Province montane: pagate anche voi!

Sondrio e Belluno. Non dovevano avere tanti vantaggi?

Scorrendo il decreto decreto legislativo in tema di pagamenti dei servizi ecosistemici quasi ci fosse una calamita ad attirarci siamo finiti a leggere l'articolo 8, commi 1 e 1-bis dal titolo “Riparto del contributo alla finanza pubblica di province e città metropolitane”. La nota ufficiale: “L’articolo 8, comma 1, reca la ripartizione tra le province e le città metropolitane delle regioni a statuto ordinario dell’ammontare della ulteriore riduzione della spesa corrente che grava nei confronti di tali enti per l’anno 2016, ai sensi dell’articolo 1, comma 418, della legge di stabilità 2015, rispetto al taglio operato nel 2015.
Il taglio incrementale per il 2016, quantificato in complessivi 900 milioni di euro rispetto al 2015, viene ripartito, dal comma 1, nella misura di 650 milioni a carico degli enti di area vasta E DELLE PROVINCE MONTANE e per i restanti 250 milioni a carico delle città metropolitane e di Reggio
Calabria. A tal fine è novellato il comma 418...”

Ci avevano promesso la manna, in questo caso non caduta dal cielo ma dai Palazzi romani, a noi e ai Bellunesi con la legge che aveva sancito una situazione speciale di cui noi peraltro abbiamo sempre diffidato spiegandone le ragioni ai lettori
La manna non l'abbiamo vista ma vediamo l'articolo 8 che detta come ripartire i tagli portati dal Governo ai bilanci degli Enti locali. Il riparto intanto stabilisce che non devono contribuire gli Enti in dissesto. E' inevitabile ma resta il fatto che dei dissesti, e non c'è solo Roma, si devono far carico gli Enti che hanno bene amministrato. Fra questi LE PROVINCE MONTANE.
Il colmo: dovevamo avere avere vantaggi – era un'occasione da darci e non già in positivo ma evitando quella in negativo.
Di male in peggio.
(nota comune La Gazzetta di Sondrio – Il Cittadino)
 

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