Fabrizio Quattrocchi giustamente insignito (come avevamo chiesto anche noi), alla memoria, di medaglia d’oro da parte del Presidente Ciampi

Il10 gennaio scorso il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina indirizzava la sua 127° nota, dal titolo “Fabrizio Quattrocchi, Eroe alle più alte cariche dello Stato (Presidenti della Repubblica, del Senato, della Camera, del Consiglio e ai Ministri degli Esteri e dell’Interno, nel testo che qui riportiamo:

”Oggetto: Fabrizio Quattrocchi, Eroe

Il filmato trasmesso in TV ha drammaticamente confermato, come a suo tempo

già reso noto dal Ministro degli Esteri Frattini, le circostanze

dell’assassinio di Fabrizio Quattrocchi da parte di coloro che sono peggio

delle bestie feroci – queste nella catena alimentare almeno uccidono solo

per fame e quindi per la sopravvivenza -.

Confermata in particolare l’ultima frase con la quale Quattrocchi ha

salutato la vita che gli stavano barbaramente togliendo. Una frase che sul

piano personale documenta ad un tempo eroismo e grandissima dignità. Una

frase che sul piano generale attesta l’enorme superiorità morale di una

cultura che ha sede nei cromosomi rispetto ad una incultura frutto di

paurose devianze rispetto ad altra cultura, devianze troppo assecondate e

troppo tollerate.

Ciò premesso, si chiede cortesemente alle Alte Autorità in indirizzo di

conoscere a che punto sia la pratica di concessione della medaglia d’oro

alla memoria”.

Il 20 marzo il Ppresidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ha conferito, su proposta del Ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, la medaglia d’Oro al valor civile a Fabrizio Quattrocchi con la seguente motivazione: “Vittima di un brutale atto terroristico rivolto contro l'Italia, con eccezionale coraggio ed esemplare amor di Patria, affrontava la barbara esecuzione, tenendo alto il prestigio e l'onore del suo Paese. 14 aprile 2004 – Iraq”.

Fabrizio Quattrocchi era stato catturato con i colleghi Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio con i quali lavorava per l'Ibsa, società di sicurezza di Genova, operante in Irak per la Presidium corporation, sede nelle Seychelles. Dopo il solito ultimatum, tipico di questi casi con la richiesta all'Italia di ritirare le proprie truppe dall'Iraq, i delinquenti procedettero come in altri casi. Questa volta però fu diverso, come abbiamo visto tutti dal filmato, rocambolescamente ottenuto dai nostri Servizi visto che non faceva comodo ad Al Jazeera farcelo avere o comunque vedere. Quando Fabrizio Quattrocchi fu costretto a inginocchiarsi in una fossa, bendato e legato volle farsi togliere la benda dagli occhi dicendo "Adesso vi faccio vedere come muore un italiano".

Al Jazeera aveva ricevuto il filmato della morte di Quattrocchi ma non lo aveva trasmesso con la scusa che il filmato era “troppo macabro". Diciamo “la scusa” in quanto in altre occasioni aveva trasmesso filmati ben peggiori. La ragione vera era che trasmettendo avrebbe dovuto tradurre in arabo l’ultima frase di Quattrocchi.

In quella frase ci sta tutto.

Accanto al plauso al Presidente della Repubblica di larga parte degli italiani c’è stato anche chi non ha perso una splendida occasione di tacere e di fare brutta figura, criticando la concessione della medaglia. Povera gente, come il Consiglio Comunale di Genova che nega l’intitolazione di una via a Quattrocchi e trova il sistema, se non il Consiglio perlomeno diversi esponenti, in un certo senso di onorare Giuliani. Di onorare chi abbiamo visto in TV tutti aggredire servitori dello Stato con un carabiniere terrorizzato che spara, come scrisse un giornalista di sinistra, perché non voleva diventare medaglia d’oro alla memoria.

Povera gente non per le opinioni espresse. In democrazia il dissenso ha cittadinanza. Povera gente che non ha capito cosa abbia voluto dire e cosa voglia dire quel gesto del morituro.

I fondamentalisti hanno più volte ribadito “la loro superiorità” perché loro sono disposti a tutto per i loro principi, anche a dare deliberatamente e coscientemente la vita come stanno facendo in tanti.

Fabrizio Quattrocchi ha fatto vedere, contrariamente a tutti gli altri rapiti, di ogni nazionalità, Sgrena compresa, di che pasta è fatta un italiano. Non ha pianto, non ha implorato, ha alzato altissimo la voce della dignità, gridando in faccia ai delinquenti la loro sconfitta.

Onoriamo i Caduti di Nassiriya nel modo migliore, con tante vie d’Italia, con tanto calore per iloro familiari, ma è una cosa diversa.

Gente di poco spirito non ha capito che il gesto di Quattrocchi è la manifestazione più alta e nobile dell’intera infelice pagina irakena.

Ci voleva un italiano per essere di esempio a tutto l’Occidente .

Bene, anzi benissimo, questa concessione della medaglia d’oro. Per chi critica, con il sommo poeta diciamo: “non ti curar di loro” con quel che segue.

GdS

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