Renzi machiavellico

Ho ammirato Renzi, sino ad ieri quando ho sentito che a capo della congiura contro Prodi era lui, con e non era un segreto. Prima Marini che era stato a capo del nostro Sindacato. Sarebbe stato un bravo Presidente, comprensivo dei problemi dei lavoratori e dei pensionati. Poi Prodi con la sua esperienza in Europa. Silurato. Poi la volta di Bersani. Silurato anche lui. La stessa fine per Letta che stava facendo bene in una situazione difficile. Stai sereno. Tanto sereno che è stato cacciato ed è sparito. Una perdita per il Partito e per l'Italia. Poi la parte migliore del nostro Partito, compreso D'Alema in un angolo. L'unica cosa positiva è che fregherà anche Berlusconi.
Perchè deve essere così brutta la politica?
Morbegno 22 gennaio 2015
Lettera firmata

Nostra nota
La Politica con la “P” maiuscola non necessariamente è brutta, anzi è la più nobile delle discipline. Dipende però da chi la pratica.
La scienza e la tecnica delle costruzioni sono due belle materie. C'è poi chi ne tira fuori il Pirellone e chi lo svincolo del viadotto in Sicilia che si sbriciola 10 giorni dopo l'inaugurazione. In politica c'è chi ha il pelo sullo stomaco e chi la interpreta, laico o no, come servizio.
Renzi è fiorentino come Nicolò Machiavelli (x) “il padre della politica moderna” scrive Wikipedia aggiungendo la spiegazione della definizione entrata nell'uso comune “machiavellico, termine che sta ad indicare un'intelligenza acuta e sottile ma anche spregiudicata”.
In effetti i casi citati sono di per sé eloquenti. Aggiungiamo il caso delle Province la cui eliminazione, ripeteva in continuo il Premier, avrebbe eliminato 3000 stipendi, quelli di assessori e consiglieri provinciali. I 3000 invece erano circa 700 soltanto dato che i consiglieri non prendevano indennità di carica, riservata solo a Presidenti e assessori, e lui, ex Presidente della Provincia di Firenze, non poteva non saperlo. Argomento demagogico ma utile a captare il consenso. Cavalca il rinnovamento, e lo si vede, e come aveva promesso passa da una rottamazione ad un'altra. Con tutto il rispetto per Gentiloni però forse alla Farnesina sarebbe servita maggiore esperienza, ad esempio lo stesso D'Alema che manca di appeal, di presenza popolare ma come Presidente del Consiglio se l'era cavata anche nei rapporti internazionali.
L'ultima sulla banche popolari è una sfida alla Presidenza della Repubblica visto che si approva un Decreto Legge senza li requisiti costituzionali e proprio nel periodo di interregno in cui Grasso svolge temporaneamente le funzioni ma ovviamente, al di là delle forne, senza pienezza di poteri.  E quel che c'è dietro perchè non lo si dice?

(x) Finale, da “Il Principe”, cap. XXII
“Non è di poca importanza a un Principe la elezione de’ ministri, li quali sono buoni o no, secondo la prudenza del Principe”. Attuale.
(ndd)

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