Metà dei sovracanoni se li piglia Roma. Gravissimo

L'allarme della Presidente del BIM. Le nostre prime note (c'è altro)

Scriviamo con una certa riluttanza perchè ogni riga che si batte il pensiero corre a quelli che non ci sono più, a quelli le cui sorti sono affidate ai medici, a quelli che si interrogano con le parole di una signora anziana “Quale sarà il nostro futuro”. Avevamo deciso di occuparci solo del terremoto, come Gazzetta di Sondrio che come iIl Cittadino. Quello che però la Presidente del BIM dr.ssa Cioccarelli ha affermato in una sua dichiarazione è cosa da far gridare al furto. Non solo le acque ma adesso vogliono  portarci via, di fatto, metà dei soldi, metà cioè dei sovracanoni per fare un fondo a cui attingere per chissà che cosa e in qual modo.

Una prima osservazione. Avevamo per curiosità letto a suo tempo il decreto legge sugli Enti Locali. Siamo andati a rivederlo e quanto riporta la Presidente del BIM non c'era. Un colpo di mano insomma, di quelli che sono caratteristici del periodo estivo.

Una seconda osservazione riguarda l'art. 8 dedicato alle Province e le aree metropolitane in dissesto in dissesto che, se abbiamo letto bene, dovrebbero essere finanziate dalle altre Province e, se letto bene, con la citazione esplicita delle 'Province montane'. Ci auguriamo che la lettura rapidissima abbia portato a cattiva interpretazione. Fosse così' sarebbe infatti cosa clamorosamente vergognosa.

Terzo punto: abbiamo alle spalle e a nostra tutela le sentenze della Corte Costituzionale, sentenze chiarissime. Quando  sono venute manovre insidiose per i  sovracanoni il quadro tracciato dalla Consulta è stato tale da impedire l'assalto alla diligenza. Torneremo su questo argomento che è importantissimo.

La Presidente Cioccarelli
Il decreto legislativo in tema di pagamenti dei servizi ecosistemici approvato dalla Commissione ambiente del Ministero dell’Ambiente, articolo 14 comma 4, introduce l’istituzione di un fondo a disposizione del Governo in cui verranno versati la metà dei sovracanoni del Bim. Il presidente Bim Adda Carla Cioccarelli prende posizione netta contro questo decreto.
“Questi sono soldi della comunità - dice - che devono rimanere in Valtellina e Valchiavenna, quindi invitiamo chi è a Roma ad intervenire immediatamente. In questo modo saremo vincolati a un fondo di non chiaro utilizzo in cui dovremo versare almeno 10 milioni di euro. Questo è un attacco diretto alla nostra autonomia gestionale. La metà dei soldi del Bim sparirebbero in un fondo gestito dal Governo centrale di cui in provincia non tornerebbe più nulla. Con le convenzioni scadute lo scippo riguarderebbe poi altri 5 milioni”.
Ricordiamo che i servizi ecosistemici rivestono un ruolo sempre maggiore all’interno dei processi decisionali per garantire la conservazione delle risorse naturali, il benessere umano e la prosperità economica. Le risorse naturali quali le foreste, i sistemi agricoli e le aree umide oltre ai prodotti forniscono servizi come la depurazione delle acque, la mitigazione del cambiamento climatico e la conservazione della biodiversità. L’articolo 14, che il presidente Cioccarelli contesta duramente, recita: “Nel caso di consorzio il sovracanone è attribuito ad un fondo comune a disposizione del consorzio o dei consorzi presenti nel perimetro interessato, il quale fondo è impiegato per il 50% esclusivamente a favore del progresso economico e sociale delle popolazioni e per il 50% esclusivamente ad opere di sistemazione e manutenzione montana che non siano di competenza dello Stato”.
L’allarme è grande, per Valtellina e Valchiavenna si tratterebbe di una ulteriore beffa.

Giustizia