Sanità. Ambrosi non è d'accordo con Maroni

Riceviamo:

MARONI ALLARGA I CONFINI DELLA PROVINCIA DI SONDRIO !!

Con l’inclusione dei territori del Medio Alto Lario e della Valcamonica all’interno dei confini della ATS Montagna, il Presidente Maroni ha annunciato ieri l’allargamento di fatto dei confini della Provincia di Sondrio.
L’occasione è stata quella della presentazione della riforma sanitaria lombarda nel corso della quale ha  confermato che l’ATS di Montagna comprenderà questi territori oltre a quello della Provincia di Sondrio.
Di fatto, la nuova ATS Montagna  comprende un territorio  eterogeneo, così vasto che la sanità sarà di difficilissima gestione:  dalla Valcamonica a Porlezza ci vogliono più di 5/6 ore di auto, lo stesso tempo che si impiega da Milano a Roma!!

Durante l'incontro ha inoltre affermato che questo riassetto organizzativo è funzionale alla prevista soppressione delle Province.  Prendiamo atto  di questo annuncio che per l’ennesima volta avviene senza dibattito e senza confronto con il territorio.
La legge Delrio ha riconosciuto alla Provincia di Sondrio l’attributo della “Specificità Montana”, in quanto Provincia interamente montana (unica in Lombardia), attributo che consentirà ampi margini di autonomia e risorse aggiuntive.  La Regione Lombardia lavori per questo!

“Entro il mese di giugno la provincia di Sondrio sarà come Trento e Bolzano” aveva annunciato ai quattro venti il Presidente Maroni in visita a Sondrio alla vigilia di Natale dello scorso anno, ma già prima di Capodanno il sottosegretario Parolo aveva smorzato le speranze quando, nel corso di un incontro con i Sindaci nella sala del Consiglio Provinciale, riconobbe pubblicamente che “Trento e Bolzano” erano una forzatura natalizia.

Gli eventi dei mesi successivi hanno poi disvelato la pochezza del contenuto autonomista delle  riforme della Giunta Regionale, in particolare la Riforma sulle Autonomie e la Riforma Sanitaria che non hanno colto l’opportunità del riconoscimento della “specificità Montana” contenuta nella “Legge Delrio".
Entrambe queste riforme hanno di fatto disatteso le speranze che aveva portato al documento unitario approvato a Chiavenna dai Sindaci della provincia. La cosiddetta “Carta di Chiavenna” è rimasta sostanzialmente lettera morta e con essa le speranze che vi erano state riposte.

Al Presidente Maroni diciamo che i valtellinesi e i valchiavennaschi meritano rispetto e non invece questa ennesima presa in giro.
Come fa il Presidente Maroni a dire che attorno a questa riforma sanitaria c’è ampio consenso?  I territori, TUTTI, hanno chiesto altro, e ora Maroni ci dice che attorno a questa riforma c’è ampio consenso? Ma Maroni dialoga con i Sindaci e i territori?   Cosa ne pensa la Lega Nord locale di questa riorganizzazione territoriale in campo socio-sanitario?
La specificità, la specialità, l’autonomia, non si attuano con soli annunci  e proclami ma soprattutto con i fatti, con le cose concrete: è questo che vuole la nostra gente!
Sondrio, 27 novembre 2015                                     Il Segretario Provinciale PD Salvatore Ambrosi
 

Politica