Referendum e conseguenze a Sondrio. Chi farà il Sindaco?

Premessa, il TAR

Avevamo preannunciato un articolo su questa materia per il 14. Poi per il 17. Infine la pubblicazione era parsa una sorta di chimera. Il motivo è semplice. Il TAR a Roma avrebbe potuto sbaraccare tutto. Seguivamo con interesse questo giudizio. Era la Magistratura amministrativa ad essere chiamata in causa. Sia consentita questa semplificazione che non vuole essere mancanza di rispetto del ruolo e delle scelte della Magistratura. Siamo dubbiosi che su una materia come questa e sulle prospettive collegate, il Tribunale di Milano e la Corte Costituzionale nei loro prossimi giudizi vadano in un certo senso su una strada diversa, opposta, a quella della Corte di Cassazione che ha dato il suo OK al testo nella scheda referendaria. Per la Magistratura amministrativa era diverso e lo prova la contraddizione palese che è sortita dalla decisione. La scelta, semplificando, è stata che il TAR non c'entrava niente. Fosse solo così sarebbe bastata mezz'ora. Se ci hanno messo tre giorni vuol dire che la cosa non era affatto semplice sia nel dire SI che nel dire NO. E quindi che noi abbiamo fatto bene ad aspettare.

Referendum in Valle

Come si fa a non occuparsi del referendum? Si dirà che si tratta di un interrogativo retorico perchè è ovvio che un giornale se ne debba occupare. C'è però il rovescio della medaglia con un altro interrogativo: ma come si fa ad occuparsi del referendum quando ci dobbiamo sorbire in TV, chiunque sia davanti alla telecamere, il solito compitino ripetuto fino alla noia? Di fatto il dibattito diventa spettacolo. La sostanza dei problemi cede il passo al maggiore o minore gradimento per questo o quel personaggio e, in definitiva, alla maggiore o minore capacità espositiva.
Ci guardiamo bene dallo snocciolare le solite cose già snocciolate e nei prossimi giorni ancora da snocciolare in un milione e 400mila interventi – tale è il risultato dello studio, secondo la Legge di Northcote Parkinson riferito alla data del 4 dicembre prossimo -
Ce ne occupiamo con una sorta di transfer chiedendo un aiuto esterno, anzi un signor aiuto esterno. C'è ancora chi ha la passione per la politica che è la più nobile 'disciplina' ove la si serva e non si rivolga a lei per essere servito. La cultura politica non è morta. Si è affievolita in tutte le latitudini e longitudini, quindi anche in Italia, quindi anche nella nostra regione, quindi anche, magari meglio che altrove, nella nostra provincia. Un valtellinese, neonati e anziani compresi, su 29 era iscritto alla Democrazia Cristiana che aveva 106 sezioni nei 78 nostri Comuni. E una proporzionale presenza avevano gli altri partiti. Non si pensava agli affari. Si discuteva, si approfondiva, magari anche ci si scontrava ma l'obiettivo era comune: il servizio alla nostra gente.

“Quello della passione politica”

In una certa persona abbiamo rivisto la passione politica di allora. Va e viene per lavoro ma si dimostra un acuto osservatore pur senza avere mai partecipato o alla vita politica o nelle Istituzioni. Avremmo voluto un suo testo. Ha però accettato di discutere, di dare qualche sua valutazione partendo da una posizione in buona sostanza traducibile “di impegno sociale” e comunque con mentalità aperta, pronto a condividere idee da qualsiasi parte provenienti se valide, se non di parte.

“Dopo Molteni che non può fare il ?”

A questo punto un suggerimento, da noi subito accolto, ossia quello di vedere le conseguenze del referendum nel nostro contesto, meno labili di quanto non si possa pensare se si seglie una strada del tutto originale così sintetizzabile: “Sondrio. E dopo Molteni? e Molteni dopo?”.
Perchè personalizzare? Perchè o deboli o defunti sono i Partiti per cui non c'è alle spalle quel che c'era un tempo. L'alimento culturale e la selezione della classe dirigente. La vita politica si svolge nelle Istituzioni con maggiore o minore apertura verso le opposizioni secondo la qualità e l'intensità del virus politico (quello positivo, s'intende).
E allora nel quadro suggeritoci inseriamo un riferimento alle voci su chi andrà a sedersi sulla sedia oggi di Molteni.
Il clima elettorale determinato dal referendum ha evidentemente alimentato questa voci – qualcuno perfino sostenendo di sapere per certo chi metterà la fascia tricolore e come; ci sono sempre i più realisti del re! - nonostante che al voto per il Comune manchino ancora 586 giorni.

Ieri

Veloce analisi retrospettiva. Il dr. Molteni per tre volte non ha vinto. Le elezioni l'ha perse il centrodestra visto che alle elezioni politiche aveva quasi il doppio dei voti degli altri. La prima volta Forza Italia e Lega sono andati per conto loro. Fra i due litiganti... “Capolavoro politico” lo definisce il nostro interlocutore. Niente apparentamenti, Sondrio Democratica cun quarto dei voti sbanca poi il ballottaggio e porta in Consiglio Comunale 24 seggi su 40. Da allora la fiera delle occasioni perse da parte del centrodestra salvo l'elezione di Bianca Bianchini con candidatura all'ultimo momento. “Sì ma il candidato del centrosinistra, Angelo Schena perde per una cinquantina di voti dopo averne persi ben di più per la contestata scelta del senso di Via Ragazzi del '99”. In effetti si era trattato di un macroscopico errore, funzionale e politico. Il 28 maggio  2013 Molteni vince al primo turno “in parte per virtù propria in parte per la vocazione alle sconfitte del centrodestra” Il quale centrodestra il candidato avrebbe dovuto presentarlo 4 mesi prima e non come ha fatto scegliendolo solo quattro giorni prima...

Due le ipotesi per Molteni

Molteni non può ripresentarsi (anche se qualche Sindaco del PD vorrebbe che i mandati continuativi siano tre e non due).
Le ipotesi sono due:
-   Molteni saluta il Comune e passa ad altro
-   Molteni si presenta per il Consiglio Comunale per acquisire voti, magari facendo il Presidente del Consiglio. Possibile? Chiediamo. “In diversi piccoli Comuni il Sindaco che ha finito i mandati va a fare nominalmente il Vicesindaco e di fatto ancora il Sindaco. Impolitico e eccessiva ipoteca sul/sulla Sindaco importare a Sondrio questo marchingegno”. Condividiamo la risposta ricevuta.
Successione
La scelta del successore, in situazioni di questo tipo, comincia valutando i collaboratori primi, ossia i componenti della Giunta. Noi correttamente diciamo di non essere in grado di dare un giudizio nò di stilare pagelle. Siccome però si tratta di un fattore importante non è possibile tralasciarlo, nella forma più neutra che sia possibile.
Giriamo la patata bollente, per così dire, in sequenza al nostro, - come chiamarlo? - consulente, suggeritore, interprete e via dicendo. In sequenza:

Quasi intervista.

Qualcuno può fare il Sindaco? Vediamo chi.
-   Noi, ipotesi attuale Vicesindaco Iannotti: Risposta: “Molta diligenza nello svolgimento del suo incarico (Lavori Pubblici – ndr -). Per salire di un grado avrebbe bisogno di maggiore spessore politico”.
-   Noi, ipotesi attuale Presidente del Consiglio Comunale Zanesi: Risposta:”Esperienza sia politica che amministrativa. Lui sì ma viene però da troppo lontano, dagli anni '80. Oggi la musica richiesta deve essere più attuale”.
-   Noi: ipotesi attuale sugli altri assessori: Risposta: “Per quello che ho sentito mediamente all'altezza dei rispettivi incarichi. Come il Vicesindaco però nessuno di loro con lo spessore politico indispensabile per un capoluogo di provincia”.
-   Noi: ipotesi sui Consiglieri attuali: Risposta:“Impossibile fare valutazioni. Non ci sono sufficienti elementi conoscitivi”.
-   Noi: ipotesi su Esterni: Risposta:“Impossibile fare valutazioni. Non ci sono sufficienti elementi conoscitivi”.

Punto a capo? No. La situazione attuale è stata fotografata e se qualcuno ha qualcosa da dire lo dica. Abbiamo sempre sostenuto che il confronto è lievito di democrazia. Poi c'è comunque un punto preliminare. Centrodestra e 'Grillini' potrebbero criticarci dicendo che ci sono anche loro e che non si deve vendere la pelle dell'orso – che fine avrà fatto quello vero? - prima di averlo preso. E allora a loro la palla.

M5S

Cominciamo dal M5S. Non abbiamo bisogna del 'consulente, suggeritore, interprete' per esprimere una valutazione partendo dai dati locali che sono di due tipi. Il primo è il ridotto numero di militanti e quindi anche una limitata attività politica. Il secondo il risultato elettorale con una percentuale in provincia lontana da quella nazionale. In effetti mancano in Valle gli ingredienti come nel Paese. C'è complessivamente una classe dirigente, politica e non, fedele al disposto del Codice Civile, e non per adempimento formale bensì per ragione etica, che suole praticare nella pubblica amministrazione, appunto dal Codice, “la diligenza del buon padre di famiglia”. Non c'è corruzione, non ci sono eserciti di dipendenti, le società partecipate sono modello per il Paese. La 'politica come servizio' non è vuoto slogan ma pratica quotidiana. Certo, non mancano i problemi, ma non ce ne fossero Papa Bergoglio dovrebbe proclamare Santa Valtellina. Bravi si ma non esageriamo.
Dunque per questa tornata perlomeno in teoria, il candidato-Sindaco non potrebbe che fare testimonianza per costruire il mandato successivo.

Centrodestra

Abbiamo in precedenza scritto nell'ipotesi di una conferma del centrosinistra in Comune di Sondrio. Ma vale sempre il detto citato dianzi e cioè che che non si deve vendere la pelle dell'orso prima di averlo preso. Dopo aver perso tante occasioni potrebbe essere la volta che stavolta la colgano. I numeri in assoluto ancora li avrebbero ma per passare dalle parole ai fatti occorrono due ingredienti: il primo è di individuare il candidato-sindaco; il secondo è di non ripetere l'abituale rincorsa dell'ultimo minuto. In altri termini se ad ottobre 2017 il centrodestra non ha ancora presentato il suo candidato, con tanto di programma operativo, si prepari ad un altro quinquennio negli scomodi e ipercollaudati panni di opposizione.
-   Noi, ipotesi condivisibile? Risposta: “E' trama logica con apertura a diverse possibilità. Ma mi limito ad esprimermi in termini generali”.
-   Noi: ipotesi Consiglieri attuali: Risposta:“Come prima per il csx Impossibile fare valutazioni. Non ci sono sufficienti elementi conoscitivi”.
-   Noi: Se però il cdx vuol cercare di vincere la scelta è del tutto circoscrivibile, no? Risposta:“No comment”

(parlando di 'scelta del tutto circoscrivibile, certamente di prestigio, qualcuno può raccogliere una voce rimbalzata in città su una futura candidatura Provera. In giro per il mondo come è e con le sue attività internazionali pare proprio che si tratti, come altre voci variegate sull'una o altra sponda, di una bufala).

-   Noi: da aggiungere?
Risposta:“Sì, l'importanza dell'esito del referendum in provincia per tutte le forze in campo, ma qui si dovrebbe aprire un altro capitolo”.

E noi lo rimandiamo al preannunciato prossimo articolo al quale dobbiamo demandare anche la seconda parte del primo (e Molteni dopo?). L'altro, “2.   Renzi e Renzi. NO. Renzi (?), Draghi (?)” a dopo.
Alberto Frizziero

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“1.   Sondrio. E dopo Molteni? e Molteni dopo?
2.   Renzi e Renzi. NO. Renzi (?), Draghi (?)”  In corsivo quelli  da pubblicare

“1. Sondrio. E dopo Molteni? e Molteni dopo? 2. Renzi e Renzi. NO. Renzi (?), Draghi (?)”
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