Rapporto tra banche e imprese: un capitolo difficilissimo
 Ma perché tanta paura 
 dell'inchiesta sulle banche che il senatore Aventino Frau ha 
 depositato venerdì scorso a nome del Patto?
 Ho ascoltato una parte di Ballarò, tutta dedicata alla 
 questione Parmalat. L'affermazione generale era la 
 inadeguatezza del sistema bancario, la mancanza di regole 
 sui rapporti tra banche e imprese, la sensazione che il 
 marcio sia molto più esteso di quanto si pensi. Giusto. Ma 
 se è così perché rifiutare lo strumento conoscitivo che il 
 Parlamento ha a sua disposizione, e cioè la commissione? 
 La verità è che il capitolo dei rapporti tra banca e impresa 
 è ancora inesplorato e difficilissimo. In assenza di fondi 
 pensione la partecipazione delle imprese alle banche è 
 necessaria, se non si vuole tornare alle banche in mano 
 pubblica. Ma si tratta di tracciare le regole, porre i 
 confini degli interessi incrociati. La normativa attuale è 
 ridicola, come ad esempio la norma che non si può detenere 
 più del 15% del capitale azionario; come se non bastasse 
 molto meno per avere un peso determinante su una banca. La 
 verità è che non bisogna puntare tanto sui limiti quanto 
 sulla trasparenza. Abbiamo il timore, credo fondato, che 
 dopo tante urla si voglia alla fin fine lasciare le cose 
 come stanno.
Mario Segni
 GdS 30 I 04  www.gazzettadisondrio.it
