Oggi 9 maggio Giornata dell'Europa

Rispondiamo alla richiesta pubblicando, significativamente oggi 9 maggio,
tutto il testo, presentazione compresa. Ecco:

Buongiorno a tutti, vi scrivo per invitarvi a pubblicare
questo intervento alla vigilia della giornata dell'Europa
che si celebra il 9 maggio. Ritengo utile spiegare
ai lettori certi dettagli del processo d'integrazione europea che
forse sfuggono ai più e però meritano considerazione. Non è semplice
rendere popolare il concetto di Europa, e proprio per questo occorre
mettere in risalto quegli aspetti che possono essere di
maggior interesse per l'opinione pubblica della provincia di Sondrio.
Cosa di più rilevante di questi tempi della pandemia che sta
condizionando le nostre vite? Di sicuro l'intenzione non è quella di
fare un penegirico del vaccino BioNTech, quanto piuttosto di sfatare
tanti luoghi comuni sull'Europa. Di fronte alla pandemia l'Ue ha
saputo reagire compatta, in unità d'intenti fra i Paesi che la
compongono e di questo, al di là di errori e omissioni,
gliene va dato atto. Confido che vogliate darmi una mano
per diffondere queste opinioni e vi ringrazio
per l'attenzione che vorrete concedermi augurandovi buon lavoro.

Molti puntano l'indice contro i difetti del progetto europeo, però
sottovalutano le potenzialità dell'Europa anche a causa di una
narrazione fuorviante della realtà. Si rende dunque necessario uno

smascheramento degli aspetti con cui è stata presentata la strategia
dell'Ue in materia di vaccini. In effettti inizialmente la Commissione
europea ha ritenuto che la distribuzione dei prodotti potesse essere
affidato all'azienda farmaceutica anglo-svedese Astra Zeneca, tuttavia
ha ben presto compreso che non era così e si è decisa a voltare
pagina. Forse qualcuno lo ignora, ma ora la Pfizer-BioNTech, una
società tedesca attiva nelle biotecnologie e nella ricerca, sviluppo e
commercializzazione di farmaci, ha messo a punto il primo vaccino
europeo nato dalla collaborazione imprenditoriale e scientifica dei
Paesi del nord e del sud dell'Ue. C'è stata un'evoluzione da un
passato caratterizzato da furgoncini che trasportavano un prodotto
spesso messo sotto accusa per svariati motivi a un futuro molto più
rassicurante, per merito di un ritrovato che farà dell'Europa la più
grande farmacia al mondo, grazie ad investimenti nella migliore
tecnologia innovativa che possa esistere. In tre mesi, da febbraio ad
aprile, sono uscite dall'Ue quasi 150 milioni di dosi, in gran parte
destinate a nazioni del cosiddetto G-7, e specificamente Canada,
Giappone e Gran Bretagna. Siccome Astra-Zeneca non ce l'ha fatta a
mantenere gli impegni presi coi britannici, per potersi vantare di
aver vaccinato metà dei cittadini adulti il premier Boris Johnson ha
dovuto ricorrere suo malgrado all'esportazione dall'Ue di
Pfizer-BioNTech, alla faccia della tanto sbandierata Brexit. Dal canto
loro gli USA hanno autorizzato la vendita all'estero del vaccino
europeo prodotto nei loro stabilimenti. Tutte le settimane vengono
immesse sui mercati internazionali 10 milioni di dosi, in buona misura
prodotte da Pfizer-BioNTech in Europa, per la precisione nella
vituperata Germania di Angela Merkel. E pensare che solo un anno fa
andavano di moda le mascherine cinesi (peraltro non in regola) mentre
i soccorsi russi invadevano le strade di Bergamo, allora al centro
della pandemia. L'Europa assisteva quasi indifferente a questo
spettacolo, certa comunque di poter sopperire alla mancanza di
solidarietà che parecchi le imputavano. Adesso un po' più di
riconoscenza le sarebbe dovuta dai tanti che la criticano, inclusi gli
stessi cittadini europei, proprio alla vigilia della giornata europea
del 9 maggio coincidente con l'avvio della Conferenza sul futuro
dell'Europa che chiama a raccolta gli esponenti della società civile.

Guido Monti - responsabile del Comitato provinciale per l'Europa di Sondrio

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