Soppressione della Forestale – Inizia la battaglia legale

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  Soppressione del CFS – Inizia la battaglia legale
by salviamolaforestale 
La nostra Campagna #SalviamolaForestale, nata il 22 luglio 2014 con il lancio della petizione sul sito www.change.org/forestale, in questi due anni ha cercato di convogliare la protesta contro la decisione del Governo Renzi di sopprimere il Corpo Forestale dello Stato. Oltre alla protesta il testo della petizione contiene la proposta di rafforzare il CFS facendo confluire al suo interno tutte le forze di polizia che si occupano di ambiente (Corpi Forestali delle regioni autonome e Polizie Provinciali).

Sono tantissime le firme raccolte finora - 115.000 - e tante sono le associazioni e le personalità pubbliche che hanno aderito. L'elenco completo è aggiornato in tempo reale sul sito della petizione.

Il 3 giugno 2015 abbiamo avuto anche l'occasione di essere auditi in 1^ Commissione "Affari Costituzionali" della Camera dei Deputati, alla presenza della Ministra Marianna Madia, responsabile della "riforma" della PA che contiene anche la soppressione del CFS. In quella occasione abbiamo fatto entrare la nostra Campagna all'interno delle "Istituzioni" e fatto presente al Governo che la loro decisione di sopprimere il CFS fosse estremamente impopolare. Di seguito il filmato integrale dell'audizione.

Nonostante la nostra pressione popolare, unita alle dichiarazioni pro CFS di vari esponenti politici e tecnici, tra i quali si ricorda il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, il Governo ha proseguito per la sua strada e il 20 gennaio scorso ha fatto approvare dal Consiglio dei Ministri uno schema di Decreto che contiene non la riorganizzazione ma la soppressione del CFS.

La Legge Delega 124/2015, infatti, prevedeva la riorganizzazione del CFS e solo eventualmente la sua soppressione con assorbimento in altra forza di polizia. Il Governo, al contrario, non ha presentato nemmeno uno straccio di piano riorganizzativo del CFS, passando direttamente allo scioglimento.

L'unica soluzione a questo punto è far valere le nostre ragioni all'interno delle sedi giudiziarie competenti. I costituzionalisti da noi contattati hanno trovato numerosi vizi di costituzionalità al testo del Decreto dando così corpo e consistenza ai ricorsi che appronteremo presso la Corte Costituzionale.

Al momento lo schema di Decreto, dopo essere passato indenne al vaglio della Conferenza Stato-Regioni, si trova all'esame del Consiglio di Stato per poi essere sottoposto al parere non vincolante delle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato ed infine alla firma del Presidente della Repubblica.

Confidiamo che tali organi dello Stato non facciano passare una legge con rilevanti dubbi di costituzionalità e che il Corpo Forestale dello Stato continui a svolgere la sua opera a difesa dell'ambiente tanto apprezzata dalla popolazione.

Nella sciagurata ipotesi che il Decreto entri in Gazzetta Ufficiale, dal giorno stesso partirà la nostra battaglia legale, organizzata dai singoli appartenenti del CFS senza sigle e bandiere di nessun tipo, con l'ausilio di una squadra di avvocati specializzati in materia amministrativa che stanno già elaborando le strategie processuali.

UNITI VINCEREMO!!! (Ve lo auguriamo ma non cè peggior sordo di chi non vuol sentire con una rigidità tale da far apparire pappamolla l'acciaio di Germania. - ndr)

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