Scandalo Dubino: la tecnica del camaleonte

Come cambiare i colori, a pagamento, sulle carte del Piano di Governo del Territorio. Come finire nelle mire della Giustizia. Come fare pulizia

Cascano le braccia.
Il putridume emerso a Dubino, se le accuse verranno confermate, è una pesante macchia per la Valtellina e i suoi amministratori. Se le accuse verranno confermate l'ex Sindaco Stefano Barri, attualmente agli arresti domiciliari in Toscana, a pena in tal caso scontata, là in Toscana è bene sposti la residenza, salvo, opportuno, andare più lontano, in Tasmania o alle Isole Figi.
I 3500 abitanti del comune, di Dubino e di Nuova Olonio – Vedescia, per la maggior parte non credevano alla colpevolezza del loro Sindaco, considerato fino allora un rigido moralizzatore, quando a fine maggio venne arrestato in flagranza di reato mentre stava ricevendo una mazzetta di 5.000 € (così le cronache del tempo).
Speravano, sia la gente che i suoi colleghi amministratori del Comune che Stefano Barri riuscisse a dimostrare la sua innocenza anche se le circostanze erano tali da definire illusorie quelle speranze.
Un caso?
No. Addirittura uno dei tanti casi.
Cascano le braccia.

La tecnica del camaleonte
La Procura ha infatti calato il settebello sotto forma di obbligo di dimora per sette imprenditori della Bassa Valle che, secondo l'accusa, avrebbero risolto i loro problemi urbanistici con una tecnica particolare, la tecnica del camaleonte, sauro che, come si sa, è in grado di cambiare colore. Se il retino sull'elaborato urbanistico è, ad esempio, giallo che vuol dire che lì non si può far niente, basta farlo diventare verde per rendere possibile in quella zona costruire. In un caso edifici, in un altro capannoni, in un altro ancora tipologie commerciali e via di questo passo. Non è però che questo cambio di colore avvenga per sviluppo naturale di una pratica. Secondo l'accusa il prodigio lo compiva una medicina per così dire 'persuasiva': l'€uro, anzi gli €uro. Si entrava cioè in quelle situazioni da taglio delle mani per quegli amministratori pubblici che manipolando, prezzolati, le scelte urbanistiche con il citato gioco dei colori fanno del milionario un poveraccio ma soprattutto di un poveraccio un milionario.

I creatori di carta
In qualsiasi campo più vincoli si pongono e più cresce la possibilità di scelte per così dire anomale sino a quelle di natura vera e propria criminale.
Prendiamo ad esempio la VAS, Valutazione Ambientale Strategica, l'ultimo prodotto, a nostro avviso, della 'ragioneria applicata all'urbanistica' di dubbia efficacia, sicura complicazione, molta forma e poca sostanza. Nei chilogrammi di carte a Dubino lo sviluppo del documento partito nel 2009 (13 agosto dopo la delibera della GM del 28.5) approdato alla prima 'conferenza di valutazione' il 2.4.20011 e alla seconda il 15.12 u.s.
Imponente la forma. Leggiamo infatti che e quanti sono i soggetti coinvolti: ARPA, ASL, Soprintendenza x i Beni architettonici e il Paesaggio, Agenzia fiume Po (AIPO), Riserva Pian di Spagna e Lago di Mezzola, Protezione Civile e Enti di materia ambientale. Quanto agli Enti interessati per territorio: Regione, Province di Sondrio e Como, CC.MM. di Morbegno, Valchiavenna, Alto Lario Occidentale, Comuni di Andalo, Delebio, Piantedo, Gera Lario, Sorico, Verceia, Novate Mezzola, Cino, Mantello; Forestale, VV.FF.
Invitati a partecipare soggetti i più diversi, da associazioni di vario tipo agli ordini professionali, Enti vari anche religiosi, Enel, Secam e simili, Categorie, Sindacati, Scuola ecc. ecc.
Hanno resentato osservazioni ARPA, Soprintendenza x i Beni archeologici, Ferrovie, ASL, ENEL, 50 privati cittadini, Riserva Pian di Spagna e Lago di Mezzola, 3 privati. Il 17 dicembre scorso pubblica riunione.
Una partecipazione corale e quindi la migliore garanzia.
Di carta.
Sulla carta, come ha dimostrato la tecnica del camaleonte.

Come fare pulizia
I sette chiamati in causa esporranno certamente le loro ragioni, se ne hanno. Per chi ne avesse una giusta presa d'atto pubblica. Per chi non ne ha oltre a pagare dazio secondo decisione del Collegio giudicante al minimo prevedere nel PGT una destinazione pubblica di quelle aree. Quanto al Piano di Governo del Territorio decida il Commissario, decida la gente ma forse sarebbe bene guardarci dentro per essere sicuri che la tecnica del camaleonte non abbia ulteriormente compiuto i suoi guasti.
a.f.

PS La cronaca giudiziaria è la più delicata. Le prime notizie che arrivano agli organi di informazione, che ne trattano e in genere in modo ampio, sono quelle dell'accusa, in particolare dei provvedimenti cautelari. Nella maggior parte dei casi l'esperienza dimostra che l'accusa era consistente ma non sempre. Quando succede, spesso il guaio è fatto. La persona innocente è finita sui giornali, argomento talora da titoloni e per un tempo in genere non breve si porta inevitabilmente il sospetto di reità. Quando succede poi capita che la notizia non sia più notizia per chi nel giornalismo predica il diritto di cronaca ma dimenica il dovere di cronaca, quello, ad esempio, di restituire all'innocente la sua vera aureola dopo averla cacciata tra i rifiuti.
Noi in questa materia, scelta fatta decine d'anni fa con la prima direzione di un giornale, continuiamo a preferire di ignorare le notizie se non hanno fondamento formale. Le 'voci' non ci interessano quand'anche per avventura fossero credibili (NdD)

a.f.
Giustizia