MARXISMO: DECENNI TRAGICI. IMPEDIAMO L’OBLIO

“La Provincia di Sondrio” ha ospitato una lettera firmata Angelo Luini nella quale si chiede che i nomi di vie Lenin, Marx, Engels (ma quel lettore cita anche inopportunamente Gramsci e Togliatti ndr).

Non facciamo una simile fesseria!

E’ fondamentale lasciarli. Un giorno si e uno no viene alla ribalta qualche aspetto della Shoah. Giusto, perché la gente deve sapere cos’è un genocidio e inorridire. Ma non è l’unico.. Quello che è successo nel paradiso comunista, soprattutto con Stalin ma non solo, è caduto nell’oblio. Sui libri di storia tra qualche anno si leggerà che lo zar un bel giorno è stato fatto fuori da una congiura di palazzo. E poi il racconto riprenderà da Gorbaciov con la sua perestroika. Coltre di silenzio sul periodo intermedio, una bazzecola di oltre 70 anni di regime dittatoriale. Non c’è solo la Russia. Il Papa ha appena consacrato beati 400 religiosi fatti fuori durante la guerra civile in Spagna. Degli orrori commessi dall’altra parte se ne è parlato, di quelli commessi dai comunisti nisba. Dei desparecidos nei Paesi dell’America latina si continua a parlare. Dei milioni di cambogiani fatti fuori dal comunista Pol Pot nulla.

Per chi si occupa di letteratura, storia, cinema, teatro, anche di satira il potere, comprensibile, è all’ordine del giorno. Quello non di sinistra. La sinistra al potere non ispira autori, scrittori, registi, comici, cabarettisti. . Benigni ha fatto una battuta. Per cinque anni la satira ha attaccato il Governo Berlusconi. Ci vuole par condicio. Ora bisogna prendersela con l’opposizione. Era una battuta, non è lontana la realtà. Leggerissima, quando c’è, la satira con il Governo attuale. Qualcuno ha sentito tirato in ballo D’Alema? O Borsani? O la Turco? O Pecoraro Scanio? O Ferrero? O Damiano? Quando si tira in ballo il Governo guarda caso sono Prodi, Mastella e qualcun altro che non viene dalla sinistra.

Strategia dell’oblio. Non si può difendere un periodo tragico, una ideologia tragica, personaggi a suo tempo idolatrati ma con le mani con tonnellate di sangue, un regime simile a quello nazionalsocialista (Marx in fin dei conto era un tedesco, ebreo). E allora si tenta di fare dimenticare a chi sa e a non insegnare chi ancora non sa.

Lasciamo quelle lapidi sulle strade. Ricordiamo i personaggi. Spieghiamo chi era Stalin e cosa ha fatto. Lui e chi c’era con lui visto che massacri, deportazioni e il resto non li poteva fare da solo. E i successori fino a Gorbaciov. Impediamo l’oblio. Non c’era e se c’ero dormivo..

Luca Alessandrini

Luca Alessandrini
Politica