Ancora sull'incontro con l'on. Fiano

Oltre 300, fra studenti e docenti, ieri sera, lunedì 25 gennaio 2021, hanno assistito all’incontro in diretta streaming sul canale Youtube dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio dal titolo “Vorrei arricchire il vostro cuore. Nedo Fiano, testimone indimenticabile dell’Olocausto”, inserito nell’ambito delle iniziative messe in campo dagli Uffici Scolastici Territoriali di Sondrio e Cremona per le celebrazioni della Giornata della Memoria che ricorre il 27 gennaio. Ospite l’onorevole Emanuele Fiano, che ha presentato il suo ultimo volume dal titolo “Il profumo di mio padre – L’eredità di un figlio della Shoah” dedicato a Nedo Fiano, di cui ha tracciato un toccante ritratto di uomo sopravvissuto alle camere a gas di Auschwitz-Birkenau ma soprattutto di padre. Insieme a lui anche il professor Lorenzo Benadusi, Docente di Storia presso l’Università di Roma Tre e Giorgio Mortara, vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei). All’incontro online, moderato dalla dott.ssa Maria Rita Carmenini, Dirigente scolastico dell’IC 2 “Damiani” di Morbegno, sono intervenuti con il saluto istituzionale il Dirigente UST dott. Fabio Molinari e il Prefetto di Sondrio dott. Salvatore Rosario Pasquariello (l’incontro è visibile su Youtube a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=Ykv26we5IIY&feature=youtu.be)
Importante ricordare l’Olocausto
“Questo appuntamento rappresenta un modo importante per raccontare e ricordare la Giornata della Memoria, un momento di ricordo, approfondimento e formazione grazie a testimonianze preziose – ha esordito Molinari –. I nostri ragazzi hanno bisogno anche di riferimenti storici e temporali come questo che sono certo saprà arricchirli nel profondo”. “Desidero anzitutto associarmi con commozione al dolore sempre attuale per la scomparsa di Nedo Fiano – ha voluto sottolineare il Prefetto Pasquariello –. Un uomo che, come pochi altri, è riuscito a tornare dai “campi della morte” e a testimoniare il dovere doloroso della Memoria (furono deportati in 11 della stessa famiglia, tornò lui soltanto; toccanti i ricordi della madre, che fu mandata alla camera a gas il giorno stesso in cui arrivò al lager; della nonna, che vi giunse a seguito della sua cattura mentre era in una casa di riposo a Firenze; del nonno, che gli aveva insegnato la lingua tedesca, grazie a cui egli si salvò la vita). Quella di Nedo Fiano è davvero una storia da cui dobbiamo tutti trarre grandi insegnamenti”.
Il ricordo di Nedo Fiano
“Nedo è stato un abile testimone e un padre affettuoso. Per me è anche un amico e, ricordare gli amici, è sempre difficile ma incontri come questi si fanno carico di una responsabilità morale ed educativa importante – ha dichiarato Giorgio Mortara, vicepresidente Ucei, che ha poi attinto ai propri ricordi per tracciare l’unicità di un uomo straordinario –. Di Nedo mi ha sempre colpito la sua apertura e la sua disponibilità a partecipare alla vita in contrasto con quello che aveva subìto e il farlo in maniera molto attiva per concorrere a migliorare la società nella quale ha vissuto e viviamo tuttora, dimostrando così la sua grande fiducia nel futuro”.

“Trovo che il volume testimoni un grande sforzo da parte dell’autore ripreso dalla psicanalisi: non solo di far riaffiorare il ricordo ma anche di cercare di comprenderlo nel suo contesto storico di riferimento nel tentativo di evitare che possa ripetersi – ha fatto notare il professor Benadusi nel corso della sua dettagliata analisi del libro –. Un altro aspetto estremamente interessante è legato alla politica: la sua capacità di trasformare un’azione subita in un’azione agita per cambiare quell’esistenza e diventare artefici del proprio destino”.
Emanuele Fiano: “Memoria collettiva  e personale”
“Il profumo di mio padre” è il tentativo di un passaggio di consegne di una memoria preziosa e indimenticabile e una riflessione attualissima sul male e gli orrori del passato; e, allo stesso tempo, un esempio di come si possa trasformare la catastrofe in un messaggio straordinariamente educativo per le generazioni future. “Il libro è una mescolanza della memoria collettiva e della memoria personale, un misto della percezione personale che esiste sempre nel rapporto padre-figlio e del ruolo pubblico di questa storia – ha dichiarato l’onorevole Fiano –. Per i giovani di oggi la memoria dell’Olocausto è fondamentale per invitarli a farsi delle domande e a perpetuare la lezione che mio padre ha sempre portato avanti: la battaglia per la libertà. Penso che quella storia e la memoria che vi si sovrappone grazie al racconto dei testimoni debbano produrre un ragionamento che porti a capire cosa è successo allora, perché, e come potrebbe accadere di nuovo. Così è stato per me, questo è stato il testamento di mio padre”.

(Dalla Prefettura  Sondrio, 26 gennaio 2021)

 

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