SIC:
 solito:
 un conto le finalità, un conto il resto
È uscito sulla Gazzetta Ufficiale n. 167 del 19
 luglio u.s. il Decreto del Ministro dell'Ambiente e
 della Tutela del Territorio che riporta "l'elenco dei
 SIC, Siti di importanza comunitaria per la regione
 biogeografica alpina in Italia, ai sensi della Direttiva
 92/43/CEE".
 A parte le considerazioni che si potrebbero, e
 dovrebbero fare, sull'intera materia (la direttiva é di
 appena 12 anni fa; provvedimenti vari nel frattempo;
 richiamo all'Italia per l'inadempienza; determinazione
 dei "siti" non si sa bene in quale modo e da
 parte di chi con le popolazioni interessate all'oscuro
 ecc.) si tratta di ulteriori vincoli illuministici che
 piovono sulla testa. Come di consueto nulla da dire
 sulle finalità, ma urli per il modo in cui queste cose
 vengono fatte.
 Alla Provincia - la nostra come le altre - compete la
 redazione del Piano Territoriale Paesistico. Sarebbe
 stato corretto che avesse potuto dire la sua. Si dice
 "ma i Siti sono stati individuati da Università ed
 esperti di flora e fauna ecc.". A parte il fatto
 che anche l'esperto può sbagliare, non siamo nel campo
 della matematica ove 48 x 52 fa solo 2500 meno 4. La
 Provincia avrebbe potuto nominare gli esperti di fiducia
 per confrontarsi e, se del caso, convenire oppure
 controproporre, magari con riferimento ai confini. Una
 questione di metodo che é una questione di sostanza, ma
 anche di democrazia.
I
 41 SIC in provincia di Sondrio
 Scorriamo l'elenco dei siti che riguardano la provincia
 indicando anche la relativa superficie in ettari: 
 - Val Viera e Cima di
 Fopel - 836
 - Motto di Livigno - Val Saliente 1251
 - Val Federia 1592
 - Valle Alpisella 1045
 - Valle della Forcola 212
 - La Vallaccia - Pzzo Filone 1982
 - Passo e Monte del Foscagno 1082
 - Cime di Plator e Monte delle Scale 1572
 - Valle di Fraele 1592
 - Valle del Braulio - Cresta di Reit 3560
 - Monte Vago - Val di Campo - Val Nera 2874
 - Val Viola Bormina - Ghiacciaio di Cima dei Piazzi 5962
 - Val Zebrù - Gran Zebrù - Monte Confinale 3726
 - Valle e Ghiacciaio dei Forni - Val Cedec - Gran
 Zebrù-Cevedale 6047
 - Paluaccio di Oga 28
 - 
 - Monte di Scerscen - Ghiacciai di Scerscen e Monte
 Motta 9368
 - Disgrazia - Sissone 3010
 - Val Codera 818
 - Bagni di Msino - Pizzo Badile - Pizzo del Ferro 2697
 - Val di Mello - Piano di Preda Rossa 5789
 - Val di Togno - Pizzo Scalino 3150
 - Lago di Mezzola e Pian di Spagna 1595
 - Valle dei Ratti 928
 - 
 - Da Monte Belvedere a Vallorda 2119
 - Pian Gembro 78
 - Val Lesina 1184
 - Valle del Bitto di Gerola 2458
 - Valle del Bitto di Albaredo 3399
 - Val Tartano 1365
 - Val Madre 1486
 - Val Cervia 1893
 - Valle del Livrio 2108
 - Val Venina 3299
 - Valle d'Arigna e Ghiacciaio di Pizzo di Coca 3152
 - Val Bondone - Val Caronella 1500
 - Val Belviso 766
 - Rifugio Falck 0,95
 - Val Fontana 4205
 - 
 - Val Zerla 1597
 - Val Bodengo 2555
 - Piano di Chiavenna 3116
SIC:
 30% di territorio
 Si tratta in totale di 96996,95 ettari sui 321.200
 dell'intera provincia, pari al 30,198%. Su quasi un
 terzo del nostro territorio, già soggetto ad una
 griglia intrecciata di vincoli vari, ulteriori
 complicazioni per la normale attività quotidiana della
 gente, visto che non ci sono solo il Disgrazia o il
 Badile nell'elenco di cui sopra.
Occorre
 una legge per l'uomo 
 Abbiamo l'impressione che sia giunto il momento della
 presentazione di una proposta di legge di iniziativa
 popolare. Non per sfiducia nei parlamentari, ma con
 riferimento alla sostanza della proposta, e poi anche
 per sottrarre alla contesa politica un tema che invece
 é assolutamente trasversale, dato che i problemi della
 gente, al riguardo, non hanno colore politico.
 La proposta di legge dovrebbe avere questo titolo - il
 contenuto, relazione e articoli, per ora li teniamo
 riservati per non offrire un'occasione d'oro ai soliti
 bastian contrari -:
Istituzione delle zone di protezione della fauna
 umana e delle sue attività nonché norme in regime
 speciale di auto-tutela.
 Red 
 GdS 10 VIII 04  
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