Voto umbro. PD può consolarsi col cannibalismo politico

Dall'analisi dello scorso 30 agosto stralciamo la parte che riguarda il cannibalismo politico, quel processo che fra due alleati porta il maggiore, tale non solo per numeri, a fagocitare gradualmente il minore. Ecco quanto il 30 agosto:

E' evidente che il PD, a parte il balletto delle contorsioni interne, a cose fatte gongola. Ha dovuto ingoiare dei rospi alcuni dei quali avranno nel tempo conseguenze negative come l'abbandono del Partito di Calenda già prefigura, ma porta a casa due risultati.
Il primo è il ritorno nella stanza dei bottoni dopo aver corso il rischio di restarne lontano a lungo, a lungo, a lungo dopo il catastrofico responso delle urne che alle politiche gli aveva dato neanche un elettore su cinque.
Il secondo è la prospettiva. Il PD sa governare. Il PD sa far politica, il PD è radicato, anche se non come una volta, nella gente, il PD è largamente presente, anche dove non in maggioranza, negli Enti locali dove il M5S quasi non c'è.
Su 8092 Comuni i Sindaci grillini sono in tutto 47. Cinque i capoluoghi: Roma, Torino, Carrara, Caltanissetta, Campobasso. Uno sui 1948 inferiori a 1000 abitanti, uno sui 3735 Comuni fra 1000 e 5000.
Inevitabile il 'cannibalismo politico' con il passaggio dal PD al M5S in primis di chi 'ritorna' e poi di chi gradualmente viene 'aspirato'. Ci limitiamo a fornire solo i dati finali senza citare la fonte e per non rivelare strumento e contesto.
Ebbene il PD a primavera 2021 è dato, arrotondando tra il 27,5 e il 28,5 con aumento rispetto ad oggi a spese non solo ma soprattutto del M5S. Utile inoltre per il PD la sussistenza di un M5S ridimensionato ma anche rinnovato.

Variante Renzi. Importa se si guarda il futuro ma serve meno per l'esito del voto umbro, Senza riportare l'alchimia numerica ne riportiamo la conclusione, quella che concerne PD e M5S: l'operazione cannibalismo politico è iniziata domenica. M5S ha dimezzato i voti. Non ragionando in termini di percentuali si vede come il PD, nonostante la perdita almeno di una parte di Italia Viva, ha 'aspirato' molte migliaia di voti provenienti per lo più dal rientro di chi se ne era andato attratto da Grillo.
Se non provvedono in un tempo non lontano il rischio dei grillini arriva fino alla dissoluzione dimostrandosi in ogni caso la vera natura della coppia regina. Era Grillo l'istrione, era la testa Casaleggio senior. L'epoca del “vaffa” è sepolta mentre è sull'orlo del fallimento politico la piattaforma.   (continua)

 

Politica