LA NOVITA’ POLITICA OLTRE LE ELEZIONI

Niente grande coalizione, muro contro muro?, intese istituzionali. Di tutto questo si parla. Poco invece del numero legale. Niente della novità strategicamente la più importante: “il patto del nord”, e saldatura con il sud

Ancora qualche settimana

Il tormentone del prossimo Governo andrà avanti ancora qualche settimana. Il 28 aprile si riuniscono le Camere per nominare i Presidenti. Poi dovranno costituirsi i Gruppi Parlamentari con qualche variazione rispetto a quanto annunciato. A sinistra infatti, secondo quanto dichiarato da Prodi, dovrebbe costituirsi un solo Gruppo, sia a Montecitorio che a Palazzo Madama.

In realtà non sarà così e i lettori potranno verificare se anche questa volta il nostro giornale ha anticipato la soluzione. La posta in gioco non è politica, o comunque non solo politica. Con la costituzione di un solo Gruppo infatti ci sarebbe una perdita notevolissima del finanziamento pubblico, perdita che, obiettivamente, sarebbe sciocco per chiunque mettere in conto.

Ci saranno le Commissioni parlamentari da insediare con i loro uffici di Presidenza, ma soprattutto, a Camere riunite, ci dovrà essere fra poco più di tre settimane l’elezione del Presidente della Repubblica. Fosse Ciampi, come sostentiamo da tempo, si tratterebbe di una formalità perché al primo scrutinio la partita sarebbe già chiusa, come l’altra volta sette anni fa. Non fosse Ciampi, salvo intese sulle quali non scommetteremmo un €uro contro mille, di scrutini ce ne vorrebbero almeno quattro per una elezione a maggioranza e di stretta misura che sarebbe una sciabolata all’Italia nel contesto internazionale, indipendentemente da chi avesse la maggiore responsabilità per questa scelta.

I nodi verranno dopo

Poi l’incarico al futuro Presidente del Consiglio.con passaggio per la fiducia facile alla Camera ma agevole anche al Senato aggiungendosi ai soli due voti di maggioranza il senatore “estero” dell’America Latina e alcuni almeno dei sette senatori a vita. I problemi verranno dopo quando, nella logica dell’autosufficienza sino ad ora sempre ribadita da Prodi, il muro contro muro sarà pratica quotidiana nelle Commissioni mentre a Palazzo Madama vigerà un frequente ricorso alla verifica del numero legale (162, rispetto ai certi 158 del centro-sinistra).

L’evento di maggiore rilevanza strategica fuori del Parlamento

L’evento politicamente di maggiore rilevanza strategica si produrrà fuori del Parlamento. Al di là delle forme, sulle quali la discussione tecnica è tuttora aperta, si va verso una sorta di “patto del nord” tra Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, ossia le regioni ove il centro-destra ha addirittura maramaldeggiato e che costituiscono il cuore della produzione del Paese, con la grande industria, amica del centro-sinistra, nettamente surclassata dalle PMI, e comunque dal lavoro autonomo.

Doppia novità, in quanto al “Patto del nord” non si contrappone ma si associa il “Patto del sud” tra Sicilia e Puglia, con apertura alla Campania che ha visto il centro destra in grande ripresa quasi sfiorare una clamorosa vittoria.

“Patti” con cui fare i conti

Il disegno politico che si intravede è di notevole spessore, con esso dovendo, di fatto, fare i conti non solo il nuovo Governo ma anche le stesse organizzazioni sindacali mentre possono rinvigorirsi le organizzazioni di categoria del lavoro autonomo.

A tutto questo aggiungiamo i forti poteri che hanno le Regioni e il quadro è completato.

Nessuno ne parla. Si aspetta come vanno le cose a Roma?

Luca Alessandrini

Luca Alessandrini
Politica