratti e i patti per la sicurezza». Un'idea «vincente» come «la concezione di una sicurezza condivisa e partecipata», sottolineava ancora Mosca.

«È un progetto normativo complesso che ha anticipato, quella visione del bene sicurezza, divenuta patrimonio condiviso del nostro vivere sociale» – prosegue nel volume il ministro che non fa mancare un passaggio sull’incorporazione nella Polizia di Stato del Corpo della polizia femminile, che ha dato «piena dignità al ruolo delle donne nella nascente Istituzione, in un’epoca in cui la sensibilità verso il tema della parità di genere e delle pari opportunità non aveva ancora raggiunto quel livello di maturazione tipico dei nostri tempi».

Anche il nuovo capo della Polizia, direttore generale della Pubblica sicurezza prefetto Lamberto Giannini si dice «particolarmente grato a coloro che 40 anni fa ebbero il coraggio e la felice intuizione di attuare la riforma dell'amministrazione della pubblica sicurezza. Anch’io, entrato in servizio alla fine degli anni Ottanta, sono figlio di questa riforma. Oggi sento forte l'impegno di aggiungere nuovi tasselli al percorso riformatore tracciato dalla legge, lavorando per una Polizia di Stato che possa sempre meglio coniugare l'antica sapienza con le moderne conoscenze e competenze per saper rispondere alle necessità e ai bisogni dei cittadini».

E, in conclusione, rivolgendosi a tutto il personale della Polizia di Stato, la titolare del Viminale scrive «Da ministro dell’Interno dunque, non posso che essere orgogliosa delle donne e degli uomini della Polizia di Stato che ogni giorno operano al servizio del Paese con quella straordinaria dedizione e abnegazione che ne contraddistingue l’agire. Ne riconosco e apprezzo l’impegno, volto alla costruzione di un modello di sicurezza partecipata, capace di apertura e dialogo con la società civile e pronto a misurarsi con le sfide complesse proprie del mondo globalizzato».

Sondrio, 1 aprile 2021

Giustizia