Le ultimissime sulla strada francigena
 NOTIZIARIO APERTO A TUTTI: LE INIZIATIVE 
 SULLA VIA FRANCIGENA E SUL RECUPERO DELLE STRADE STORICHE IN ITALIA E IN EUROPA
 
UN'ESTATE SPRECATA?  
 L'idea che sia passata l'estate e che non ci sia stato anche per 
 quest'anno un percorso certo, unitario, duttile ma ciclabile, 
 filologico ma adattivo, funzionale e sicuro, percorribile con 
 tutti i mezzi non a motore, che potessimo chiamare "cammino 
 francigeno" senza dover provare vergogna e, più che altro senza 
 essere falciati da un TIR al primo incrocio con una strada 
 statale, ebbene, quest'idea vorrebbe che titolassi il presente 
 editoriale senza punto interrogativo. 
 E' vero, sono successe cose importanti. E' nata la rivista "la 
 via Francigena" semestrale dell'Associazione dei Comuni italiani 
 sulla via Francigena secondo l'itinerario di Sigerico, è nato 
 anche il sito web della stessa associazione; il Gruppo Europeo 
 d'Interesse Economico "Cammini d'Europa", di cui fanno parte 
 oltre a GAL (Gruppi di Azione Locale) italiani anche alcuni 
 francesi e spagnoli, ha dato incarico all'Opera Romana 
 Pellegrinaggi di redigere un piano di interventi turistici 
 culturali per la via Francigena e l'ha presentato con buona 
 accoglienza a Bruxelles; il nostro Centro Studi ha avuto 
 contatti con gli uni e con gli altri e ha rilevato e fornito una 
 volontà di collaborazione piena. 
 Resta il problema che la legislatura è al termine e il progetto 
 di legge sulle strade storiche è abortito (si pensa già di 
 ripresentarlo nella prossima), che stanno nascendo miriadi di 
 sedicenti strade del vino, della cicoria, del pane casareccio e 
 forse anche della sottiletta di formaggio fuso, ovvero stanno 
 marciando alla grande tutti quei tentativi di sagra paesana 
 spazialmente diffusa che sono il vero nemico primo del progetto 
 Francigena. Anzi, la stessa rivista dell'Associazione citata 
 prima si fa portavoce dell'annuncio di 39 eventi lungo la via 
 Francigena (da maggio a dicembre) il 90% dei quali ha il 
 contenuto di sagra paesana senza se e senza ma, ovvero senza 
 neppure l'alibi non dico di una conferenza o un dibattito o una 
 giornata di studio con risvolti culturali, (Dio non voglia che 
 qualcuno impari qualcosa del suo territorio!), ma neppure di un 
 tentativo di richiamo a Sigerico o all'epoca in cui quella 
 località e quella strada che non esiste più aveva un preciso 
 significato nello spazio e nel contesto storico. 
 Questo è il vero dramma. Si vuole riscoprire la via Francigena 
 ma non si sa bene che cosa è stata a Ivrea, Vercelli, 
 Castelnuovo Magra, Ronciglione, Montefiascone e via citando le 
 località che avrebbero dovuto, avrebbero potuto dare un segno, 
 creando un "percorso comune" di cultura estiva nella direzione 
 che, comunque sia, hanno scelto di darsi. 
 Se mai ci fosse bisogno di un superassessore alla cultura, che 
 coordini le iniziative dei diversi enti locali per l'estate 
 2006, dato che ho avuto circa otto anni di esperienza in tal 
 senso, potrei anche candidarmi. 
 Questo, di seguito, è il mio "manifesto elettorale".
Che cosa occorre al progetto francigena:  
 1. una legge quadro che dia base giuridica al recupero e alla 
 valorizzazione delle vie storiche. 
 2. un organismo di coordinamento (che già c'è, ma che ha bisogno 
 dell'investitura formale delle regioni e delle province 
 interessate, e che deve estendersi anche alle Vie Francigene del 
 Sud Italia). 
 3. uno o più comitati locali della società civile (composti di 
 associazioni di categoria, imprese private, G.E.I.E., 
 associazioni culturali e di ricerca) per stabilire le azioni 
 concrete di valorizzazione stagione per stagione, area per area.
 4. un tracciato recuperato e percorribile sia a piedi che in 
 bicicletta o a cavallo. 
 5. una mappatura ufficiale degli ostelli e dei servizi 
 francigeni che adotti tariffe contenute a prezzo politico. 
Fabrizio Vanni 
 (x)
 (x) 
 Segretario Scientifico del Centro Studi Romei 
http://utenti.lycos.it/Centro_Studi_Romei 
 GdS 30 IX 05  
www.gazzettadisondrio.it
