IL MINISTRO FIORONI A SONDRIO. DUE DOMANDE SUL DIRITTO ALLO STUDIO

Sabato sondriese per il Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni. Prima l’inaugurazione della Biblioteca, iniziativa della Banca Popolare di Sondrio d’intesa con Comune di Sondrio, BIM, Provincia, intitolata a Luigi Credano, valtellinese insigne. Nato a Sondrio il 15 gennaio 1860 e scomparso a Roma il 15 febbraio 1939. Laureato, lui figlio di contadini, a Pavia in filosofia nel 1885. Insegnò nei licei, poi a Pavia (cattedra di storia della filosofia) e, dal 1901 al 1935, a Roma (cattedra di pedagogia). Deputato del Partito Radicale dal 1910 al 1914 fu Ministro della Pubblica Istruzione. In provincia c’erano ancora nell’ultimo dopoguerra “sesta, settima e ottava”, strumenti efficaci di crescita. Nel 1919 fu apprezzato commissario governativo del Trentino-Alto Adige. Presenti anche le nipoti Ada, Elisa, Nella, Vera è stato dato il via alla Biblioteca che occupa tre piani con otto sale di lettura, dopo la presentazione da parte del Presidente della banca cav. del lavoro Piero Melazzini.

Poi un intermezzo di carattere politico dedicato al PD e alle relative primarie. Infine la conferenza presso il salone della banca che è stata l’occasione per ribadire la sua linea, quella di un giusto rigore che si tradurrà, fra l’altro, nel ritorno di una sorta di esami a settembre.

Le nostre due domande sul diritto allo studio

Eravamo andati in notevole anticipo. In due. Uno per prendere appunti e poi scrivere, l’altro per fare al Ministro due domande. Sopra però metà dei posti avevano il cartello “riservato” e gli altri erano occupati e, di fatto, non c’era neppure posto in piedi. A piano terra, ove era predisposto un collegamento TV con la sala di sopra, ci sarebbe stato ma le domande da lì non si sarebbero potute fare epoi, lì sotto, è un’altra cosa…

Le domande le facciamo lo stesso, direttamente al Ministro, e chissà che non trovi tempo e voglia di rispondere. Tentar non nuoce.

La prima: libri di testo

Per quanto concerne i libri di testo la domanda non riguarda i soliti due aspetti da definirsi patologici: il costo troppo elevato e il peso (qui si assiste a qualche novità, come dividere un libro in due o tre tomi: minor peso sì ma costo maggiore; sic!). La domanda riguarda il Ministero ovvero se si sta valutando la possibilità di usare Internet. Non per sostituire tutti i libri “cartacei”, ma una parte sì. Facciamo l’esempio degli esercizi di matematica, dai prodotti notevoli della Media a derivate ed integrali del Liceo Scientifico. Qualche problema c’é. Insuperabile diranno le case editrici e i docenti che non hanno voglia di fare. Superabilissimi invece. Comunque sia si chiede se in Viale Trastevere al numero 76/A c’é qualche stanza ove si sta verificando la possibilità (che c’è) di usare Internet.

La seconda: discriminati i valtellinesi (e altri)

Per quanto riguarda la discriminazione è presto detto. Abbiamo censito 89 Istituti universitari in Italia. Non giuriamo sul dato, ma l’ordine di grandezza è comunque quello. La somma dei bacini di utenza “a raggio compatibile” dà come risultato che gran parte degli studenti universitari italiani può frequentare l’università standosene in famiglia “il raggio” di cui sopra, in fatto di distanza e disponibilità di servizi, rendendo possibile il pendolarismo. Esistono poi zone d’Italia in cui se si vogliono mandare i figli all’università occorre pensare all’alloggio, in genere molto caro, e al mantenimento fuori sede. Sono non pochi i ragazzi che devono rinunciare.

Questa è discriminazione, ovviabile fissando per i fuori-sede la prima delle priorità.

Si pensa a questo problema?

Fiduciosi attendiamo una (eventuale) risposta.

GdS

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