LA RELAZIONE MINISTERIALE SULLA LEGGE 40 VISTA DAL CONCEPITO: UN ALTRO PUNTO DI VISTA

Non abbiamo ancora finito di leggere le 101 pagine della relazione ministeriale sulla legge 40 e dobbiamo dire che sono ardue anche per chi un po’ di numeri se intende o è abituato a darne.

Valutiamo in questa sede solo i dati relativi alle tecniche di fecondazione in vitro (principalmente FIVET e ICSI, sia con gameti freschi, sia con l’utilizzo di gameti o embrioni scongelati): quindi ahimè le prime 10 pagine della relazione della Ministra Turco.

I centri autorizzati per queste tecniche sono in Italia 198, ma i dati riguardano solo 169 centri (gli altri hanno iniziato l’attività dopo il 2005 o non hanno fornito i dati richiesti). I numeri assoluti che si espongono sono, quindi, inferiori in una certa percentuale (forse il 10%) rispetto a quelli reali.

Il primo criterio per valutare i dati forniti dal Ministro per la Salute è senza dubbio per noi quello della tutela dei concepiti, ai quali la legge 40 “assicura i diritti” unitamente a quelli degli altri “soggetti coinvolti”.

1. GLI EMBRIONI PRODOTTI CON LE TECNICHE DI FECONDAZIONE IN VITRO, QUELLI SOPRAVVISSUTI E QUELLI MORTI O CONGELATI

Il primo dato di carattere assoluto da cui non si può prescindere è quello del numero degli embrioni prodotti, di quelli morti nelle varie fasi di applicazione delle tecniche e dei bambini nati.

Sulla base della Relazione dell’anno precedente – che riportava, peraltro, dati parziali - si era ipotizzato il numero degli embrioni morti in diverse decine di migliaia, forse 80.000 l’anno.

I dati per calcolare questo dato sono quest’anno più precisi.

Nelle tecniche a fresco sono stati iniziati 33.244 cicli, di cui peraltro 3.864 sospesi prima del prelievo degli ovociti dalla donna.

I prelievi di ovociti sono avvenuti quindi in 29.380 cicli e il numero degli ovociti prelevati è pari a 209.236.

Secondo la relazione, di questi ovociti prelevati ne è stato inseminato il 36,8% (mentre un’altra percentuale è stata criocongelata): quindi gli ovociti inseminati ammontano nel 2005 a 76.999.

La relazione riferisce, poi, di 3.943 cicli interrotti dopo il prelievo e prima del trasferimento, di cui il 48,5% per mancata fertilizzazione degli ovociti. Si ricava a contrario il dato di cicli che sono stati interrotti pur in presenza della fertilizzazione degli ovociti femminili, pari al 51,5%, quindi pari a 2.030.

Ritenendo che la percentuale di fertilizzazione sia analoga a quella constatata per i cicli per i quali è avvenuto il trasferimento, questo numero di cicli corrisponde a 4.702 embrioni.

Vi è, quindi, un primo numero di 4.072 embrioni che, nel 2005, sono stati prodotti in vitro con le tecniche a fresco e non sono stati trasferiti nell’utero materno: essi, quindi, o sono stati crioconservati (circa 300, ma non si era detto che la crioconservazione era un’eccezione e dove sono questi bimbi!) o sono morti in vitro.

Passando, invece, ai cicli per i quali è avvenuto il trasferimento, essi ammontano a 25.402: nel 18,7% dei casi è stato trasferito un solo embrione (per complessivi 4.750 embrioni trasferiti), nel 30,9% dei casi sono stati trasferiti due embrioni (per complessivi 15.698 embrioni), mentre nel 50,4% dei casi sono stati trasferiti tre embrioni (per complessivi 38.407 embrioni).

Il numero complessivo degli embrioni trasferiti ammonta, quindi, a 58.855.

Passando direttamente ai dati dei bambini nati vivi (prescindendo, per il momento, dai dati delle gravidanze….sappiamo la differenza fra gravidanza e bimbo in braccio!) essi sono indicati in 3.385 per 3.603 gravidanze di cui sono disponibili i dati di follow up (molte coppie, infatti, non riferiscono ai centri l’esito della gravidanza, una volta che la stessa è iniziata). Ipotizzando che l’esito delle gravidanze di cui non è noto il follow up sia analogo a quelle monitorate fino alla fine, si può ipotizzare che i bambini nati vivi siano stati 5.865.

Il dato complessivo delle tecniche a fresco è, in sintesi, il seguente:

- 4.072 embrioni prodotti e non trasferiti

- 58.855 embrioni prodotti e trasferiti per complessivi

- 62.927 embrioni prodotti

- 5.865 bambini nati vivi

- 57.062 embrioni prodotti e morti (o, in minima parte – forse 300 - congelati).

Nelle tecniche con l’utilizzo di ovociti o embrioni scongelati abbiamo i seguenti dati:

- 4.049 cicli

- 3.384 embrioni scongelati (si tratta di embrioni congelati prima dell’entrata in vigore della legge 40)

- 12.689 ovociti scongelati di cui 7.005 inseminati

- 2.261 trasferimenti a seguito di inseminazione di ovociti scongelati, con un numero presumibile di 5.237 embrioni trasferiti

- 8.621 embrioni tra scongelati e prodotti con ovociti congelati

- 451 gravidanze

- 264 bambini nati in relazione alle 325 gravidanze monitorate fino alla fine e, quindi, presumibilmente 366 bambini nati;

- 8.255 embrioni non sopravvissuti.

Il dato complessivo è il seguente:

- 71.548 embrioni prodotti o scongelati

- 6.231 bambini nati vivi

- 300 embrioni congelati

- 65.017 embrioni o feti morti, pari al 90,87% degli embrioni prodotti

Se aumentiamo queste cifre del 10% tenendo conto dei centri che non hanno trasmesso i dati richiesti dal Registro Nazionale della PMA abbiamo:

- 78.702 embrioni prodotti

- 6.854 bambini nati vivi

- 330 embrioni congelati (più quelli pregressi e abbandonati….e dove sono?

71.518 embrioni o feti morti, pari al 90,87% degli embrioni prodotti nel solo 2005!

Un’ ecatombe! Ma non si era detto che la legge 40 difendeva il concepito!

Guardiamo velocemente anche i dati delle donne con più di 40 anni., per quanto riguarda la fivet nessuna gravidanza iniziata. PAROLA DELLA RELAZIONE MINISTERIALE!

‘La fivet resta una potente sorgente di grandi speranze deluse, uno stato di cose in cui migliaia di donne ogni anno giocano di fortuna con una nuova tecnica e sono crudelmente deluse’, lo diceva già la Voluntary Licencing Authority nel 1988 (il registro nazionale’inglese ) ma noi prima americanisti e poi europeisti convinti arriviamo sempre dopo!

Dott.ssa Cinzia Baccaglino, Dott. Giacomo Rocchi (x)

(x) Membri del Comitato ‘Verità e Vita’

veritaevita@yahoo.it

Dott.ssa Cinzia Baccaglino, Dott. Giacomo Rocchi
Giustizia