On. Lara Comi: Discriminazioni frontalieri Italia-Svizzera

Da Bruxelles:

"Le decisioni del Canton Ticino sono inaccettabili: porterò la questione davanti alla Corte di Giustizia". Lo ha detto LARA COMI, europarlamentare di Forza Italia e vice-presidente del gruppo Ppe, secondo cui "chiedere ai frontalieri italiani che lavorano in Svizzera l'estratto del casellario giudiziale e dei carichi penali pendenti è una provocazione inaccettabile". "Il Governo del Canton Ticino - prosegue Comi - deve tornare sui suoi passi, è una questione di buon senso oltre che di rispetto dell'Accordo europeo sulla libera circolazione delle persone. L'ambasciatore svizzero Giancarlo Kessler, convocato dalla Farnesina a Roma, si è detto d'accordo con l'Italia e ha criticato la decisione ticinese che anche per le autorità federali sarebbe incompatibile con l'accordo europeo. Ma questa spiegazione non basta, non può finire così".
"Quell'accordo va fatto rispettare subito: non è un fatto che dipenda dall'accordo tra governo federale svizzero e governo ticinese. Sono quattro anni - prosegue Comi - che denuncio le numerose discriminazioni che i nostri frontalieri subiscono in Svizzera". "Porterò nuovamente la questione complessiva al Parlamento europeo, in Commissione e anche davanti alla Corte di Giustizia qualora il problema non venisse risolto. Questa misura è ingiusta e umiliante per il nostro Paese. Mogherini - conclude l'europarlamentare azzurra - faccia sentire la sua voce e cerchi di conquistare un risultato positivo per l'Italia".

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