A proposito di strade a pedaggio e di cani in libertà
 Strade a pedaggio
Abito ad Ostia da più di venti anni ma, avendo mia madre 
 nel mio paese nativo -Collevecchio Sabino che, pur 
 essendo in provincia di Rieti, si trova non molto 
 distante dal Monte Soratte e, quindi, vicino 
 all’autostrada A1- vorrei esporre, al riguardo, un mio 
 piccolo problema.
 Premesso che sia io che mio marito siamo cittadini normalmente osservanti dei limiti 
 di velocità stradali, vorrei chiedere come si fa, 
 comunque, a rispettare il limite massimo di velocità di 
 80 km/ora sull’A1 nel tratto tra Roma Nord e l’uscita di 
 Ponzano Romano (dove usciamo, appunto, per raggiungere Collevecchio). Da qui tre domande:
 1) Si è accorto 
 nessuno (oltre ai solerti e invisibili agenti della Polstrada) dell’esistenza di questo limite? Sfido 
 chiunque a trovare un qualsivoglia automezzo che 
 mantenga questa velocità massima.
 2) Non potrebbe la 
 Società Autostrade segnalare in maniera evidente questo 
 limite che continua per un tratto così lungo, e magari 
 consigliare un percorso alternativo su una qualche 
 strada di campagna dove almeno il limite è di 90 km/ora? 
 E’ giusto far pagare il pedaggio in questo tratto di 
 strada che ha totalmente perduto le caratteristiche di 
 autostrada? Alla fine dei conti, considerando che da 
 Ostia per arrivare a Collevecchio, prima di prendere 
 l’autostrada dobbiamo percorrere anche il tratto del 
 raccordo da Fiumicino fino all’imbocco dell’A1, dove ci 
 sono da tempo dei lavori di ristrutturazione (più lunghi 
 della “Fabbrica di San Pietro” come si usa dire, che 
 obbligano gli automobilisti a percorrere questo tratto 
 di raccordo molto lentamente, noi impieghiamo quasi due 
 ore, mentre prima di questi lavori di ristrutturazione 
 ci impiegavamo solo un’ora.
Cani in libertà
 Scrivo per mettere in risalto una situazione che si 
 presenta frequentemente nelle grandi città, come Roma.
 Nonostante i vari decreti comunali, nonostante le leggi 
 in proposito, nei giardini, nei viali e anche in centro 
 continuano a passeggiare i cani di ogni taglia senza 
 museruola e addirittura anche senza guinzaglio mettendo 
 a repentaglio le gambe dei passanti. Ora mi domando come 
 mai cani pericolosi come i pit-bull continuano a 
 passeggiare per Roma al guinzaglio sì, ma senza 
 museruola, e tanti altri di grossa taglia correre liberi 
 di tutto sotto il sorriso dei loro proprietari. Ma le 
 sempre più frequenti cronache al riguardo sui cani 
 liberi non dicono niente alle nostre guardie?
 Simonetta D’Ippoliti
 GdS - 20 I 05 - www.gazzettadisondrio.it
