Il progetto deIl'Unione del Magreb Arabo - Craxi - Forlani

"In Marocco il segretario socialista è stato accolto da Moulay Ahmed Alaoui, ministro di Stato e cugino del re, dall' ambasciatore italiano a Rabat, Antonello Pietromarchi e dall' ambasciatore del Marocco a Roma Yahia Ben Slimane. In una breve dichiarazione, ripresa dall' inviato dell' Ansa a Rabat, Craxi ha detto di compiere questa visita su invito di re Hassan II. Una visita decisa nel quadro dell' importanza che l' Italia accorda al progetto di edificazione del Grande Maghreb. Craxi ha reso omaggio al Marocco per il ruolo di avanguardia che svolge negli sforzi tendenti a realizzare questo progetto"  Questo testo è stato ricavato da un quotidiano del 22 Settembre 1988 e ricorda la visita del Segretario del Partito Socialista Italiano, Bettino Craxi in Marocco e del ruolo che il Segretario del PSI e Primo Ministro italiano stabilva nei rapporti con il Mediterraneo
Craxi capiva che il ruolo dell'Italia era nel Mediterraneo anzi che l'Italia era il ponte tra Europa e Mediterraneo . Aveva capito che i paesi della sponda meridionale del Mediterraneo potevano essere una risorsa per l'Italia e per l'Europa . Il disegno dell'Unione del Magreb Arabo era una occasione in cui il segretario del PSI credeva non solo in chiave di possibilità economiche e sociali per l'Europa ma anche e soprattutto per il bene delle nazioni interessate
progetto dell'Unione del Magreb Arabo, che coinvolge Libia, Tunisia, Marocco ed Algeria sarebbe la vittoria del mondo arabo . Una vittoria che farebbe finire le inutili tensioni che oggi come oggi non hanno senso e che sono un danno per il mondo arabo. Gli Arabi della sponda meridionale del Mediterraneo devono vincere la cultura della diffidenza tra di loro e trovare la via dell'unità.

Il Magreb Arabo se unito sarebbe tra le regioni economicamente più ricche e attrattive sul piano economico ma per realizzare questo serve porre fine a divisioni artificiali e guardare oltre i propri interessi di politica interna
Certo ogni Nazione si trova ad affrontare problemi diversi ma non vi è nulla di male quando si riceve un aiuto dirlo apertamente.
Il vicino Marocco non ha mai negato di aver ricevuto vaccini dalla Cina o dalla Russia come i due vaccini occidentali .Questo proprio perché l'opinione pubblica che è ben cosciente dello stato di necessità capisce perfettamente che le logiche politiche , di apparenza geopolitica sono ormai un retaggio del passato e se l'Africa e il mondo arabo che è stato la vittima della "guerra fredda" il luogo in cui le vecchie superpotenze hanno giocato fin dalla fine della Prima Guerra mondiale il loro gioco oggi, il mondo è cambiato e le apparenze a categorie mentali antiquate devono essere superate con pragmatismo per il bene del mondo arabo.
E' l'invito che mi sento di rivolgere a tutto il mondo arabo, costruite il futuro non su logiche di contrapposizione che sono figlie del colonialismo ma costruite sulle basi della comune appartenenza religiosa, cultuale che permetterà stabilità e sicurezza per questa regione. Allo stesso tempo riscopriamo come italiani l'importanza di avere solidi alleati nel Nord Africa , seguendo o riprendendo il pensiero di uomini come Bettino Craxi.

Marco Baratto

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Nostra nota

Non solo Craxi, come da importante testimonianza personale. L'antivigilia natalizia del 1984 a Roma cena per lo scambio degli auguri tra Arnaldo Forlani, allora Vicepresidente del Consiglio nel Governo Craxi , e alcuni amici. Una quindicina i presenti fra membri del Governo e di Partito (DC ovviamente) e con l'on. Paolo Moro e chi scrive. Ci fu una certa lamentela, molto seria, sia per l'attività di Governo che anche per questioni interne di Partito. Forlani ci fece un quadro complessivo facendoci toccare con mano le difficoltà di varia natura ma, quelle che più contavano, le sue tali da fargli svolgere a tempo pieno, dimostrandolo, la funzione di "pompiere politico". Se il Governo Craxi 1 durò dal 4 agosto 1983 al 1º agosto 1986, 1 093 giorni, ovvero 2 anni, 11 mesi e 28 giorni risultando il terzo più longevo dei 42 Governi della Repubblica (primo Berlusconi uno 1412 giorni e secondo Berlusconi quarto 1287) lo si deve anche alla mediazione di fatto quotidiana per assorbire difficoltà, frizioni, talvolta divergenze di carattere ideologico.
Un aspetto importante, generalmente non conosciuto, meritebole invece di sottolineatura pibblica

(Alberto Frizziero)

 

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