Tragedia di Grosotto. Perchè non pubblichiamo nulla

Ci è stato chiesto come mai non abbiamo pubblicato niente sulla tragica vicenda di Grosotto. Non è un caso a sé ma è la linea tenuta in tutti i giornali che ho diretto. La cronaca giudiziaria è la più delicata. Di notizie, quelle reali, per forza di cose in genere ce ne sono poche a meno che non siano gli inquirenti a darle. E allora la rincorsa è per le voci, all'interpretare questa o quella mossa degli inquirenti, agli archivi della memoria di questo o quello e via dicendo. In altri termini si determina nei lettori un quadro che può avvicinarsi a quello effettivo ma può anche prendere una direzione sbagliata. Non sempre il colpevole secondo la stampa è poi il colpevole secondo i magistrati. Ci possono essere due conseguenze diciamo 'spiacevoli'. La prima è sulle persone chiamate in causa, sui familiari, sull'ambiente di lavoro. Il forte rischio di danneggiare qualcuno. La seconda è che in qualche caso pubblicare certe notizie potrebbe andare a detrimento delle indagini. Non è un caso che i grandi giornali (purtroppo ex grandi visti gli impietosi dati della loro diffusione) abbiano sempre destinato alla cronaca giudiziaria i loro migliori cronisti. Continuiamo a ritenere – senza muovere alcun appunto a chi opera diversamente – che al diritto di cronaca debba corrispondere il dovere nella cronaca.
 

NdD (Nota del Direttore)
Giustizia