Visto da Sondrio. PD, PdL, la quadratura del cerchio

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Visto da Sondrio non vuol dire presuntuosamente quinto Vangelo, quello valtellinese.
Visto da Sondrio è un modo per guardare le cose con occhi fuori del 'Palazzo', ove 'Palazzo' non è solo quello politico, ma abbraccia i 360 gradi del vivere comunitario.
Senza pretese. Nessuno pensa di avere la vista più acuta di quelli di Bruxelles, di Roma, di Milano, magari anche di Sondrio.  Forse anche meno acuta ma sicuramente meno condizionata, tanto, in più occasioni, da azzeccarla.

Cerchio, quadrato e situazione politica
La "quadratura del cerchio", ovvero “la soluzione”, l'unica, la vera, quella perfetta. In geometria basterebbe trovare un cerchio e un quadrato di uguale area. Un po' come riuscire a stabilire il rapporto tra diametro e circonferenza. A scuola ci insegnano che è 3,14, il famoso pi greco, ma solo a spanne. Dopo il 3,14 esiste infatti una infinità di numeri. Sempre più vicini, sempre riducendo la differenza ma mai arrivare ad uno zero.
In realtà la "quadratura del cerchio" nella sua perfezione ha un solo difetto: non esiste.
La soluzione della crisi politica dell'agosto 2013 sa tanto di “quadratura del cerchio” e ne vediamo i connotati.

Gran parlare della necessità di 'senso di responsabilità'.

Il PD intende che il PdL, defenestrato Berlusconi da Palazzo Madama, eviti di mettere in crisi il Governo.
Il PdL replica dicendo “l'alleato affonda il nostro leader e noi dovremmo andare alla bouvette a festeggiare con tarallucci e vino il senatore che subentra?”

Il PD sostiene che “le sentenze si rispettano, si applicano” perchè la legge deve essere uguale per tutti.
Il PdL replica ricordando quell'<accanimento giudiziario>, riconosciuto da avversari del Cavaliere, che non rispetta l'uguaglianza di fronte alla legge.

Il PD mette sul tavolo le responsabilità che si assume chi mette in crisi il governo quando di governo c'è bisogno per via dei problemi sul tavolo e di segnali di ripresa dell'economia.
Il PdL risponde che appunto per questo il PD deve evitare di costringere gli alleati ad andarsene.

Obiettivamente il PdL, che ha le sue ragioni, deve però avere davanti a sé il testo letto dal Presidente Esposito che di fatto porta alla riduzione del periodo di interdizione dai pubblici uffici ma conferma la condanna di Milano. Comunque la si guardi, la si commenti, è indubbiamente un macigno.

Montesquieu e i tre poteri
Da aggiungere le schermaglie tra costituzionalisti sull'applicabilità o meno della legge Severino e persino su temi profondi quale ad esempio l'equilibrio tra poteri ricordando Charles-Louis de Secondat, barone de La Brède et de Montesquieu. Lui ma soprattutto la sua opera principale, “L'esprit des lois”, fondamento del vivere moderno con quella sorta di trinità laica, ciascuno dei tre poteri autonomo e indipendente dagli altri.
C'é infatti chi dice che il Senato non abbia scelta, che il suo compito sia sostanzialmente una presa d'atto. Si ribatte, con un certo fondamento, che se fosse così si darebbe al giudiziario una importante arma per entrare nel recinto altrui, del legislativo e dell'esecutivo.
In realtà il Senato può dire di sì o di no con una scelta che è esclusivamente di carattere politico, del tutto legittima quale essa sia e quali ne siano le motivazioni a supporto.

Litanie
Da aggiungere infine la sottolineatura della sequenza di litanie che, se scritte, farebbero lavorare assai le fotocopiatrici, recitate dai leader, raccolte dai comprimari, ripetute pappagallescamente dalle comparse. Una sequenza senza fantasia che attesta che siamo in presenza della utopistica ricerca della 'quadratura del cerchio'.

PD e PdL posizioni obbligate
In realtà il PD nella Giunta del Senato competente in materia non può non votare contro Berlusconi. Non lo facesse, a parte le fantasmagorie interne che ne deriverebbero, avrebbe una base in rivolta, quella base che ha già mal digerito, e non del tutto, il Governo 'delle larghe intese'.
In realtà il PdL non può non reagire di fronte a un voto che appena codificato vedrebbe il suo leader in arresto, sia pure nella mora di eventuale scelta dell'affidamento ai Servizi Sociali o dei domiciliari.

Quadratura, solo, politica
La sentenza è definitiva. Le questioni emerse sul Presidente del Collegio della Cassazione che ha confermato la condanna, se acclarate, avrebbero conseguenze per il magistrato non per la sentenza. Le dichiarazioni circa un possibile ricorso alla Corte Europea velleitarie, quantomeno nelle possibilità concrete di accoglimento. Quanto abbiamo più volte scritto si conferma, in particolare la strada chiusa verso ulteriori incarichi istituzionali.
Non siamo in geometria. In politica il pi greco potrebbe anche avere una variante che non è del periodo ipotetico del terzo tipo (quello della irrealtà), ma poco ci manca anche se non ne parla nessuno.
Sarà pura teoria, anzi utopistica teoria, ma la quadratura potrebbe venire dai tre posti ancora disponibili a Palazzo Madama dove Ciampi e Monti attendono che il Presidente della Repubblica nomini senatori a vita gli altri tre colleghi per raggiungere il plenum previsto dalla legge. Quadratura politica del cerchio, scudo anche verso gli altri processi in arrivo, Governo tranquillo... Tranquillo? Ma come potrebbe reggere il PD ad una soluzione di questo tipo? Prima ancora: ma come riuscirebbe Napolitano a firmare un simile Decreto, controfirmato secondo legge dal Presidente del Consiglio? La quadratura da politica torna geometrica.

L'unica soluzione
L'unica soluzione è quella che probabilmente non verrà seguita.
Se un minuto prima della riunione della Giunta a Palazzo Madama si presentasse Berlusconi consegnando al Presidente Grasso la sua lettera di dimissioni, con tutte le motivazioni istituzionali, politiche, giudiziarie, avrebbe paradossalmente il merito di avere salvato il governo e di poterlo incalzare sui contenuti, sottraendo al PD la possibilità di manovra che il Partito avrebbe se la clava del PdL si abbattesse sul Governo.
E poi, in qualsiasi sede a scontare la pena, dedicarsi al Partito.
Non con il limite, da sempre ricordato nelle nostre analisi, sintetizzabile nella locuzione “Il partito del leader”. Al Partito dei moderati di cui “fare il leader”, cosa ben diversa. Avvantaggiandosi anche dalla indubbio crisi del PD, palesatasi in tutta evidenza in campagna elettorale e subito dopo e nel dibattito di questi mesi ed ora, al pari di Santoro, orfano del Cavaliere, con non due ma ben 'sei personaggi in cerca di autore'.

Si, però...
Questo sarebbe fare politica.
Questo è però il “Visto da Sondrio”.

 

Alberto Frizziero
Politica