Dopo la guerriglia il commento del Sindacato di Polizia (UGL)

Riceviamo e pubblichiamo:

“Chiunque, allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato, commette un fatto diretto a portare la DEVASTAZIONE, il SACCHEGGIO o la STRAGE nel territorio dello Stato o in una parte di esso è punito con l'ergastolo”.
È questo quello che è ACCADUTO a Milano! Moltissimi guerrafondai violenti hanno devastato la città con lo scopo di attentare alla sicurezza dei cittadini e delle proprietà private e quindi dello Stato. Nonostante questo, quasi nulle sono state le reazioni di condanna nei confronti di questa moltitudine di criminali violenti che hanno distrutto e incendiato tutto quello che gli capitava vicino. Ben diverso sarebbe accaduto se un solo appartenente alle forze di Polizia si fosse macchiato di qualche presunto “abuso” nei confronti dei manifestanti, pur se violenti come quelli visti in azione oggi nel centro di Milano. Allora tutti avrebbero voluto rilasciare interviste per richiedere a GRAN VOCE l'introduzione immediata del reato di tortura “necessario per colmare 30 anni di vuoto” o “con il quale il nostro Paese dà un segno concreto di civiltà e di allineamento all'Europa, anche per quanto riguarda i diritti umani”.
Non contenti avrebbero, inoltre, rinnovato la discussione sull'introduzione dei numeri di identificazione sui caschi del personale impiegato durante le manifestazioni che “sarebbe una norma di civiltà, già in uso in tutti quanti i paesi Europei”.
Ma può essere mai che quando si parla di forze dell'Ordine si evoca la mancanza di civiltà, che dovrebbe essere assolutamente colmata, mentre quando si parla di giovani che “protestano” con questi metodi distruttivi si usano solo toni di comprensione o compassione, anziché di ferma e decisa condanna?? E' questa forse la grande civiltà di cui sono portatori questi giovani che protestano??
E' invece segno di civiltà continuare a fare il proprio mestiere con serietà e dedizione, nonostante ti prendano a bastonate sulla testa e tentino di cucinarti buttandoti addosso una bottiglia “molotov”. E allora senza pretesa di risolvere alcunchè, ma solo per dire la mia in difesa della categoria, troppo bersagliata dal punto di vista ideologico che fisico, credo che sia giunto il momento che questo Paese renda veramente merito a tutte le sue forze di Polizia anche per il fatto di essere utilizzate, non come paladini della democrazia e della libertà, ma come ammortizzatori sociali in un momento di crisi esasperata.
Si richiedano anche norme contro gli abusi da parte della Forze di Polizia, che tra le altre cose già esistono, ma al tempo stesso si applichino le norme già presenti che puniscono in maniera molto dura i reati commessi durante le manifestazioni di piazza.
Auguriamo ai colleghi rimasti feriti una pronta guarigione!!!
Milano 1 maggio 2015

Brignoli Emanuele segretario generale regionale Lombardia UGL Polizia di Stato
Giustizia