IMMIGRATI ITALIANI DOPO CINQUE ANNI: UNA PROPOSTA CHE NON DEVE PASSARE! NON NE VUOL SAPERE GENTE DI OGNI POSIZIONE POLITICA

Alle sorprese non c’è limite. Adesso è venuta la proposta di ridurre a cinque anni la permanenza in Italia per ottenere la cittadinanza. Una bizzarra idea che viene contestualmente dallo spirito missionario (malinteso) di alcuni cattolici e da posizioni ideologiche dure a morire presenti nella sinistra. Per fortuna la gente la pensa diversamente, e quando diciamo la gente non pensiamo solo ai leghisti o alla CdL, ma anche a convinti unionisti e ulivisti.

Non vogliamo strumentalizzare una serie di fatti recenti, in particolare quelli di Brescia, che appartengono alla patologia, così come in mezzo a tanti emigranti italiani che lavoravano sodo e onestamente c’era anche, ad esempio, la schiera dei mafiosi. Non si può però neanche far finta di niente di fronte al substrato che emerge. Se nessuno pensa che chi vuol diventare cittadino italiano debba abbandonare la sua cultura va però anche detto che ci sono regole (forma quindi e non sostanza) che deve dimenticarsi. Un esempio: qui non siamo in Pakistan o in qualsiasi altro Paese arabo. Il velo qui non lo si porta. La richiesta di cittadinanza deve essere subordinata ad alcune condizioni. Essenziale la conoscenza della nostra lingua e di alcuni fondamenti del nostro ordinamento e la consapevolezza che come viene concessa così la cittadinanza può essere revocata.

Infine un’altra considerazione: ma noi dobbiamo agire con largo spirito missionario. E gli italiani nostri connazionali che sono sparsi per il mondo? Nonc’è da porre una buona volta la questione della reciprocità?

Amarilli

Amarilli
Politica