UE: ACCORDO CONTRO L'ODIO E LA VIOLENZA RAZZIALE

Il 19 aprile scorso i 27 Ministri della giustizia dell'Unione europea hanno firmato un accordo sul testo che farà diventare reato ogni forma di odio e di violenza razziale, nonché il "negazionismo" dei genocidi internazionalmente riconosciuti. Il testo entrerà in vigore entro il 2009. A seguito di tale accordo alcuni paesi, come l'Italia, si vedranno costrette ad apportare modifiche alla propria legislazione. L'accordo raggiunto prevede pene da uno a tre anni per quanti istigano alla violenza, anche attraverso la distribuzione di opuscoli, immagini o altro materiale, con riferimento alla razza, al colore, alla religione o all'origine etnica delle persone.

Identiche pene sono previste per la negazione di genocidi, di crimini contro l'umanità e di crimini di guerra. L'accordo, che tuttavia prevede eccezioni e deroghe, è stato raggiunto dopo cinque anni di discussioni, rese necessarie per riuscire a conciliare la punibilità dell'incitamento all'odio con la libera espressione del pensiero. Per andare incontro a paesi come l'Inghilterra o l'Irlanda, che rifiutano di porre limiti alla libertà di espressione, l'intesa prevede che i governi possano scegliere di circoscrivere le pene ai casi in cui le violazioni rischiano di perturbare l'ordine pubblico. Il documento stabilisce anche che gli Stati, i quali nei propri ordinamenti già prevedono pene per la negazione dell'Olocausto possano continuare a far rispettare tale normativa. Per gli altri, l'UE ha scelto di lasciare liberi di punire o meno chi nega che sia mai avvenuta la Shoah o inneggia al nazismo o sventola una bandiera con la svastica nazista.

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