IL MINISTRO DI PIETRO SCRIVE AI PICCOLI COMUNI SUI COSTI DELLA POLITICA E DELLE ISTITUZIONI – IL LORO PORTAVOCE CAIVANO RISPONDE

(Il giornale riprenderà l'argomento. La via indicata non farebbe risparmiare. Il risparmio, necessario, deve avvenire in altro modo - ndr)

Alle sollecitazioni del Coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni ai Segretari dei partiti politici nazionali per una Legge Finanziaria attenta ai piccoli Comuni e soprattutto sensibile ad una doverosa riflessione sui costi della pubblica amministrazione e della politica, molto spesso legata solo alle poltroncine inutili, il Ministro Di Pietro, nella veste di leader del Movimento politico “Italia dei Valori ha scritto al Coordinamento dei Piccoli Comuni la seguente lettera:

“La situazione dei conti pubblici italiani è molto grave e per restare al passo dei Paesi UE il risanamento deve passare anche attraverso la riduzione dei costi della Pubblica Amministrazione e su una sua maggiore efficienza. I risparmi si possono ottenere, da subito, attraverso specifici provvedimento legislativi.

Il primo di questi è una legge per l’abolizione delle Province, spesso serbatoi di voti per i partiti e null’altro, e l’accorpamento dei piccoli Comuni, almeno fino a raggiungere il numero di 5.000 abitanti. Oggi i Comuni sotto i 5.000 abitanti sono ben oltre 5.000, la maggior parte in Piemonte e in Lombardia, su un totale di poco più di 8.000.

La struttura attuale in Stato-Regione-Provincia-Comune con l’aggiunta delle Comunità Montane è costosa, macchinosa e quindi lenta nell’attuare decisioni anche importanti per i cittadini. In particolare l’eccessivo frazionamento dei Comuni non consente una politica coordinata del territorio e moltiplica i costi di sindaci, consiglieri comunali, assessori, impiegati comunali e degli stessi edifici pubblici, e questo si riflette nella difficoltà per questioni di budget a fornire un adeguato ritorno in servizi del prelievo fiscale.

Per questo è necessario pensare ad un nuovo approccio alle politiche locali privilegiando il cittadino alla macchina burocratica, anche se questo potrà costare la perdita di qualche rendita di posizione”.

Cordialmente

Antonio Di Pietro

Risponde il Portavoce del Coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni Virgilio Caivano

Gentile Ministro,

la posizione del Coordinamento dei Piccoli Comuni è nota. Occorre chiudere e pure rapidamente le Province, le Comunità Montane, le ASI, i Consorzi di Bonifica, dimezzare le AUSL, tagliare il numero dei Consiglieri Regionali e dei parlamentare. Per non parlare dei Ministeri e dei Sottosegretari. Un numero davvero folle, unico in Europa. Per quanto riguarda i piccoli Comuni siamo perfettamente in linea sul taglio delle Giunte Comunali e sul dimezzamento pieno dei Consigli Comunali. La nostra speranza è l’unione dei servizi intercomunali, attraverso la gestione associata. Siamo fortemente contrari all’accorpamento dei Piccoli Comuni dal punto di vista amministrativo perché riteniamo la figura del Sindaco indispensabile per quanto riguarda l’identità stessa dell’Italia che ha proprio nei “Municipi” la ragione fondante. La nostra convinzione è che bisogna ritornare a pensare al municipalismo sturziano, in un rinnovato popolarismo, fortemente legato ad un sano principio di solidarietà e sussidiareità”.

Il Portavoce Virgilio Caivano

Antonio Di Pietro - Virgilio Caivano
Politica