REFERENDUM, ANCORA REFERENDUM

Nei mesi scorsi ci siamo ritrovati con grande entusiasmo nella raccolta delle firme. I fatti successivi hanno dimostrato la validità della nostra azione. La incapacità del sistema di affrontare la riforma é sotto gli occhi di tutti, e il referendum rimane l'unico strumento per dare al paese nuove regole. Anche se pochi mesi ci separano dalla campagna referendaria le incognite sono molte. Tra queste il di battito sulla finanziaria. Non entro nel merito. Mi limito a una constatazione di assoluta evidenza: la eventuale crisi di governo, con le probabili elezioni anticipate, é il pericolo più grave per la iniziativa referendaria. Chi è convinto della validità del referendum dovrebbe fare di tutto per evitare la crisi.

So di dire una cosa impopolare, ma proprio per questo la dico apertamente: le elezioni anticipate sarebbero una iattura, una vittoria di chi non vuole cambiare nulla. Anche nel caso probabile di una vittoria della destra, e persino di una vittoria ampia, avremmo un Parlamento in cui le spinte centrifughe e le rissosità tornerebbero presto a prevalere. Ci troveremmo di fronte a un'altra delusione collettiva, in un clima ancora più pessimistico e rassegnato. Le elezioni anticipate sono una via di uscita quando il sistema funziona; se é inceppato non servono; prima bisogna riparare i guasti.

Anche tra noi vi sono idee diverse. Assieme ad altri, anche il partito che più di ogni altro si é battuto per il referendum, Alleanza nazionale, punta alla crisi e al voto anticipato. E' una posizione legittima ma che non condivido. La vera esigenza italiana non é cambiare la maggioranza ma cambiare le regole. Del resto il referendum nasce proprio dalla convinzione che non si può andare al voto senza le riforme. Ed é su questa posizione che abbiamo ottenuto nel raccogliere le firme uno straordinario consenso. Non aggiungo altro. So che i problemi sono complessi, ma sugli obiettivi di fondo ci troviamo in pieno accordo, e vedrai anche tu il modo di raggiungerli.

Mario Segni

Mario Segni
Politica