Il treno di Renzi. Verrà a Sondrio?

In scena Il problema ferroviar-politico

Dalle strade ai binari
E così Renzi ha preso il treno.
Gli avevano detto di guardare al passato e lui, o chi per lui, ci ha guardato. Ha visto che nel 1996 era stato Prodi a partire il 13 marzo 1995, in vista del voto del 1996, con il pullman (rifarà nel 2006 con un Imponente TIR a 5 assi e palco di ben 15 metri). E che, poi, Rutelli nel 2001 aveva preferito di correre sui binari, con il “Margherita Express” per non parlare poi dei camper per primarie di Renzi e Grillo finendo con la “nave azzurra” di Berlusconi (se qualcuno aspettava l'arrivo via Lago di Como e poi Adda, anche a Sondrio di quel mezzo transatlantico era però rimasto deluso come delusi resteranno bormini, livignaschi, madesimini, malenchi in blocco nel non vedere arrivare da loro il treno renziano. Ingiustizia.  Formidabile l'attesa di averlo qui a Sondrio?  Ma salirà sin qua?

Interessa il treno. Cinque carrozze, due delle quali per conferenze stampa e per riunioni. Il materiale è quello usato dalle Ferrovie come charter, in buona sostanza quello delle Frecce Bianche. Se qualcuno è preoccupato per la salute dell'ex Premier, impegnato per togliere quell'ex, rassicuriamo. Pare infatti che le “carrozze” (gergo ferroviario, quindi né “vetture” né “vagoni”) che vengono impiegate siano di nuovo materiale (carrozze “270”) con le seguenti caratteristiche:.  Poltrone spaziose e tavolini apribili al posto, Impianto di climatizzazione, Prese di corrente al posto, Luce di cortesia al posto, Ganci appendi abiti in prossimità del finestrino, Ampi spazi per bagagli di grandi dimensioni,  Impianto di diffusione sonora, 2 posti per disabili che viaggiano su sedia a rotelle e 2 posti per accompagnatori nella carrozza,3 (WC attrezzato).
Tranquillizzati dunque i lettori, quantomeno i renziani va pur detto che il treno è tutto suo. Se ci fosse stato bisogno sul treno  PD di una carrozza per ognuno dei leader di corrente, e poi per quelli di sottocorrente, e poi  per i liberi pensatori e così via le Ferrovie sarebbero andate in grave crisi perchè con un treno così lungo, e con così con tante carrozze, non ci hanno mai avuto a che fare.

Abbiamo detto delle carrozze ma non di chi le traina. E' acclarato che non verrà usato uno dei locomotori in servizio sulla Milano-Sondrio-Tirano. L'onore spetta al 20° esemplare della serie 402. In effetti un pochettino più veloce di quelli in servizio sulla Milano-Sondrio-Tirano: omologato per andare a 220 km/h grazie ad una potenza oraria di 6.000 kW . E poi, figuratevi, ha rodiggio Bo'Bo', un bel peso (massa in servizio 87 tonnellate), il diametro delle ruote motrici di 1 250 mm il che vuol dire un metro virgola qualcosa.  Dulcis in fundo ecco il suo rapporto di trasmissione: 22/79. Chi l'avrebbe immaginato? Adesso siamo tutti acculturati e possiamo dormire sonni tranquilli.

Il problema ferroviar-politico
Allora si è visto che in testa al treno c'è un bestione dalla potenza 2000 volte quella di casa di lei che sta leggendo. Questo bestione tira il treno fino a 220 km/h ma a 200 non può passarli per questione di timbri. Bisogna vedere se Matteo Renzi riesce a correre altrettanto velocemente non in km/h ma in kvoti/stazioni e se non ha problemi per i quali non debba temere i timbri bensì Bersaniate, Dalemate, Speranziate e chi più ne ha più ne metta. L'aggiornamento è quasi quotidiano.

L'altrui viaggio
A parte i grillini che hanno scelto un Granfratello politico, nel senso di scegliere di un'isola deserta, che resta? Alfano si affanna e ne ha ben donde per volgare questione di percentuali pregando la Patrona di Palermo Santa Rosalia che gli eviti amarezze dalla sua Terra. Nonchè  pensando notte e giorno come arrivare, lui in monopattino, a quella soglia del tre per cento alle politiche che costituisce la hiave per poter entrare nell'assiste parlamentare.
Detto questo che resta al centrodestra? Bus,  TIR, treno, nave, tutto è già alle spalle per cui una copia sarebbe minestra riscaldata. Restano bicicletta e motorino ma pane per pochi denti come si suol dire. E allora ecco l'arma segreta: a piedi da ogni periferia al centro delle stesse località sui cui si sta dirigendo Renzi. Quest'arma potrebbe anche rivelarsi vincente solo se, indossate calzature da marcia olimpica, i 100destrorsi, decidessero di partire. Oggi sono in ritardo di un solo giorno rispetto all'avversario, ma domani sono due. Dopodomani tre, il giorno di Natale sono 41.  A 41 resta loro soltanto la speranza che Gesù Bambino faccia il miracolo.
Ma perchè dovrebbe farlo?
GdS

 

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