Tre romeni ladri. Presi dai CC a Londra, in Romania e qui

Si è conclusa nei giorni scorsi, con la cattura dell’ultimo dei tre complici, un’indagine del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Sondrio, attivata nell’inverno del 2012 a seguito della denuncia di due cittadini sondriesi, vittime di un inconsueto“skimming”, realizzato non in via elettronica ma con alcuni accorgimenti “meccanici”. I malcapitati, all’atto del prelevamento del denaro da un distributore automatico, rilevando che le banconote non venivano emesse, immediatamente si allontanavano per segnalare l’accaduto; in quel frangente i correi, che avevano applicato al dispositivo un meccanismo che permetteva il trattenimento momentaneo del denaro, lo asportavano e si allontanavano dalla zona. Risultavano pertanto prelievi eseguiti senza che la vittima avesse la disponibilità del contante richiesto.

Il Nucleo investigativo, con diversi mesi di indagini tecniche e riscontri sul territorio, è riuscito ad identificare gli autori – sul conto dei quali sono emerse anche responsabilità in ordine all’utilizzo di carte di credito falsificate e radicate su conti correnti di persone estranee – e ad ottenere tre provvedimenti cautelari dall’Autorità giudiziaria sondriese.
I soggetti, tutti rumeni, tra i 25 ed i 30 anni, domiciliati in Brianza, ritenendo forse di essere sotto l’attenzione delle forze di polizia (alle quali erano peraltro già noti), hanno lasciato il territorio nazionale: è stato quindi necessario attivare la collaborazione investigativa in ambito europeo.
Gli arresti si sono succeduti nel tempo: il primo è stato fermato in Romania il 25 settembre del 2012 (su localizzazione “in remoto” del Nucleo Investigativo); il secondo è stato catturato dai militari valtellinesi nel novembre del 2012, appena rientrato in Italia; il terzo è stato fermato a Londra, all’aeroporto di Heatrow, nella prima decade di luglio e, completate le formalità, trasferito in Italia attraverso la frontiera di Milano Linate, dove è stato preso in custodia e inviato al carcere di San Vittore. (Magg. Pier Enrico Burri)

Giustizia