PICCOLI COMUNI, GRANDE FESTA: IL 21 MAGGIO TORNA VOLER BENE ALL’ITALIA - ED E’ A SOSTEGNO DEI PICCOLI MUNICIPI LA PRIMA PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA PARLAMENTARE DI QUESTA LEGISLATURA

Il rilancio dell’Italia parte dai piccoli comuni. E’ da qui infatti, dagli oltre 5mila comuni italiani con meno di 5mila abitanti, che può ripartire il Paese per rispondere alle difficoltà, ai timori e alle sfide del futuro. Una crescita che non può essere affidata, però, solo alle capacità delle amministrazioni locali e alla lungimiranza di qualche imprenditore ma deve essere sostenuta da una specifica legge.

Per valorizzare e celebrare le risorse dei piccoli comuni, le loro tradizioni, i tesori e i talenti nascosti torna, domenica 21 maggio, Voler bene all’Italia, la festa nazionale della PiccolaGrandeItalia, organizzata da Legambiente insieme a un vasto comitato promotore di associazioni ed enti, con la collaborazione di Enel. Una grande giornata corale, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, alla quale sono giunte quest’anno 1886 adesioni, per celebrare l’orgoglio di essere parte attiva del Paese. Per quel giorno sarà Castel del Monte (AQ) la capitale d’Italia, dove saranno presenti il presidente del Senato Franco Marini e il deputato Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente e animatore dell’ampio comitato promotore di Voler Bene all’Italia.

L’iniziativa è stata presentata oggi in conferenza stampa, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, dove sono intervenuti Ermete Realacci, Secondo Amalfitano, Coordinatore della Consulta Piccoli Comuni dell'ANCI, Franco Pasquali, segretario generale Coldiretti e Andrea Valcalda di Enel.

“Quella dei piccoli comuni – ha commentato Ermete Realacci – è un’Italia minore solo per dimensione anagrafica: rappresenta infatti il 72% dei municipi italiani. Il 93% dei piccoli comuni è interessato da produzioni DOP e il 79% dalla produzione di vini pregiati. Proprio le peculiarità di queste realtà territoriali, se interpretate e giocate nel modo giusto, possono rappresentare un importante fattore di sviluppo e di competitività nazionale. Molti piccoli comuni stanno dimostrando inoltre la capacità di esprimere eccellenze e di fare scuola su fronti come la fruizione di servizi on-line, il risparmio energetico e le fonti rinnovabilli, affermandosi come luoghi di sperimentazione e di sviluppo di energie pulite. Ecco perché la crescita del Paese e la necessaria scommessa sulle conoscenze non può fare a meno di loro. È opportuno inoltre che in questa legislatura si riprenda il ragionamento sul terzo mandato per i sindaci. Nei piccoli centri infatti – ha concluso Realacci – il ricambio delle risorse umane è più complicato. E le persone che hanno dimostrato impegno civico, passione per il territorio e capacità amministrative nonostante i pochi strumenti a disposizione, meritano di essere riconfermate”.

Custodi di ricchissime tradizioni locali, di un patrimonio artistico impareggiabile ma anche, di fantasia ed energie spesso ignorate e di una qualità della vita invidiata in tutto il mondo, i piccoli comuni costituiscono una fonte di ricchezza per l’intero Paese. Un tema che, nell’arco del suo settennato, Carlo Azeglio Ciampi non ha mai abbandonato, vantando ripetutamente l’importanza sociale, culturale ed economica delle piccole realtà territoriali e sottolineando l’intreccio importante tra tradizione e innovazioni che in esse s’incarna. “Questi borghi, questi paesi rappresentano un presidio di civiltà” disse Ciampi a proposito delle piccole realtà territoriali italiane, in occasione della festa del primo maggio 2002. “Sono parte integrante, costitutiva della nostra identità, della nostra Patria. Possono essere un luogo adatto alle iniziative di giovani imprenditori. L'informatica e le tecnologie possono favorire questo processo. […] Può diventare anche questa grande avventura un'opportunità da cogliere”.

Nell’intento dei promotori di Voler Bene all’Italia, la grande giornata di festa si propone dunque come occasione di rilancio dell’immagine dell’Italia come paese vivace e vitale. Nelle due precedenti edizioni, l’iniziativa ha già coinvolto migliaia di piccoli borghi, dimostrando di essere una grande vetrina di promozione turistica, culturale e sociale; una giornata di festa innanzitutto per i cittadini di queste piccole perle ma anche per i curiosi e turisti che vogliono addentrarsi in vicoli, profumi e sapori sconosciuti e lasciarsi rapire dalla convivialità di questi luoghi e dei loro abitanti.

Oltre a ricoprire la metà del territorio nazionale, i borghi italiani custodiscono gran parte delle chiese, delle dimore storiche, delle biblioteche, dei prodotti tipici e delle nostre tradizioni. L’idea di ambientalismo al centro dell’azione di rilancio dei piccoli comuni si basa sulla convinzione che la salvaguardia dell’ambiente sia il cuore di un progetto in grado di coniugare al meglio tutela e sviluppo locale, bisogni ambientali ed interessi sociali, ridando dinamismo e centralità alle comunità e alle identità locali come chiave per competere nello scenario globale.

Dall’agroalimentare al turismo, i più recenti percorsi economici dei piccoli comuni testimoniano infatti come in questi ultimi anni, si siano risvegliate identità locali e orgogli territoriali; siano stati riscoperti, valorizzati e proiettati su scenari nazionali e internazionali patrimoni e culture del saper fare. La piccola grande Italia ha dimostrato anche capacità di inclusione e di integrazione nei confronti di tanti lavoratori immigrati, extracomunitari, impegnati nell’agricoltura e nel manifatturiero. I piccoli comuni si stanno affermando, inoltre, come luoghi di sperimentazione e di sviluppo di energie pulite. Ecco perché anche quest’anno Voler bene all’Italia, con la collaborazione di Enel torna a rilanciare il risparmio energetico, regalando 500.000 lampadine ad alta efficienza energetica.

“Le lampadine che anche quest’anno mettiamo a disposizione dei piccoli comuni italiani – ha spiegato Andrea Valcalda di Enel – sono un simbolo concreto del nostro impegno per un uso più razionale dell’energia elettrica nel rispetto dell’ambiente. Le 500.000 lampadine, infatti, consentiranno di abbattere 30.000 tonnellate di anidride carbonica e di risparmiare 45.000.000 kwh l’anno. E’ anche con iniziative come questa che un’azienda come Enel rafforza il legame con il territorio, contribuendo al suo sviluppo e alla valorizzazione delle risorse”.

Alla luce degli importanti passi avanti compiuti dalla PiccolaGrandeItalia, si rivela tanto più urgente coadiuvarne gli sforzi con il giusto sostegno. Per questo è stata ripresentata alla Camera e al Senato la proposta di legge per i comuni sotto i 5.000 abitanti, approvata pressoché all’unanimità dalla Camera dei deputati nella scorsa legislatura. In questa quindicesima legislatura, è la prima proposta di legge presentata per iniziativa parlamentare ed è sottoscritta da oltre 100 parlamentari di tutti i gruppi politici. Una proposta che prevede un sistema integrato di finanziamenti, incentivazioni, defiscalizzazioni e semplificazioni burocratico amministrative per mettere questi territori in grado di competere e di cogliere le occasioni che paradossalmente proprio la globalizzazione ha aperto. Cominciando col favorire il riequilibrio insediativo e il recupero dei centri abitati attraverso forme di incentivi finanziari e premi di insediamento per coloro che trasferiscono nei piccoli comuni la propria residenza o la sede di svolgimento della propria attività economica. Incentivi e premi da estendere anche ai residenti nei piccoli comuni che intendono recuperare il patrimonio abitativo o avviare in essi un’attività economica. La legge punta inoltre ad adottare modalità innovative di gestione dei servizi scolastici, sanitari, di trasporto, commerciali e postali, finalizzate a valorizzare il patrimonio paesaggistico e storico-culturale e a combattere il dissesto idrogeologico; a promuovere l’esercizio associato di servizi comunali, soprattutto in riferimento al trasporto locale e scolastico, ai servizi sociali e agli interventi di protezione e tutela ambientale; a incentivare l’attività scolastica e formativa nelle località isolate e nei centri minori e ad assicurare i servizi postali di base.

Tutti gli appuntamenti di Voler Bene all’Italia, domenica 21 maggio, sono disponibili su www.piccolagrandeitalia.it. Voler Bene all’Italia è sostenuta da un vasto comitato promotore che, oltre a Legambiente, conta Anci, Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, Protezione Civile, UNCEM, UPI, Federparchi, ACLI, AIAB, Alleanza delle Alpi, ANA, ANCIM, ANPCI, ARCI, ArciCaccia, Ass. naz. Pubbliche Assistenze, Assogal, Assoleader, Banca Etica, Banche del Credito Cooperativo, CIA, CIPRA, CittadinanzAttiva, CNA, CNGEI, Confagricoltura, Coldiretti, Compagnia delle opere, Confesercenti, CTS, Federculture, FOCSIV, Forum terzo settore, Lega Pesca, Libera, LIPU, Mare vivo, Pro natura, Symbola,Touring club, UISP, Città del vino, Città dell' olio Città della Terra Cruda, Città del pane, Città del miele, Ass. nazionale del castagno, CittàSlow, Città della ceramica, Movimento turismo del vino, Ass. Naz. Formaggi Sotto il Cielo, Ass. Italiana Paesi Dipinti, Città Nazionale del tartufo, Città delle ciliegie, Città della nocciola, Borghi più belli d'Italia, Club dei Distretti Industriali, Associazione Città del Bio, Associazione Città Italiane Patrimonio Mondiale.

ECCO COME CAMBIEREBBERO I COMUNI CON MENO DI 5.000 ABITANTI

CON LA LEGGE REALACCI,

LA PRIMA PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA PARLAMENTARE

PRESENTATA IN QUESTA LEGISLATURA

Piccoli comuni italiani alla riscossa. E’ stata presentata alla Camera da Ermete Realacci e al Senato da Francesco Ferrante la proposta di legge sui piccoli comuni. Alla Camera, è la prima proposta di legge depositata in questa quindicesima legislatura, sottoscritta da oltre 100 parlamentari di tutti i gruppi politici.

I testi riprendono quello della proposta di legge n° 1174 della XIV Legislatura, presentata da deputati appartenenti a tutti i gruppi parlamentari (primo firmatario Realacci) e approvata pressoché all’unanimità dalla Camera dei deputati durante la scorsa legislatura.

La proposta di legge “Misure per il sostegno ai piccoli comuni e alle attività economiche, agricole, commerciali e artigianali e per la valorizzazione del patrimonio naturale e storico culturale” punta alla valorizzazione dell’Italia minore, composta da 5.835 comuni con meno di 5.000 abitanti (il 72% dei comuni italiani). Nasce con l’obbiettivo di assicurare la difesa del ricchissimo tessuto di comunità locali che è oggi componente essenziale di molte politiche, da quelle di tutela ambientale, a quelle per la promozione dei beni culturali, del paesaggio, delle tante produzioni di qualità che al territorio dei piccoli comuni è collegato, ma che rappresenta anche uno straordinario patrimonio di identità e coesione sociale e può costituire un importante volano per garantire uno sviluppo forte ed equilibrato del nostro Paese.

La proposta di legge nasce anche dall’impegno che Legambiente e molte altre organizzazioni hanno profuso a favore dei piccoli comuni, anche attraverso l’iniziativa di “PiccolagrandeItalia” che ha visto l’adesione di un vasto e rappresentativo arco di forze: dai soggetti istituzionali ANCI, UPI, UNCEM e Conferenza dei Presidenti delle Regioni, a moltissimi enti e associazioni tra cui Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Confartigianato, Confesercenti, CNA, Federparchi, AIAB, Slow Food, Unioncamere. Un’iniziativa a sostegno dei piccoli comuni, che sono nella stragrande maggioranza dei casi afflitti da spopolamento, carenza di servizi, scuole, strutture sanitarie, ma nel contempo quasi sempre custodi di uno straordinario patrimonio di arte, cultura, prodotti tipici, tradizioni, saperi.

Ecco le principali novità introdotte dalla legge sui piccoli comuni.

Difendere gli uffici postali. In tutti i piccoli comuni sarà attivo uno sportello postale. Lo dovrà assicurare il ministero delle Comunicazioni. Le amministrazioni comunali potranno inoltre stipulare apposite convenzioni, di intesa con le associazioni di categoria e con l'Ente Poste italiane Spa, affinché i conti correnti, le imposte comunali, i vaglia postali, nonché le altre prestazioni, possano essere pagati negli esercizi commerciali presenti nel territorio comunale.

Salvare la scuola. Le regioni potranno stipulare convenzioni con gli uffici scolastici regionali del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per finanziare il mantenimento in attività degli istituti scolastici statali aventi sede nei piccoli comuni che dovrebbero essere chiusi o accorpati. Le regioni agevoleranno forme sperimentali di teleinsegnamento.

Estendere l’e-Government. Sarà data la precedenza ai piccoli comuni, in forma singola o associata, all'accesso ai finanziamenti pubblici per la realizzazione dei programmi di e-Government e di innovazione tecnologica.

Valorizzare con la rete i prodotti tipici tradizionali. Sarà favorita la promozione e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali dei piccoli comuni, anche attraverso forme innovative quali un apposito portale telematico, grazie a un accordo stipulato tra ministero delle politiche agricole e forestali e associazioni ed enti delle categorie produttive interessate.

Segnalare i prodotti tipici nei cartelli stradali. I piccoli comuni possono indicare nella cartellonistica ufficiale i rispettivi prodotti agroalimentari tradizionali, preceduti dalla dicitura "Luogo di produzione del ...." posta sotto il nome del comune e scritta in caratteri minori rispetto a quelli di quest’ultimo.

Incentivare le attività commerciali. Sarà permesso agli artigiani residenti nei piccoli comuni di prorogare l’apertura degli esercizi commerciali nei giorni festivi anche in deroga alle disposizioni vigenti in materia e di mostrare e vendere i loro prodotti, anche in deroga alle disposizioni vigenti in materia di autorizzazioni commerciali e artigianali, in apposite aree e per non più di quattro giorni al mese.

Incentivare l’insediamento nei piccoli comuni e recuperare il patrimonio abitativo. Per favorire il riequilibrio insediativo e il recupero dei centri abitati, ciascuna regione potrà disporre di incentivi finanziari e premi a favore di coloro che trasferiscono la propria residenza e dimora abituale o la sede di effettivo svolgimento della propria attività economica, impegnandosi a non modificarla per un decennio, da un comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti a un piccolo comune. Gli incentivi e i premi potranno essere concessi anche ai residenti nei piccoli comuni che intendano recuperare il patrimonio abitativo dei comuni stessi avviandovi una attività economica.

Alleggerire il fisco. Il ministero dell'Economia e delle finanze istituirà un fondo dal quale attingere per concedere incentivi fiscali in favore dei piccoli comuni. Le disponibilità del fondo provvederanno alla copertura delle minori entrate derivanti dalla riduzione delle aliquote dell'imposta regionale sulle attività produttive; da ulteriori misure agevolative concernenti l'imposta comunale sugli immobili destinati ad abitazione principale e concernenti l'imposta di registro per l'acquisto di immobili destinati ad abitazione principale; dalla riduzione delle aliquote dell'imposta sul valore aggiunto sulle operazioni di trasloco di beni mobili, in favore di chi trasferisce la propria residenza da un comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti in un piccolo comune.

Non nascondere i nuovi nati. Sarà data la possibilità di registrare le nuove nascite nell’anagrafe dei piccoli comuni privi di strutture ospedaliere o del reparto maternità, anziché in quella della comune dove avviene il parto.

Allargare l’informazione radiotelevisiva sui piccoli comuni. La televisione darà più spazio ai piccoli comuni. Nel contratto di servizio con il concessionario del servizio pubblico radiotelevisivo sarà infatti previsto l'obbligo di prestare particolare attenzione, nella programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale, alle realtà storiche, artistiche, sociali, economiche ed enogastronomiche dei piccoli comuni.

Alessandra Bonfanti

Alessandra Bonfanti
Politica