Mostre: tre a Lugano. una (per Ronconi) a Milano

Nuove consonanze. Opere dalle collezioni del museo. Il MASI di Lugano presenta le sue collezioni, a partire da febbraio 2016, nelle due sedi museali in concomitanza con le attività espositive, permettendo così al pubblico di cogliere il legame fra il patrimonio artistico dell’istituto e la programmazione espositiva. Oggi l’unione fra il Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte della Città di Lugano offre nuove e importanti opportunità per lo studio e la valorizzazione delle collezioni riunite nel MASI. Al LAC la collezione sarà per la maggior parte fondata sull’arte del XX e XXI secolo, con allestimenti rielaborati annualmente. Troviamo scritto “In tal modo si potranno costruire nuovi percorsi di lettura dei contenuti delle collezioni con l’intento di offrire al pubblico una reale opportunità per ammirare, e talvolta scoprire, protagonisti e linguaggi dell’arte attuale, dalle sue fondamenta agli esiti più recenti. Inoltre verranno presentate negli spazi della permanente le nuove acquisizioni, donazioni o depositi di particolare significato con iniziative puntuali. Negli allestimenti della collezione permanente a Palazzo Reali si sottolineerà il legame con il territorio, con un approccio aperto al confronto con il contesto nazionale e internazionale. L’arco cronologico considerato si estenderà dalla storia dell’arte del Rinascimento ad oggi. Anche in questa sede del MASI la presentazione non sarà statica, ma verrà regolarmente rinnovata in percorsi filologici impostati didatticamente in accordo con l’impegno del museo nell’ambito dell’educazione all’arte. La collezione permanente, in entrambe le sedi, avrà un ruolo essenziale per le attività didattiche durante tutto l’anno”. A CURA di CARLO MOLA
Mostra Rodcenko 27 febbraio– 8 maggio 2016. Nuove conoscenze 27.02.2016 - 26.02.2017

In contemporanea all’esposizione”Markus Raetz”, il Museo MASI di Lugano Piazza Bernardino Luini 6 Lugano,  presenta una mostra monografica dedicata a un protagonista assoluto dell’arte del XX secolo, Aleksandr Rodchenko (1891-1956).

Esponente  sommo dell’avanguardia russa Aleksandr Rodčenko (1891–1956) egli sovvertì e sconvolse l’universo della grafica, del design, della fotografia. Attraverso le più di trecento opere in mostra fra stampe vintage, fotomontaggi, riviste e manifesti dell’epoca, è realizzabile cogliere interamente la forza di questo innovatore e apprezzare l’ascendente che esercitò tanto sui colleghi artisti che sui letterati, i registi, gli intellettuali che furono suoi “compagni di strada”. Troviamo scritto ”dai fotomontaggi realizzati per il poema Pro Eto di Vladimir Majakovskij, alle copertine della rivista Novi Lef, punto di riferimento dell’intelligentia rivoluzionaria, ai manifesti cinematografici e alle illustrazioni per libri, le opere testimoniano collaborazioni e amicizie restituendo non solo una personalità creativa, ma lo spirito di un momento irripetibile nella storia del secolo trascorso. In ambito fotografico Rodčenko documentò attraverso gli straordinari ritratti, le immagini di panorami urbani e architetture, i reportage in fabbriche e cantieri, gli uomini e lo spirito di un’epoca di grandi speranze e altrettanto grandi contraddizioni. Soprattutto, Rodčenko sovvertì le regole della ripresa: le sue inquadrature caratterizzate da punti di vista inediti, da spigoli e diagonali, sono oggi la testimonianza più pura del desiderio di aggiornamento dell’arte e del mondo stesso che ha animato gli artisti dell’avanguardia sovietica. Completano il percorso tre Costruzioni spaziali, sculture aeree ottenute componendo forme geometriche elementari, interessantissimo esempio di opera costruttivista, ottenuta cioè mutuando i principi logici e produttivi propri dell’industria”. Acura di CARLO MOLA

 

Da troppo tempo, nelle nostre segnalazioni, trascuriamo la vicina Svizzera ed in particolare Lugano. Oggi vogliamo segnalare. Iniziano dalla mostra di Markus Raetz presso il Museo d’Arte della Svizzera Italiano che presenta una Mostra dedicata a Markus Raetz. Markus Raetz (Büren an der Aare, 6 giugno 1941) è un pittore, illustratore e scultore svizzero. Nato a Büren an der Aare, vicino a Berna, Raetz è stato insegnante nelle scuole elementari fino al 1963, quando ha intrapreso la carriera di artista, durante la quale ha vissuto in diverse città: Berna, Amsterdam, Carona (Canton Ticino) e Berlino. Nel 1979 ha sposato Monika Müller, dalla quale ha avuto una figlia, Aimée. Raetz ha realizzato numerose opere, tra cui più di 30.000 disegni. Tra gli anni sessanta e i settanta, la sua opera è stata imperniata sul disegno e sulla pittura, poi dagli anni ottanta e i novanta ha creato principalmente sculture, iniziando nel 1984 con la scultura intitolata Der Kopf, situata nel Merian Park di Basilea. Il tema principale del suo lavoro è la “natura della percezione” perchè il cardine delle sue opere, non è ciò che queste rappresentano, ma su come queste vengono percepite. Spesso tali opere richiedono l’influenza reciproca dello spettatore, e posso essere comprese solo se viste in movimento o da determinate angolazioni. Raetz ha esibito le sue opere a numerose mostre internazionali, tra cui alle documenta 4, 5 e 7. Alcune delle sue opere sono conservate in collezioni pubbliche, tra cui il Museum of Modern Art a New York, lo Schaulager e il Kunstmuseum Basel a Basilea, il Museum für Moderne Kunst a Francoforte e il Kunstmuseum Bern a Berna. Tra i vari riconoscimenti, Raetz è stato premiato con un Gerhard-Altenbourg-Preis nel 2004 e con un Prix Meret Oppenheim nel 2006. CARLO MOLA
Markus Raetz 30 gennaio - 1. maggio 2016 - Museo d'Arte, LAC  GIORNI E ORARI D' APERTURA ma, me e do: 10:30 – 18:00 gio, ve e sa: 10:30 – 20:00 Chiuso lunedì Apertura straordinaria: lunedì 28 marzo 2016, 10:30 – 18:00
INGRESSO Intero: CHF 15.- Ridotto AVS/AI, over 65 anni, gruppi, studenti 17-25 anni: CHF 10.- Ingresso gratuito <16 anni, la prima domenica del mese Biglietto combinato con Palazzo Reali Intero: CHF 18.- Ridotto AVS/AI, over 65 anni, gruppi, studenti 17-25 anni: CHF 12.-L’acquisto del biglietto dà diritto anche all’ingresso all’esposizione “Aleksandr Rodcenko” e alla collezione permanente “Nuove consonanze. Opere dalle collezioni del museo” (a partire dal 27febbraio 2016).

 

Teatro Alla Scala. Presentata l’otto  Febbraio La Mostra “Luca Ronconi, Il Laboratorio Delle Idee” e durerà sino al 24 maggio.  il Teatro alla Scala onora il grande regista scomparso un anno fa con una mostra al Museo e all’Ansaldo, e gli Amici della Scala gli dedicano un libro, Rai Cultura un documentario - Luca Ronconi si spegneva a Milano il 21 febbraio 2015. A quasi  un anno dalla scomparsa il Teatro alla Scala ricorda il regista con “Luca Ronconi, il laboratorio delle idee”, la mostra è curata da Margherita Palli con Valentina Dellavia che, nelle sue due sedi al Museo Teatrale e presso i laboratori Ansaldo, intende esplorare il serrato legame tra Ronconi e il complesso teatrale della              Scala il lavoro da cui nacquero i suoi 24 spettacoli al Piermarini. La ricerca di Luca Ronconi non è solo un omaggio a un maestro che con il suo lavoro ha contribuito a tracciare l’identità stessa della Scala, ma è anche un indispensabile compito di meditazione sulle successioni di piani della regia d’opera fra tradizione e futuro. La mostra, inserita nel palinsesto “Ritorni al futuro” del Comune di Milano, sarà accompagnata dall’uscita del volume “Ronconi – Gli anni della Scala” curato da Vittoria Crespi Morbio per gli Amici della Scala e del documentario “Ronconi all’Opera” prodotto da Rai Cultura per la regia di Felice Cappa, che andrà in onda su Rai5 il 21 febbraio alle 21.15, ed è stata realizzata con la collaborazione del Piccolo del Centro Teatrale Santa Cristina, di docenti e studenti di NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano e il contributo di JTI (Japan Tobacco International), Partner Istituzionale del Museo Teatrale alla Scala. “Luca Ronconi ha lasciato a Milano una grande eredità artistica e intellettuale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –, e perché la nostra Città riesca a ricevere il testimone della sua straordinaria esperienza, rilanciando nel futuro i semi di una nuova capacità creativa, è necessario ricordare la sua figura centrale e il suo lavoro attento, quasi maniacale, sulle parole e sulle immagini. È solo mettendo al centro della riflessione pubblica l’idea di futuro, infatti, che riusciremo a trasformare i talenti creativi che abitano questa città in nuovi protagonisti delle prossime stagioni della nostra storia”.“Con questa mostra – commenta il Sovrintendente Alexander Pereira – il Teatro alla Scala rende omaggio a un artista che, attraverso 24 spettacoli in collaborazione con direttori come Abbado, Muti e Chailly e scenografi e costumisti di immenso valore, ha segnato profondamente per quattro decenni l’evoluzione della regia d’opera come il teatro di prosa e la cultura non solo italiana. Con Margherita Palli abbiamo voluto utilizzare anche gli spazi dell’Ansaldo per testimoniare il legame speciale che legava Ronconi ai lavoratori scaligeri e ribadire ancora una volta il ruolo di questi laboratori nel definire l’unicità del nostro Teatro”. Spiega Margherita Palli: “Ho pensato ad una mostra proprio dentro i laboratori dell’Ansaldo per ricordare le 24 regie di Luca Ronconi attraverso il suo rapporto con i cantanti, con le maestranze, con il palcoscenico e i laboratori; cercando di far rivivere l’atmosfera di lavoro nascosto, i mesi di progetto, di costruzione, di prove in sala e in palcoscenico, curiosando dietro le quinte per arrivare alla sera della prima. Una mostra al Museo ricordando i collaboratori, gli scenografi e i costumisti. Due mostre che ho articolato pensando ai giovani che faranno il teatro del futuro, un tentativo di raccontare il lavoro totalizzante sullo spazio e il costume del regista che ha rinnovato il linguaggio della contemporaneità nel teatro”.“Luca Ronconi – Il laboratorio delle idee” sarà aperta al pubblico dal 24 febbraio al 24 maggio e proporrà un percorso in due tappe. L’itinerario inizia ai Laboratori Scala Ansaldo di via Bergognone 34 con “Luca Ronconi dietro le quinte”, uno spettacolare allestimento su una passerella sospesa che ripercorre uno per dei  24 allestimenti scaligeri di Ronconi con altrettanti tavoli di lavoro su cui intorno alle maquettes si riuniscono disegni, fotografie, documenti e oggetti di scena. Al termine del percorso uno spazio è dedicato a Infinities, lo spettacolo che Ronconi realizzò con il Piccolo Teatro negli spazi della Bovisa, sede storica dei laboratori scaligeri. La mostra è un’ulteriore occasione per visitare i laboratori dell’Ansaldo, la grande officina su cui si fonda l’unicità produttiva del Teatro alla Scala, oggi uno dei pochissimi in grado di creare tutte le parti di uno spettacolo. Presso l’Ansaldo sarà costruito anche uno spazio per conferenze per ospitare la presentazione del volume degli Amici della Scala e un ciclo di incontri. Il percorso prosegue al Museo Teatrale alla Scala in largo Ghiringhelli 1 con “Luca Ronconi in scena”, un approfondimento sulle collaborazioni di Ronconi con scenografi come Luciano Damiani, Ezio Frigerio, Gae Aulenti, Margherita Palli e costumisti come Vera Marzot, Karl Lagerfeld e la stessa Palli. In esposizione abiti, bozzetti, figurini e oggetti di scena, mentre sugli schermi scorrerà il documentario realizzato da Rai Cultura. Al Teatro alla Scala Luca Ronconi ha realizzato 24 titoli d’opera dal 1974 al 2008 con tutti i musicisti più significativi, da Claudio Abbado, Riccardo Muti e Riccardo Chailly a maestri come Prêtre, Ozawa, Sinopoli, contribuendo in maniera determinante alla formazione dell’identità stessa del Teatro. Vastissimo il repertorio, da Verdi e Rossini al Settecento di Jommelli e Rossi fino al contemporaneo Stockhausen. Nel 2004 Ronconi mise in scena L’Europa riconosciuta di Salieri per la riapertura del Teatro dopo i restauri. Un ricordo personale ebbi la fortuna nei miei lunghi anni di rapporto con il teatro d’opera e di prosa di assistere a molte regie di Ronconi: Sempre dopo le rappresentazioni avevo bisogno di maggior comprendere e perciò di studiare. Dunque sempre un maestro che mi voleva istruire. Ancora oggi certe sue regie sono da studiare. Grazie Ronconi.  Notizie a cura di Carlo Mola.

Luca Ronconi, il laboratorio delle idee: dal 24 febbraio al 24 maggio 2016 Luca Ronconi dietro le quinte Laboratori Scala Ansaldo  Via Bergognone, 34 Milano

Mostre: tre a Lugano e per Ronconi a Milano
Nuove consonanze. Opere dalle collezioni del museo. Il MASI di Lugano presenta le sue collezioni, a partire da febbraio 2016, nelle due sedi museali in concomitanza con le attività espositive, permettendo così al pubblico di cogliere il legame fra il patrimonio artistico dell’istituto e la programmazione espositiva. Oggi l’unione fra il Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte della Città di Lugano offre nuove e importanti opportunità per lo studio e la valorizzazione delle collezioni riunite nel MASI. Al LAC la collezione sarà per la maggior parte fondata sull’arte del XX e XXI secolo, con allestimenti rielaborati annualmente. Troviamo scritto “In tal modo si potranno costruire nuovi percorsi di lettura dei contenuti delle collezioni con l’intento di offrire al pubblico una reale opportunità per ammirare, e talvolta scoprire, protagonisti e linguaggi dell’arte attuale, dalle sue fondamenta agli esiti più recenti. Inoltre verranno presentate negli spazi della permanente le nuove acquisizioni, donazioni o depositi di particolare significato con iniziative puntuali. Negli allestimenti della collezione permanente a Palazzo Reali si sottolineerà il legame con il territorio, con un approccio aperto al confronto con il contesto nazionale e internazionale. L’arco cronologico considerato si estenderà dalla storia dell’arte del Rinascimento ad oggi. Anche in questa sede del MASI la presentazione non sarà statica, ma verrà regolarmente rinnovata in percorsi filologici impostati didatticamente in accordo con l’impegno del museo nell’ambito dell’educazione all’arte. La collezione permanente, in entrambe le sedi, avrà un ruolo essenziale per le attività didattiche durante tutto l’anno”. A CURA di CARLO MOLA
Mostra Rodcenko 27 febbraio– 8 maggio 2016. Nuove conoscenze 27.02.2016 - 26.02.2017

In contemporanea all’esposizione”Markus Raetz”, il Museo MASI di Lugano Piazza Bernardino Luini 6 Lugano,  presenta una mostra monografica dedicata a un protagonista assoluto dell’arte del XX secolo, Aleksandr Rodchenko (1891-1956).
Esponente  sommo dell’avanguardia russa Aleksandr Rodčenko (1891–1956) egli sovvertì e sconvolse l’universo della grafica, del design, della fotografia. Attraverso le più di trecento opere in mostra fra stampe vintage, fotomontaggi, riviste e manifesti dell’epoca, è realizzabile cogliere interamente la forza di questo innovatore e apprezzare l’ascendente che esercitò tanto sui colleghi artisti che sui letterati, i registi, gli intellettuali che furono suoi “compagni di strada”. Troviamo scritto ”dai fotomontaggi realizzati per il poema Pro Eto di Vladimir Majakovskij, alle copertine della rivista Novi Lef, punto di riferimento dell’intelligentia rivoluzionaria, ai manifesti cinematografici e alle illustrazioni per libri, le opere testimoniano collaborazioni e amicizie restituendo non solo una personalità creativa, ma lo spirito di un momento irripetibile nella storia del secolo trascorso. In ambito fotografico Rodčenko documentò attraverso gli straordinari ritratti, le immagini di panorami urbani e architetture, i reportage in fabbriche e cantieri, gli uomini e lo spirito di un’epoca di grandi speranze e altrettanto grandi contraddizioni. Soprattutto, Rodčenko sovvertì le regole della ripresa: le sue inquadrature caratterizzate da punti di vista inediti, da spigoli e diagonali, sono oggi la testimonianza più pura del desiderio di aggiornamento dell’arte e del mondo stesso che ha animato gli artisti dell’avanguardia sovietica. Completano il percorso tre Costruzioni spaziali, sculture aeree ottenute componendo forme geometriche elementari, interessantissimo esempio di opera costruttivista, ottenuta cioè mutuando i principi logici e produttivi propri dell’industria”. A cura di CARLO MOLA
Da troppo tempo, nelle nostre segnalazioni, trascuriamo la vicina Svizzera ed in particolare Lugano. Oggi vogliamo segnalare. Iniziano dalla mostra di Markus Raetz presso il Museo d’Arte della Svizzera Italiano che presenta una Mostra dedicata a Markus Raetz. Markus Raetz (Büren an der Aare, 6 giugno 1941) è un pittore, illustratore e scultore svizzero. Nato a Büren an der Aare, vicino a Berna, Raetz è stato insegnante nelle scuole elementari fino al 1963, quando ha intrapreso la carriera di artista, durante la quale ha vissuto in diverse città: Berna, Amsterdam, Carona (Canton Ticino) e Berlino. Nel 1979 ha sposato Monika Müller, dalla quale ha avuto una figlia, Aimée. Raetz ha realizzato numerose opere, tra cui più di 30.000 disegni. Tra gli anni sessanta e i settanta, la sua opera è stata imperniata sul disegno e sulla pittura, poi dagli anni ottanta e i novanta ha creato principalmente sculture, iniziando nel 1984 con la scultura intitolata Der Kopf, situata nel Merian Park di Basilea. Il tema principale del suo lavoro è la “natura della percezione” perchè il cardine delle sue opere, non è ciò che queste rappresentano, ma su come queste vengono percepite. Spesso tali opere richiedono l’influenza reciproca dello spettatore, e posso essere comprese solo se viste in movimento o da determinate angolazioni. Raetz ha esibito le sue opere a numerose mostre internazionali, tra cui alle documenta 4, 5 e 7. Alcune delle sue opere sono conservate in collezioni pubbliche, tra cui il Museum of Modern Art a New York, lo Schaulager e il Kunstmuseum Basel a Basilea, il Museum für Moderne Kunst a Francoforte e il Kunstmuseum Bern a Berna. Tra i vari riconoscimenti, Raetz è stato premiato con un Gerhard-Altenbourg-Preis nel 2004 e con un Prix Meret Oppenheim nel 2006. (CARLO MOLA)
Markus Raetz 30 gennaio - 1. maggio 2016 - Museo d'Arte, LAC  GIORNI E ORARI D' APERTURA ma, me e do: 10:30 – 18:00 gio, ve e sa: 10:30 – 20:00 Chiuso lunedì Apertura straordinaria: lunedì 28 marzo 2016, 10:30 – 18:00
INGRESSO Intero: CHF 15.- Ridotto AVS/AI, over 65 anni, gruppi, studenti 17-25 anni: CHF 10.- Ingresso gratuito <16 anni, la prima domenica del mese Biglietto combinato con Palazzo Reali Intero: CHF 18.- Ridotto AVS/AI, over 65 anni, gruppi, studenti 17-25 anni: CHF 12.-L’acquisto del biglietto dà diritto anche all’ingresso all’esposizione “Aleksandr Rodcenko” e alla collezione permanente “Nuove consonanze. Opere dalle collezioni del museo” (a partire dal 27febbraio 2016).

Mostra per Luca Ronconi
Teatro Alla Scala. Presentata l’otto  Febbraio la Mostra “Luca Ronconi, Il Laboratorio Delle Idee” e durerà sino al 24 maggio.  il Teatro alla Scala onora il grande regista scomparso un anno fa con una mostra al Museo e all’Ansaldo, e gli Amici della Scala gli dedicano un libro, Rai Cultura un documentario - Luca Ronconi si spegneva a Milano il 21 febbraio 2015. A quasi  un anno dalla scomparsa il Teatro alla Scala ricorda il regista con “Luca Ronconi, il laboratorio delle idee”, la mostra è curata da Margherita Palli con Valentina Dellavia che, nelle sue due sedi al Museo Teatrale e presso i laboratori Ansaldo, intende esplorare il serrato legame tra Ronconi e il complesso teatrale della              Scala il lavoro da cui nacquero i suoi 24 spettacoli al Piermarini. La ricerca di Luca Ronconi non è solo un omaggio a un maestro che con il suo lavoro ha contribuito a tracciare l’identità stessa della Scala, ma è anche un indispensabile compito di meditazione sulle successioni di piani della regia d’opera fra tradizione e futuro. La mostra, inserita nel palinsesto “Ritorni al futuro” del Comune di Milano, sarà accompagnata dall’uscita del volume “Ronconi – Gli anni della Scala” curato da Vittoria Crespi Morbio per gli Amici della Scala e del documentario “Ronconi all’Opera” prodotto da Rai Cultura per la regia di Felice Cappa, che andrà in onda su Rai5 il 21 febbraio alle 21.15, ed è stata realizzata con la collaborazione del Piccolo del Centro Teatrale Santa Cristina, di docenti e studenti di NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano e il contributo di JTI (Japan Tobacco International), Partner Istituzionale del Museo Teatrale alla Scala. “Luca Ronconi ha lasciato a Milano una grande eredità artistica e intellettuale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –, e perché la nostra Città riesca a ricevere il testimone della sua straordinaria esperienza, rilanciando nel futuro i semi di una nuova capacità creativa, è necessario ricordare la sua figura centrale e il suo lavoro attento, quasi maniacale, sulle parole e sulle immagini. È solo mettendo al centro della riflessione pubblica l’idea di futuro, infatti, che riusciremo a trasformare i talenti creativi che abitano questa città in nuovi protagonisti delle prossime stagioni della nostra storia”.“Con questa mostra – commenta il Sovrintendente Alexander Pereira – il Teatro alla Scala rende omaggio a un artista che, attraverso 24 spettacoli in collaborazione con direttori come Abbado, Muti e Chailly e scenografi e costumisti di immenso valore, ha segnato profondamente per quattro decenni l’evoluzione della regia d’opera come il teatro di prosa e la cultura non solo italiana. Con Margherita Palli abbiamo voluto utilizzare anche gli spazi dell’Ansaldo per testimoniare il legame speciale che legava Ronconi ai lavoratori scaligeri e ribadire ancora una volta il ruolo di questi laboratori nel definire l’unicità del nostro Teatro”. Spiega Margherita Palli: “Ho pensato ad una mostra proprio dentro i laboratori dell’Ansaldo per ricordare le 24 regie di Luca Ronconi attraverso il suo rapporto con i cantanti, con le maestranze, con il palcoscenico e i laboratori; cercando di far rivivere l’atmosfera di lavoro nascosto, i mesi di progetto, di costruzione, di prove in sala e in palcoscenico, curiosando dietro le quinte per arrivare alla sera della prima. Una mostra al Museo ricordando i collaboratori, gli scenografi e i costumisti. Due mostre che ho articolato pensando ai giovani che faranno il teatro del futuro, un tentativo di raccontare il lavoro totalizzante sullo spazio e il costume del regista che ha rinnovato il linguaggio della contemporaneità nel teatro”.“Luca Ronconi – Il laboratorio delle idee” sarà aperta al pubblico dal 24 febbraio al 24 maggio e proporrà un percorso in due tappe. L’itinerario inizia ai Laboratori Scala Ansaldo di via Bergognone 34 con “Luca Ronconi dietro le quinte”, uno spettacolare allestimento su una passerella sospesa che ripercorre uno per dei  24 allestimenti scaligeri di Ronconi con altrettanti tavoli di lavoro su cui intorno alle maquettes si riuniscono disegni, fotografie, documenti e oggetti di scena. Al termine del percorso uno spazio è dedicato a Infinities, lo spettacolo che Ronconi realizzò con il Piccolo Teatro negli spazi della Bovisa, sede storica dei laboratori scaligeri. La mostra è un’ulteriore occasione per visitare i laboratori dell’Ansaldo, la grande officina su cui si fonda l’unicità produttiva del Teatro alla Scala, oggi uno dei pochissimi in grado di creare tutte le parti di uno spettacolo. Presso l’Ansaldo sarà costruito anche uno spazio per conferenze per ospitare la presentazione del volume degli Amici della Scala e un ciclo di incontri. Il percorso prosegue al Museo Teatrale alla Scala in largo Ghiringhelli 1 con “Luca Ronconi in scena”, un approfondimento sulle collaborazioni di Ronconi con scenografi come Luciano Damiani, Ezio Frigerio, Gae Aulenti, Margherita Palli e costumisti come Vera Marzot, Karl Lagerfeld e la stessa Palli. In esposizione abiti, bozzetti, figurini e oggetti di scena, mentre sugli schermi scorrerà il documentario realizzato da Rai Cultura. Al Teatro alla Scala Luca Ronconi ha realizzato 24 titoli d’opera dal 1974 al 2008 con tutti i musicisti più significativi, da Claudio Abbado, Riccardo Muti e Riccardo Chailly a maestri come Prêtre, Ozawa, Sinopoli, contribuendo in maniera determinante alla formazione dell’identità stessa del Teatro. Vastissimo il repertorio, da Verdi e Rossini al Settecento di Jommelli e Rossi fino al contemporaneo Stockhausen. Nel 2004 Ronconi mise in scena L’Europa riconosciuta di Salieri per la riapertura del Teatro dopo i restauri. Un ricordo personale ebbi la fortuna nei miei lunghi anni di rapporto con il teatro d’opera e di prosa di assistere a molte regie di Ronconi: Sempre dopo le rappresentazioni avevo bisogno di maggior comprendere e perciò di studiare. Dunque sempre un maestro che mi voleva istruire. Ancora oggi certe sue regie sono da studiare. Grazie Ronconi.  (Notizie a cura di Carlo Mola).
Luca Ronconi, il laboratorio delle idee: dal 24 febbraio al 24 maggio 2016 Luca Ronconi dietro le quinte Laboratori Scala Ansaldo  Via Bergognone, 34 Milano

 

 

 

 

Carlo Mola