Il NO di 700 piccoli comuni alla legge finanziaria
 Il disastro provocato nei piccoli 
 comuni dalla Legge Finanziaria 2004 è oggi sotto gli occhi di 
 tutti. 
 Sono 700 i piccoli comuni italiani che rischiano entro la 
 primavera del 2005 il dissesto finanziario. Nonostante gli 
 accorati appelli ad una necessaria rivisitazione dell'impianto 
 della Finanziaria verso i piccoli comuni, una visione miope e retrograde pone oggi migliaia di famiglie che vivono nei piccoli 
 comuni italiani nella condizione di non poter ricevere servizi 
 primari garantiti dalla Costituzione. A pagarne le conseguenze 
 soprattutto i piccoli comuni montani dell'area alpina e delle 
 aree interne dell'Appennino meridionale. Una condizione di 
 estremo disagio sociale che spinge verso il basso la qualità 
 della vita e porta alla chiusura definitiva per fallimento le 
 disastrate casse comunali. Tagli per migliaia di euro che 
 significano praticamente la chiusura di servizi pubblici come 
 l'assistenza sociale, la pubblica illuminazione ed in molti casi 
 perfino gli stipendi ai dipendenti comunali. Una grande tragedia 
 annunciata che passa nel silenzio ingombrante della aule 
 parlamentari impegnate in inutili e strumentali polemiche di 
 bassa cucina come la questione Bossi e strage di Madrid. Ancora 
 una volta a pagare saranno i cittadini chiamati ad un forte 
 aumento delle tasse comunali per poter garantire l'esercizio 
 minimo dei servizi, altro che riduzione di tasse. Un esempio 
 devastante della Legge Finanziaria è il complessivo 
 impoverimento della qualità dei servizi offerta dalle scuole nei 
 piccoli comuni dove molto spesso è impossibile l'acquisto di 
 cose semplici come un computer, altro che inglese ed informatica 
 per tutti!
 Virgilio Caivano 
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 del Coordinamento Nazionale 
 Piccoli Comuni - Associazione Culturale Europea
 GdS - 20 III 04 - www.gazzettadisondrio.it
