Caso Berlusconi: inascoltato dai magistrati il Presidente del CSM Ciampi

“I magistrati siano e appaiano imparziali”. Così il Presidente della Repubblica Ciampi intervenuto lo scorso 24 febbraio al Congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati, anche evidentemente nella sua veste di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Una presenza significativa, un monito significativo tanto più in quanto preceduto da una positiva sottolineatura della “pacatezza” della relazione del Presidente dell’ANM pur in un momento di notevole tensione dialettica, in particolare sul versante politico.

Se l’essere imparziali è fondamentale l’apparire è indispensabile per una giusta lettura dei fatti da parte dei cittadini e quindi per un’affidabilità piena dell’Istituzione.

Tutto questo vale in assoluto, ma in particolare quando le vicende giudiziarie si intersecano, per mille motivazioni, con altri poteri dello Stato. Se è vero che tutti devono essere uguali di fronte alla legge è anche vero che ciascuno deve operare nel proprio ambito evitando gli sconfinamenti, siano essi anche frutto di posizioni in piena buona fede.

Si potrebbero portare molti esempi. Ne facciano uno che riguarda la nostra Regione. In tempo di tangentopoli e in un momento di difficoltà politica la crisi in Regione stava per essere superata con il varo della Giunta presieduta da Giuseppe Adiamoli, consigliere democristiano della provincia di Varese che avrebbe dovuto essere nominato Presidente dopo qualche giorno. Arrestato. Scalpore, solidarietà a piene mani dai colleghi consiglieri, di diverse parti politiche, anche di opposizione, tutti conoscendo Adiamoli come un galantuomo. Da iper-galantuomo si comportò, rimettendo immediatamente il suo mandato di consigliere regionale. Scarcerato, con i tempi-lumaca abituali emerse senza la minima possibilità di dubbio la sua totale estraneità, la sua condizione innocentissima. La decisione di un inquisitore però aveva cambiato non solo la vita di un personaggio ma anche la storia di una Regione, anche politicamente, visto che alla Presidenza andò Fiorella Ghilardotti, comunista, prematuramente scomparsa pochi mesi fa.

Essere e apparire imparziali. Se l’inquisitore di cui sopra fu imparziale, sia consentito, tale non apparve certamente specie dopo che si seppe la verità, ovviamente con molto meno risalto di prima perché l’etica giornalistica in proposito non è affatto quella delle declamazioni e dei solenni propositi. Nella migliore delle ipotesi, di una cantonata in buona fede cioè, e per la dimensione della cantonata e per le conseguenze in un vero Stato di diritto, al minimo dovrebbe essere destinato ad altro incarico. Non giudiziario ma amministrativo.

Non era apparso certamente come magistrato imparziale anche nell’ipotesi che nella sostanza lo fosse.

Nei giorni scorso è stato disposto il rinvio a giudizio dell’on. Berlusconi per la questione dei diritti TV. Di quando, dei mesi scorso? No. Del 1997, con avviso di garanzia a Berlusconi nel novembre 2005 e il 29 dicembre la nota del Corriere della Sera, sempre ben informato sulle cose che avvengono dentro il Palazzo di Giustizia di Milano (che sia la donna delle pulizie a fornire le informazioni?”): "Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ricevuto alla fine di novembre un invito a comparire nel quale la Procura di Milano gli contesta due ipotesi di reato: corruzione in atti giudiziari di testimone e concorso in falsa testimonianza".

e decisione, appunto, di rinvio a giudizio nei giorni scorsi.

Per una questione risalente a nove anni fasi arriva, che caso, al rinvio a giudizio proprio un momento prima di elezioni molto importanti!

Delle due l’una: o si era più solleciti prima oppure, arrivati ad adesso, proprio sulla base di quanto saggiamente detto dal Presidente Ciampi, si aspettava il 10 aprile. Anche non fosse vero sono infatti inevitabilmente in tanti a ipotizzare, in entrambi gli schieramenti, un collegamento con la consultazione elettorale del 9 aprile.

Sta certamente il fatto che ha il sapore di uno sgarro l’aver ignorato il monito, di pochi giorni fa, del Presidente Ciampi di essere ma anche di apparire imparziali.

Già in condizioni normali ma poi nel clima politico attuale è un gettare benzina sul fuoco. Come si fa a non saperlo? E a non tenerne conto? Per tutti naturalmente.

Luca Alessandrini
Giustizia