Irak: LA STORIA SEGRETA DELLA FINE DELLA GUERRA

di Walid Rabbah


ACCORDO SEGRETO

Un documento straordinario che
spiega i retroscena della "vittoria americana in Iraq" - Di
Walid Rabbah - Dal giornale Sawt al-Urouba, Libano 14 aprile
2003 - Traduzione di vo.it


Un giorno dopo l'inizio della guerra contro l'Iraq il
Segretario Americano alla Difesa Donald Rumsfeld apparve sui
teleschermi delle tv americane per dire qualcosa che la
stampa interpretò come una specie di boutade propagandistica
americana. Si trattava in realtà di un`affermazione
fondamentale per comprendere quanto sarebbe accaduto
successivamente.Rumsfeld disse che c'erano stati contatti
tra gli americani e i leader della Guardia Repubblicana in
Iraq. Disse anche che i dettagli non potevano ancora essere
resi noti, ma invitò gli ascoltatori ad aspettare gli
sviluppi dei giorni seguenti.Tre giorni dopo i media
americani mandarono in onda una audiocassetta nella quale si
potevano sentire delle voci registrate che in arabo
guidavano le forze americane su importanti obiettivi da
bombardare. Le voci furono immediatamente tradotte nel
quartier generale delle forze americane in modo da poterne
seguire le indicazioni.Rumsfeld non stava parlando a
vanvera. Vi erano infatti stati contatti con i leader della
Guardia Repubblicana e i comandanti dei Fedayeen di Saddam,
contatti avvenuti in totale segretezza e all'insaputa del
leader iracheno e del figlio, responsabile, quest'ultimo, di
una organizzazione militare che avrebbe potuto rendere la
vita un inferno alle forze americane se avesse deciso di dar
battaglia. I contatti divennero più intensi dopo che la
Guardia Repubblicana ebbe ingaggiato la sua prima battaglia
contro le forze americane nei dintorni di Baghdad, e dopo
che gran parte del suoi mezzi erano stati distrutti. Gli
americani si resero conto che stavano affrontando una forza
con un alto grado di preparazione militare, una forza che
era ben addestrata e che poteva infliggere terribili perdite
alle forze americane quando avessero provato ad entrare a
Baghdad.L'offerta fatta dal comando americano in Iraq alla
Guardia Repubblicana e ai Fedayeen di Saddam fu generosa.
L'offerta fu presentata al Segretario alla Difesa Rumsfeld
che la approvò immediatamente. Essa comprendeva i seguenti
punti:1. Per la non opposizione alle forze americane e la
deposizione delle armi gli Stati Uniti avrebbero concesso
quanto segue:

a. Il trasferimento dei gradi superiori della Guardia
Repubblicana verso località sicure al di fuori dell'Iraq;

b. Il trasferimento dei comandanti di secondo grado della
Guardia Repubblicana verso posti "liberati" sotto controllo
delle forze anglo-americane all'interno dell'Iraq;

c. L'assegnazione ai gradi superiori della Guardia
Repubblicana di ingenti somme di denaro, e di somme minori
ai comandanti di secondo grado;

d. L'assegnazione ad alcuni leader dei gradi superiori della
Guardia Repubblicana e a coloro che non avevano commesso
"crimini di guerra" di incarichi ufficiali nell'Iraq
"liberato" dopo la fine della guerra,

e. Su richiesta, l'assegnazione della cittadinanza americana
e della residenza negli Stati Uniti ad alcuni dei comandanti
di primo grado e alle loro famiglie;

f. L'istituzione di un equilibrio tra l'Opposizione
Irachena, che avrà un ruolo limitato nell'amministrazione
dell'Iraq, e i comandanti della Guardia Repubblicana che non
hanno combattuto le forze americane.

2. A garanzia di quanto offerto (promesse di cui i
comandanti della Guardia Repubblicana non si fidavano
completamente), gli Stati Uniti scoprirono alcuni loro
agenti infiltrati tra gli "scudi umani" i quali stavano
guidando i militari americani sulle postazioni da bombardare
e i luoghi dove ritenevano potessero trovarsi il presidente
Saddam Hussein e la leadership irachena. Vi fu un breve
incontro tra uno degli agenti impegnato come "scudo umano" e
alcuni membri della Guardia Repubblicana durante il quale
furono consegnati a questi ultimi documenti ufficiali
indirizzati ai gradi superiori della Guardia Repubblicana.
Questo rassicurò i comandanti della Guardia Repubblicana che
le promesse fatte erano affidabili.

I documenti prevedevano che:

a. Dopo l'occupazione dell'Aeroporto Internazionale Saddam,
componenti dei gradi superiori della Guardia Repubblicana
avrebbero raggiunto l'aeroporto in modo da poter essere
portati via. Se ciò fosse stato impossibile, sarebbe stato
concordato un posto vicino a Baghdad dove far atterrare uno
o due elicotteri Apache per portarli via.

b. Alcuni comandanti di secondo grado si sarebbero messi al
sicuro all'interno del Palazzo Repubblicano adiacente
all'aeroporto. A questo punto le forze americane avrebbero
sparato alcuni colpi di artiglieria contro di esso per
annunciare di averlo espugnato, provvedendo poi al
trasferimento dei comandanti all'aeroporto.

c. Che fossero stati dati ordini ai comandati di secondo
grado della Guardia Repubblicana affinché non resistessero e
deponessero le armi, promettendo in cambio la loro salvezza
e quella delle loro famiglie, nonché il trasferimento verso
località sicure. A loro volta essi avrebbero dovuto ordinare
ai ranghi inferiori sotto il loro comando di non opporre
resistenza. I gradi superiori della Guardia Repubblicana
usarono l'inganno per far si che i ranghi inferiori
accettassero un tale ordine dicendo loro che la resistenza
sarebbe stata portata avanti segretamente secondo un piano
preparato dalla leadership irachena per protrarre la guerra
e far cadere le forze americane nella trappola preparata per
loro. Questo inganno è stato usato nei confronti dei
comandanti dei ranghi inferiori della Guardia Repubblicana.

d. Che sarebbero state date somme di denaro in dollari come
anticipo ai comandanti di primo e di secondo grado della
guardia Repubblicana a garanzia dell'attuazione
dell'accordo.


SCUDI UMANI


Fin dall'inizio, i dirigenti della Cia hanno seguito un
piano per utilizzare il lavoro di agenti infiltrati come
"scudi umani". I dirigenti della Cia hanno usato gli
attivisti pacifisti in America accortamente e
sistematicamente. Essi inviarono tre gruppi di attivisti
pacifisti nella regione e in particolare a Baghdad in base
alla considerazione secondo la quale la capitale sarebbe
stata il luogo dove si sarebbe combattuta la battaglia
decisiva. L'inganno funzionò: i leader iracheni
posizionarono diversi gruppi di scudi umani in luoghi
importanti quali industrie e stabilimenti manifatturieri di
grande importanza per la popolazione. Al loro interno erano
stati ubicati magazzini di armi appartenenti alla Guardia
Repubblicana, fatto questo ammesso apertamente. Ma
all'interno, nascoste nel sottosuolo, erano state stoccate
armi sufficienti a sostenere una guerra di resistenza per
anni. Si trattava dunque di installazioni che erano
apparentemente civili ma in realtà militari per il loro
contenuto interno. Lo stesso fu fatto nei centri dove erano
stati raccolti i missili da distruggere sotto il programma
di supervisione dell'Onu: alcuni missili vennero stoccati in
magazzini militari sotterranei.Decidendo di dislocare gli
scudi umani in siti di vitale importanza, gli iracheni
caddero nella trappola preparata per loro, in quanto gli
scudi umani erano dotati di apparecchi di comunicazione
sofisticati e di difficile individuazione e poterono
comunicare con le forze americane durante i bombardamenti.
In seguito risultò chiaro che questi apparecchi avevano
avuto un ruolo importantissimo nell'indicare le posizioni di
Saddam, dei suoi dirigenti e dei luoghi dove erano state
stoccate le armi. L`OCCUPAZIONE DELL`AEROPORTOL'occupazione
dell'Aeroporto Internazionale Saddam costituÌ un punto di
svolta in quanto permise alle forze americane di realizzare
il loro intero piano cosÌ come era stato specificato nei
documenti dati e come avevano promesso di fare. I comandanti
della Guardia Repubblicana si sentirono rassicurati, in
particolare quelli di primo grado: quanto promesso loro
dalle forze americane era vero. I comandanti della Guardia
Repubblicana fornirono quindi informazioni complete sulle
diverse postazioni militari intorno e dentro l'aeroporto.
Essi diedero anche informazioni complete sulle gallerie che
si estendevano dal palazzo Repubblicano fin dentro
l'aeroporto, gallerie costruite soprattutto affinché il
presidente iracheno potesse usarle qualora si fosse trovato
in pericolo. Le forze americane occuparono queste gallerie
sconosciute a tutti tranne che ai gradi superiori della
Guardia Repubblicana.Il secondo giorno dopo l'occupazione
dell'aeroporto, Muhammad SaÌd as-Sahhaf assicurò al mondo
che l'aeroporto internazionale Saddam Hussein era ancora
nelle mani delle forze irachene. Egli rafforzava questa sua
assicurazione con la promessa di una risposta [militare]
"insolita e innovativa", per dirla con le sue parole, quando
i combattenti iracheni e la Guardia Repubblicana si
sarebbero spostati attraverso le gallerie dal palazzo fino
all'aeroporto in un attacco a sorpresa contro le forze
americane che occupavano l'aeroporto. Mentre parlava egli
non sapeva che le forze americane avevano localizzato quelle
gallerie e che erano pronti ad affrontare il piccolo
drappello di iracheni che vi era stato spedito sotto la
guida di comandanti di terzo grado della Guardia
Repubblicana, drappello che avrebbe trovato gli americani
pronti ad accoglierli.Il tempo in quella difficile
congiuntura era prezioso. Le forze americane videro che la
strada per Baghdad era aperta, cosÌ eseguirono
simultaneamente due operazioni essenziali.La prima
operazione: portare i carri armati nelle vicinanze di
Baghdad da dove farli poi penetrare nell'aerea dell'Hotel
Palestine, con l'ordine tuttavia di non attraversare il
ponte verso la riva opposta. L'operazione fu attuata quando
gli americani furono sicuri che alla Guardia Repubblicana
era stato impartito l'ordine di sparire secondo quanto
previsto dal "piano segreto" della cui esistenza i
comandanti di primo grado avevano già avvisato i loro
ufficiali inferiori.La seconda operazione: preparare un
aereo da trasporto militare con almeno 200 posti per
trasferire i comandanti di primo grado della Guardia
Repubblicana e alcuni membri di secondo grado verso località
sicure.Gli ordini impartiti ai soldati americani che
avanzavano per assicurare una testa di ponte al resto delle
loro forze furono i seguenti:Primo: tentare di zittire e
oscurare i media che stavano trasmettendo immagini dei
luoghi dove stava avvenendo la penetrazione (è quanto
accadde quando furono colpiti gli uffici di al-Jazeera e
della stazione televisiva di Abu Dhabi) e di trasferire i
giornalisti in un luogo dal quale essi non potessero
muoversi se non per ordine delle forze della coalizione o,
per essere precisi, dei Marines statunitensi.Secondo:
tagliare le comunicazioni e l'elettricità della zona e
tentare di colpire i piccoli generatori di elettricità
dell'area in modo da bloccare una volta e per sempre ogni
mezzo di trasmissione.Terzo: colpire le parabole satellitari
sul tetto del Palestine Hotel. E' qui che venne ucciso come
un martire il giornalista di al-Jazeera Tariq Ayyoub.Quarto:
affrontare la limitata resistenza nella zona del ponte con
armi di piccolo calibro piuttosto che con un bombardamento
di artiglieria; questo perché alcuni componenti di secondo
grado della Guardia Repubblicana erano in ritardo nel
raggiungere i punti di incontro stabiliti e avrebbero forse
dovuto raggiungere le forze della coalizione attraversando
il ponte Sanak.

IL
VELIVOLO MILITARE


Molti comandanti di primo grado della Guardia Repubblicana
già radunati all'Aeroporto Internazionale Saddam dovettero
aspettare otto ore prima che il resto dei comandanti
apparisse. Il comando americano si rese conto con stupore
che i comandanti di primo grado delle forze della Guardia
Repubblicana avevano portato con loro il comandante in capo
dei Fedayeen di Saddam, un uomo che aveva preso ordini
direttamente dal figlio di Saddam Hussein. Questo convinse
le forze americane di aver messo fuori combattimento insieme
alla Guardia Repubblicana anche i Fedayeen di Saddam. Il
comandante informò gli americani di essere stato attratto
dall'accordo raggiunto con la Guardia Repubblicana e chiese
che gli fossero concesse le stesse condizioni garantite alla
Guardia Repubblicana. Il consenso fu dato immediatamente.Il
velivolo militare americano decollò dall'Aeroporto
Internazionale Saddam alle 20:00 del terzo giorno di
occupazione dell'aeroporto. Alcune fonti all'interno del
comando americano sostengono che l'aereo si diresse
direttamente negli Stati Uniti via Germania. Altri affermano
che sia passato per il Kuwait. Ciò che è certo, tuttavia, è
il fatto che il suo carico di comandanti è partito per gli
Stati Uniti. Contemporaneamente due elicotteri portarono i
comandanti di secondo grado della Guardia Repubblicana a
Bassora dove li attendevano le forze britanniche.

IL
DESTINO DI SADDAM HUSSEIN


Alcune fonti politiche americane sostengono che i contatti
segreti tra i comandanti della Guardia Repubblicana e gli
americani ebbero luogo seguendo istruzioni americane fornite
ai dirigenti della Guardia Repubblicana in modo da non
essere scoperti. Per l'occasione fu usata la più moderna
tecnologia; tra gli apparecchi utilizzati anche dei sottili
ricevitori-trasmettitori consegnati ai comandanti della
Guardia Repubblicana nel corso del loro primo incontro con
gli Scudi Umani. Questo è il segreto di come essi siano
riusciti a tenere all'oscuro Saddam Hussein sui loro
contatti.L'ultimo compito dei comandanti della Guardia
Repubblicana riuniti all'aeroporto fu quello di fornire
l'importante informazione riguardante la localizzazione del
presidente iracheno e della sua leadership in quello che
sarà il loro ultimo incontro ad al-Mansour. Questa
informazione permise alle forze americane di mirare al luogo
dove si teneva l'incontro e di colpirlo con missili
comandati a distanza. Molto probabilmente il presidente
iracheno e la sua leadership, ivi compresi i suoi due figli,
furono uccisi nel bombardamento. A parte Muhammad SaÌd
as-Sahhaf, il ministro dell'informazione, di cui si sono
perse le tracce, nessuno si salvò da quell'attacco. Soltanto
lui tra i membri della leadership si trovava al di fuori di
quell'area nel momento dell'attacco che ebbe luogo subito
dopo che egli aveva emesso il comunicato stampa del giorno
davanti all'Hotel Palestine.

LA
FAMIGLIA DI SADDAM


Le autorità americane tacciono rispetto alla sorte della
famiglia di Saddam, in particolare delle donne e i bambini,
benché essi sappiano dove si trovino e se siano vivi o
morti. Secondo alcune informazioni essi si troverebbero in
Siria. Altri sostengono che si siano nascosti a Tikrit. In
realtà le forze americane hanno bombardato il luogo dove la
famiglia si trovava riuscendo a sorprendere l'intera
famiglia dopo che questa si era nascosta presso il
fratellastro del presidente, Barzan at-Tikriti. Quando la
sua casa vicino a Baghdad venne bombardata la famiglia fu
eliminata.


CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE


Queste informazioni sono trapelate da fonti americane. Ciò
nonostante esse dovrebbero essere vere al 75 per cento e
oltre in quanto provengono da personale politico e non
militare.Resta ancora una domanda:Che fine hanno fatto le
montagne di armi? Dove sono finite quelle forze che si sono
"fuse" tra l'arrabbiata popolazione irachena?I Marines hanno
scoperto enormi magazzini di armi che potevano essere usate
dalla Guardia Repubblicana -anche se in realtà non lo furono
armi pesanti, armi leggere in una gigantesca
stanza-magazzino a Baghdad. Le forze americane non ne
parlano a dimostrazione della veridicit· di quanto abbiamo
detto.Resta tuttavia aperta una questione fondamentale. Il
fatto di non aver trovato i corpi di Saddam, dei suoi
dirigenti e dei suoi due figli, resta fonte di imbarazzo. Le
prossime settimane ci porteranno sicuramente maggiori
informazioni.
Walid Rabbah - Traduzione di vo.it


GdS 18 VI 03  www.gazzettadisondrio.it

Walid Rabbah
Politica