Provincia. Foglio di via non per 93 ma per 55 dipendenti. E le funzioni chi le fa? Il caso delle guardie (WWF)

Vergognosa discriminazione delle Province rispetto alle aree metropolitane. E i nostri 55 dove vanno? A Pedesina o Menarola? E i soldi? Del Barba ha fatto quel che poteva ma in quel bailamme più di tanto...

Dalla segreteria del senatore Del Barba viene il comunicato che pubblichiamo tal quale con le osservazioni che il tema richiede e che non sono in linea con l'ottimismo del senatore morbegnese. Ci riferiamo  ovviamente ai contenuti prescindendo da ogni posizione di colore politico-partitico.

Il comunicato
DEL BARBA (PD): LE PROVINCE MONTANE MANTERRANNO PIU’ PERSONALE / Nella legge di stabilità la conferma dell’attenzione del Governo per le province montane.

“Un altro importantissimo passo avanti per le province montane: avranno più personale delle altre province e saranno equiparate alle città metropolitane.” ha dichiarato il senatore morbegnese Mauro del Barba, al termine dell’approvazione della legge di stabilità che, grazie all’impegno in prima linea dei senatori democratici, ha definito importanti disposizione per il Paese e, nello specifico, per la nostra realtà locale.
“Il Governo ha recepito pienamente due miei emendamenti: il ripristino dello sconto su gasolio e GPL per il riscaldamento nelle zone montane e l’assoluta novità circa il personale delle province montane, ovvero la possibilità di mantenere, a regime, il quaranta per cento in più del personale spettante alle altre province non interamente montane.” Ha continuato l’esponente PD “Si tratta di una risposta importante alle esigenze dei territori di montagna e un segnale dell’attenzione del Governo ai nostri territori”
“Una boccata di ossigeno per la mobilità del personale dipendente e anche una esplicita conferma delle straordinarie opportunità che la fase di riordino istituzionale iniziata con la legge Delrio ci può offrire in futuro.” ha concluso il senatore morbegnese. “Ora abbiamo tutte le condizioni per tornare ad essere protagonisti nelle nostre valli e darci con convinzione delle nuove forme di governo, rivendicando in tempi rapidi dalla Regione ciò che – ormai è chiaro – ci spetta di diritto.”
Federico Gusmeroli, collaboratore parlamentare del Sen. Mauro Del Barba

Le nostre osservazioni:

=== 1. Non è giusto scrivere che le Province manterranno PIÙ personale. E' giusto dire che NE PERDERANNO DI MENO rispetto alle altre consorelle e quindi rispetto al previsto (93) ma è sempre UN PERDERE. Con la riduzione dei tagli dal 50% al 30% la Provincia di Sondrio saluterà 55 suoi collaboratori anziché i 93 ipotizzati. Il foglio di via è già stato decretato. Mancano due piccolissimi particolari: per dove e a far cosa. Le guardie provinciali - di cui in calce parla il Presidente del WWF - li mandiamo a sostituire gli ausiliari del traffico?

=== 2. LA VERGOGNA. Hanno stabilito che alle Province si taglia il 50% e alle Aree metropolitane solo il 30%. Capoluoghi e hinterland trattati meglio, periferia del Paese trattata peggio. La ragione? Forse che i Sindaci dei capoluoghi delle varie aree haznno la voce più grossa?

=== 3. Si tratta di un film che i lettori del nostro giornale hanno già visto perchè le analisi come a Roma si vedeva il futuro le abbiamo fatte a suo tempo. Ora sono confermate. Qualche esempio. Ci riferiamo al personale.

- Il sistema museale può essere preso, così com'è dal Comune di Sondrio. Il Sistema bibliotecario idem. Non cambierebbero sede, dipendenza sì. Intanto bisogna vedere quanto sia contento il Comune di Sondrio anche in relazione al fatto che qui si scaricano dipendenti e funzioni ma soldi no.
- Facciamo l'esempio del settore Settore 'Pianificazione Territoriale, Energia e Cave' Oggi:

Organico di Settore
Rizzi Italo Dirigente tecnico
Tonini Luciana Istruttore direttivo amministrativo
- Servizio pianificazione territoriale
Lauzi Susanna Funzionario tecnico - Responsabile di servizio Ciuffreda Rosilde Istruttore tecnico Gianatti Susanna Istruttore tecnico Pomatti Angela Maria Istruttore informatico
- Servizio acqua ed energia
Rodondi Antonio Funzionario tecnico - Responsabile di servizio Bonelli Attilio Istruttore tecnico Colombi Angelo Istruttore direttivo tecnico Dioli Francesco Istruttore amministrativo Gaggi Paola Istruttore amministrativo Parravicini Gustavo Istruttore amministrativo
- Servizio aree protette
Folatti Mariagrazia Responsabile di servizio Frepoli   direttivo tecnico
- Servizio cave
Meago   direttivo tecnico - Responsabile di servizio Folini Elena Istruttore tecnico

C'è una organizzazione che funziona, e lo sappiano. Chi portiamo via? E per dove? I si tiene tutto in blocco o si sfalda un'organizzazione che ha dimostrato di funzionare egregiamente.
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Senatore Del Barba
Non sottovalutiamo, riconoscendolo, il risultato ottenuto di limitare al 30% rispetto al 50% previsto, e tale rimasto per le consorelle Province italiane, considerando in particolare le vicende di questi giorni e quello che Renzi ha chiamato il respinto assalto alla diligenza. Ma noi che conosciamo tutti come ha funzionato sinora la nostra Provincia senza inflazionare l'organico – salvo, tempo fa, qualche qualifica di troppo come le posizioni organizzative – non possiamo non concludere negativamente. Il ragionamento continua ad essere semplice. La Provincia svolgeva una serie di funzioni, una parte riconosciute dal Governo e quindi finanziate. Per queste serve una certa quantità di personale. Gli altri dipendenti verranno assorbiti da Enti pubblici. E le funzione che questi svolgevano?
Il caos è notevole e, va detto, non è questione di polemica politica perchè il fronte dei contestatori è del tutto trasversale perchè si tratta del fronte del buon senso. Possiamo capire la difficoltà del sen. Del Barba ad esprimersi in senso negativo, lui che deve ovviamente sostenere il Governo, risultando più facile per chi è all'opposizione o per chi come noi non entra nel recinto politico ma guarda esclusivamente i contenuti.

Regioni
La furbata romana è stata ed è quella di girare la patata bollente a Milano, Torino, Venezia e così via. Ci debbono pensare le Regioni. Le quali semplicemente rispondono. Sì, ci prendiamo il personale ma Stato dacci i soldi che il 27 di ogni mese loro si aspettano. Già si taglia quello che c'é. Se è vero che per quadrare i conti i trasporti pubblici dovranno cancellare corse di bus per 400.000 km (sugli attuali 3,4 milioni) intanto c'è da chiedersi cosa faranno gli autisti di quelle corse soppresse, e poi, soprattutto, dove e come tagliare.
E c'è anche il resto e se ne parlerà.
GdS

Arriva anche un comunicato del sem. Crosio che pubblichiamo.

Crosio
Taglio dei dipendenti delle Province, il senatore Crosio: “Ridicola la riduzione dal 50 al 30%, nulla risolve. Il solito fumo negli occhi”

Di ritorno da Roma dove, fino all’alba di oggi, ha partecipato al voto di fiducia sul maxiemendamento alla legge di stabilità, il senatore Jonny Crosio esprime tutta la sua disapprovazione per il mancato accoglimento, da parte del Governo, del suo emendamento con il quale chiedeva di escludere le Province interamente montane dal taglio del 50% dei dipendenti.
“Ancora una volta Renzi e il Pd hanno reso palese tutto il loro disinteresse nei confronti delle aree montane - sottolinea Crosio -. Mi chiedo che senso abbia sbandierare la specificità montana, evidenziare le peculiarità, per poi metterle sullo stesso piano delle altre. Il mio emendamento era l’occasione per dimostrare, con i fatti, l’esibita attenzione, per sancire, con un atto, questa specificità. Un’altra occasione persa, l’ennesima, ma francamente non ne sono nemmeno troppo sorpreso, poiché con questo Governo non c’è limite al peggio. Salvare tutti i dipendenti avrebbe significato formalizzare l’importanza dell’ente Provincia nei territori montani che non possono essere paragonati agli altri per gli svantaggi e le problematiche con cui convivono”. Alla fine le Province interamente montane hanno spuntato una riduzione del taglio dei dipendenti dal 50 al 30% che il senatore Crosio definisce ‘ridicola’. E aggiunge: “Qualche dipendente in più si salva, è vero, ma il problema rimane, per gli altri lavoratori come per l’ente che perderà importanti professionalità e competenze. Solo fumo negli occhi, una costante per Renzi e il Pd, ma i cittadini non sono più disposti a farsi prendere in giro. Vedono la loro Provincia, l’ente di riferimento sul territorio, spegnersi lentamente, giorno dopo giorno, per volontà di Roma, mentre a Milano il governatore Maroni, che ha a cuore il nostro territorio, ha individuato la soluzione: Valtellina e Valchiavenna autonome come Trento e Bolzano. Così agisce chi ascolta la gente e ne tutela gli interessi: noi siamo tutti con Maroni per l’autonomia”.

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Ma poi c'è anche il WWF con un'affermazione giustissima. Il comunicato:

Al presidente Provincia

Ai Consiglieri di Minoranza
Agli Organi di Informazione

GUARDIE...del Territorio

                                   Fra i quasi 100 “possibili esuberi” del personale attualmente impegnato nella ex Provincia, il WWF intende richiamare l'attenzione su un gruppo particolare di una ventina di dipendenti, forse meno, che, secondo l'Associazione,  rivestono uno speciale ruolo sul territorio. Senza voler compilare classifiche nel perorare la causa di uno o dell'altro, bisogna riconoscere che parrebbe più semplice la cosiddetta “ricollocazione” del personale “di ufficio” che potrebbe trovare posto all'interno di altri Enti pubblici bisognosi di personale “fresco”, dopo le limitazioni ed i tagli governativi di questi anni.
                                Viceversa sembrano di più difficile risoluzione le problematiche legate alle superstiti Guardie Provinciali; superstiti di un corposo gruppo professionale che contava 40 effettivi, all'inizio degli anni '80 e che oggi non raggiunge la ventina.  Sono state  comunque in grado di svolgere  un fondamentale ruolo di presidio territoriale e di  polizia ambientale scorrazzando in lungo ed in largo su un territorio vasto e di controllo difficoltoso come quello della nostra provincia.
Già Guardie Venatorie, dalla loro istituzione hanno soprattutto cercato di dare un senso al “mitico” art. 1- Lg 157/92: “La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale e internazionale”.  Un articolo di legge fra i più apprezzati e citati dagli ecologisti schierati a contrastare pratiche venatorie insostenibili.
Grazie anche all'operato delle Guardie, organizzate e coordinate in un gruppetto  provinciale, l'attività della caccia ha potuto svolgersi nel rispetto delle normative vigenti, sono stati perseguiti e repressi atti di illegalità venatoria legati al diffuso malcostume del bracconaggio, al rilascio illegale di selvaggina....Insomma, con tutti i limiti di azione dovuti al sempre più ristretto numero di agenti in servizio , le Guardie Provinciali, quasi da sole, hanno rappresentato il principale argine alla depredazione e al saccheggio della fauna selvatica che essendo di proprietà dello Stato, in quota parte, è un po' anche di tutti noi.
                                             Oggi in tutta Italia, fra Ie 2600 e 2800 Guardie (a seconda delle Fonti) aspettano di sapere che ne sarà della loro sorte lavorativa;  le voci sono varie ed incontrollate, alcune ipotizzano il loro “scioglimento” nel Corpo Forestale dello Stato che però, secondo altre voci, sarebbe a sua volta in via di “squagliamento” e di accorpamento in  altro Corpo di Polizia....
Uno degli ulteriori pericoli è che vengano buttate all'ammasso capacità professionali pluriennali, approfondite conoscenze del territorio, della flora e della fauna,  frutto di anni di attività, spesi per lo più “sul campo” e di centinaia di missioni attuate in tutta la Provincia.
                                               In sostanza non si tratta solo di salvaguardare dei posti di lavoro, ma di non smantellare un patrimonio di conoscenze e competenze, al servizio di tutti noi cittadini. Non è infatti pensabile che l'assegnazione singola o a gruppetti delle Guardie, a Comunità Montane, piuttosto che a Unione/Consorzi di comuni, mantenga inalterate le capacità operative  e di contrasto all'illegalità che garantisce  il Corpo come è attualmente organizzato.

Perchè questo non succeda, il WWF chiede al Presidente della “nuova Provincia” che il ruolo delle Guardie venga definito, confermato, rafforzato, messo nero su bianco   nello  Statuto dell'ente che sostituirà la vecchia provincia.

Una garanzia per noi cittadini e per la nostra FAUNA SELVATICA.

Vaninetti William presidente WWF Valtellina Valchiavenna

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