COME SI PUÒ GOVERNARE CON UNDICI PARTITI? IN QUALE ALTRO PAESE, TRA QUELLI CHE IN QUALCHE MODO PRENDIAMO A MODELLO, CAPITA UNA COSA DEL GENERE?

I cittadini vogliono una domocrazia semplice

Proprio ieri sera un mio caro amico che ha votato Prodi mi ha detto di essere molto deluso. Non posso che dargli ragione. Se si eccettua la politica estera e la difesa, dove il governo ha conseguito successi brillanti e rovesciato una linea (quella dell'appoggio incondizionato a Buah) che ormai è perdente nel mondo, il governo ha combinato in questi mesi parecchi disastri. Ha incominciato con i 102 ministri e sottosegretari e con le lottizzazioni sfacciate, ha proseguito con la rissosità giornaliera, ha finito con Telecom. E sulla finanziaria (spero di sbagliarmi) si annuncia una conclusione a tarallucci e vino. Le cause sono molte. Ma ce n'è una, che io considero la prinmcipale, di cui si parla poco.

Sai di quanti partiti è composta la maggioranza? Contiamoli: DS, Margherita, UdEur (Mastella), Verdi, Italia dei Valori (Di Pietro), Rosa nel pugno (socialisti e radicali), Comunisti italiani (Diliberto), Rifondazione comunista (Bertinotti), Repubblicani europei (Sbarbati), Unione pensionati (Fatuzzo), SVP cioè altoatesini. Undici. E ho contato come uno socialisti e radicali, che dicono di avere fatto un partito unico, la Rosa nel pugno, ma sono più che mai divisi in due. Pare che si aggiunga un tredicesimo, "Gli italiani nel mondo" del senatore De Gregorio. Buona fortuna! Tutti sono presenti in Parlamento. Quasi tutti sono in grado di provocare una crisi di governo. E comunque basta togliere un voto al Senato, e possono farlo tutti, per aprire una voragine.

Dall'altra parte le cose vanno un pò meglio, ma non tanto. I partiti gorssi sono quattro, Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega e UDC, ma biosgna subito aggiungere la nuova DC di Rotondi, il nuovo PSI di De Michelis, il PRI di La Malfa, i radicali liberali di Dalla Vedova e Taradash. Otto sono meno di undici, è vero, ma anche qui non si scherza.

Qualcuno è in grado di spiegarmi come si può governare con undici partiti? Qlacuno è in grado di indicarmi un altro Paese, tra quelli che in qualche modo prendiamo a modello, dove capiti una cosa del genere? Non ce ne è, te lo assicuro. I Paesi anglosassoni hanno una lunga tradizione di due (USA) o tre partiti (Gran Bretagna). La Francia, che ha una tradizione di frazionismo tpicamente latina e che spesso ci ha superato ha intrapreso nella V repubblica un lungo cammino che la ha portata a due grandi partiti, socialisti da una parte e gollisti e liberali dall'altra. La vita della Germania ruota atorno ai socialisti e alla CDU, e quella della Spagna tra i popolari e i socialisti di Zapatero.

Perchè noi ci siamo incammonati in una contrortendenza così nefasta? Perchè da quindici anni in Italia è in atto una lotta sorda tra il Paese che chiede semplificazione e chiarezza e una precisa volontà della classe politica di fare il contrario. Nei primi anni 90, coi referendum elettorali, l'Italia si espresse im naiera massiccia per il maggioritario e per il bipolarismo. Non ha affatto cambiato idea: la elezione diretta del sindaco e del governatore, che hanno dato nuova linfa agli enti locali, piacciono alla gente. Ma subito dopo il Parlamento ha iniziato una sorda lotta contro il maggioritario fatta di piccole misure, di funanziamenti dati ai partiti che raggiungessero l'1%, alla formazione di gruppi parlamentari piccolissimi, sino all'ultima legge elettorale che ha cancellato il maggioritario e ha dato una spinta fortissdima alla creazione di partiti piccoli e piccolissimi. La verità è che i cittadini vogliono una domocrazia semplice dove le scelte fondamentali, e sopratutto quella del governo, siano fatte dagli elettori. I partiti vogliono tenere tutto il potere, incluso quello fondamentale, quello di fare a disfare a piacimento i governi.

E' una guerra che dura da quindici anni, ed è una guerra ancora aperta. Ora è possibile iniziare un altro fronte che può essere decisivo: è il referendum Guzzetta. Un referendum sulla legge elettorale (quella che Calderoli definì una porcata) che spinga a formare due grandi partiti, invece che due coalizioni; che porti a un tetto minimo del 4% per entrare in Parlamento; che dia una formidabile spinta al bipolarismo. E' una battaglia conro i partiti unipersonali, contro i DeGregorio e compagni che ricominciano a mangiare pane da due forni, contro lo squallore dei giochini e delle furbate che ci sta riportando alla politica peggiore. Il meccanismo l'ha inventato Giovanni Guzzetta, il giovane costituzxionalista che nel 90 (allora era studente) inventò il quesuto sul maggioritario.

Ecco perchè ti ho già parlato di questo referendum. Ecco perchè te ne parlerò sempre più spesso e ti chiederò, se sei d'accordo, di lavorare assime. perchè è l'unico strumento che abbiamo per dare una spallata alla vergogna in cui stiamo naufragando.

Mario Segni

Mario Segni
Politica